Giappone: la cittadina di Takayama

in #travel7 years ago (edited)

Takayama è una cittadina strana.

Sarà perché è circondata dai monti e, per la conformazione del territorio, ha sempre mantenuto un certo "distacco" dal resto del Giappone. Sarà perché, nonostante sia una città a tutti gli effetti, si respira aria di campagna... e i negozi chiudono alle cinque del pomeriggio. Sarà perché le persone si muovono lente, sorridendo ai turisti, camminando tra le stradine con l'aria di aver trovato la loro dimensione, con la consapevolezza di voler essere lì.

Takayama ci ha fatto una gran bella impressione, tanto da farci dire "Sai, se mai dovessimo emigrare in Giappone, vorremmo venire a vivere qui".

Perché? Beh andiamo a scoprirlo...!


L'arrivo a Takayama

Takayama è situata nella provincia di Gifu, più o meno al centro dell'isola principale di Honshu. Arrivammo in città in corriera, partendo direttamente il tardo pomeriggio dal villaggio di Shirakawa-go. Appena arrivati, pit stop in hotel a lasciare le valige, salto in conbini (piccoli supermarket aperti ventiquattro ore su ventiquattro) a fare uno spuntino e poi giretto in città.


Una delle strade nella città vecchia: case e negozi conservano lo stile antico in legno dello shogunato

L'area "storica" di Takayama si può girare comodamente a piedi: sono due / tre strade parallele, nell'ora di punta intasate di turisti, che "tagliano" la cittadina longitudinalmente. Intorno ci sono negozietti, ristoranti, locali, tutti perfettamente preservati per dare l'impressione di essere ancora nella Takayama di 2-3 secoli fa. Ne approfittammo per comprare un paio di bacchette stampate con la translitterazione del nostro nome in katakana: una cosa da turisti, ma vuoi mettere dire "me la sono fatta fare in Giappone"? Tra l'altro scopriamo per la prima volta che le bacchette giapponesi sono più corte ed hanno la punta più sottile rispetto al corrispettivo cinese.

Takayama Jinya

Successivamente abbiamo visitato il "Takayama Jinya": durante l'epoca dello shogunato Tokugawa (circa dal 1600 fino a metà del 1800) questa residenza storica fu usata come centro diplomatico e ufficio del governo. Rimane a oggi l'unico edificio di questo tipo perfettamente preservato dalla fine dell'era degli Shogun: come non visitarlo?


Il cortile d'ingresso al Takayama Jinya

La visita può durare fino ad un paio d'ore, se si vuole leggere tutte le descrizioni (la metà circa delle quali, tradotta in inglese: per le altre potete usare Google Translate o imparare il giapponese), e la raccomandiamo vivamente Visitare le stanze dei diplomatici, quella delle truculente esecuzioni, imparare come venne costruito il pavimento (leggenda vuole che "scricchiolasse" apposta per palesare eventuali spie o assassini in visita) utilizzando il sistema di realtà virtuale 3D è divertente ed interessantissimo.


Una delle stanze del palazzo diplomatico: l'area di interrogatorio ed esecuzione

Inoltre i magazzini che una volta erano adibiti allo stoccaggio del riso e di altri generi di prima necessità sono stati trasformati in un museo sulla vita rurale dei Giapponesi durante l'era dello Shogunato. Tantissimi reperti, spiegazioni e approfondimenti che ti fanno capire come la tradizione dell'estremo est non ci azzecchi niente con quella di noi occidentali. Bellissimo.


Uno dei magazzini per lo stoccaggio: durante lo shogunato, i cittadini pagavano le tasse in "Sacchi di riso"

Takayama Matsuri e carri Yatai

Premessa: il Matsuri è per i giapponesi il corrispettivo di "Festival", la tipica festività tradizionale che avrete visto in ogni manga, anime o documentario... tamburi, danze in kimono, piccoli stand dove comprare cibo da asporto (takoyaki su tutti) e così via.


L'ingresso al museo dei carri a Takayama

Il Takayama Matsuri è uno dei tre festival principali giapponesi (insieme al Gion Matsuri di Kyoto e al Chichibu Matsuri di Tokyo) e prevede il passaggio per le strade della città di bellissimi e coloratissimi carri allegorici, raffiguranti varie divinità, personaggi storici, leggende e così via.


Uno dei carri più famosi: quello con le marionette (funzionanti!) del Buddha

Purtroppo non siamo passati a Takayama il giorno del Festival, ma in città è possibile visitare qualsiasi giorno dell'anno un museo storico che fa anche da "deposito" per i carri durante il periodo tra un Matsuri e l'altro. Il museo ed i santuari limitrofi sono gestiti da una serie di bellissime sacerdotesse vestite come Sailor Mars... in pratica, il paradiso (ho ricevuto la licenza da mia moglie per una foto ricordo).


Sacerdotessa Shintoista malamente importunata per foto ricordo

Nel museo oltre ai carri è presente una sala proiezioni dove poter "vivere" il Matsuri anche senza parteciparvi e una serie di reperti in esposizione. Inoltre ti regalano una mini-foto ricordo all'ingresso del museo. Che volete di più?

Passeggiando per la città

Il resto del tempo lo abbiamo passato passeggiando per le strade della città: abbiamo percorso la strada del mercato mattutino che costeggia il fiume Miyagawa scoprendo uno stand dove abbiamo bevuto il miglior caffè espresso di tutto il Giappone (e chi se lo aspettava). Inoltre numerosi stand di souvenir (dove acquistare i simpatici Sarubobo), negozietti che vengono snack tipici e falegnami che producono bellissimi manufatti in legno.


La strada del mercato nell'ora di punta

Come in tutto il Giappone, i Templi Buddisti e i Santuari Shintoisti convivono in serenità uno accanto all'altro. Un'altra piccola curiosità: i santuari Shintoisti si distinguono dai templi per la presenza del "Torii", il portale che divide il regno dei vivi da quello degli spiriti. A Takayama in concomitanza del loro tempio principale, ne hanno allineati tre di dimensioni crescenti, il più grande alto una trentina di metri.


L'imponente Torii costruito a cavallo del ponte principale della città

Per il resto è possibile seguire alcune "Passeggiate" segnalate sulle guide, dove poter visitare i posti più belli e caratteristici della città. Noi abbiamo scelto il più corto per potercela prendere con calma. In quell'occasione abbiamo sperimentato sulla nostra pelle come la vita nella città, fuori dal contesto turistico, sia calma e placida come l'acqua del fiume che lo attraversa.


Uno dei pittoreschi canali incorniciati dai salici che attraversano la città e riforniscono il fiume

Passare dal caos tecnologico di Shinjuku alla vita di campagna di Shirakawa-go ci ha un po' destabilizzati: Takayama invece ci è sembrato il compromesso perfetto tra tradizione e modernità. Una città a misura d'uomo, che vi consigliamo di visitare (un paio di giorni sono abbastanza, ma noi avremmo prolungato anche per tre o quattro estendendo la visita al vicino villaggio di Hida e le famose terme).


I bambini della scuola locale hanno appeso le tipiche "carpe" che si gonfiano al soffiare del vento

Una città che ci è rimasta nel cuore...!


NOTA: tutte le foto presenti nel post sono di proprietà dell'autore

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Sempre più voglia di partire per il Giappone!

E io come sempre ho una voglia matta di ritornarci :(

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