18 giugno 2014 - Colombia - Cartagena
Ho deciso di iniziare questi miei racconti partendo dal 18 Giugno 2014, tappa importante dei miei oltre 3 anni nell'America del Sud.
Questa mattina dopo una notte insonne ho raggiunto Cartagena e alla frontiera è andato tutto liscio; mi hanno concesso il visto per 90 giorni come avevo chiesto nonostante in Italia mi avessero detto che avrei dovuto avere per forza avere un biglietto di uscita.
Per non perdere l’abitudine ho raggiunto il centro a piedi nonostante il gran caldo; mi avevano detto che distava appena 5 chilometri. Mi sembra di trovarmi nel mese di luglio in Italia quando bisogna stare dentro casa al fresco per non prendere un'insolazione.
Come al solito ho dovuto cercare tra alberghi prima di riuscire a trovare una camera con l’aria condizionata. Qui ho trovato alla refecione un ragazzo molto gentile che ha cercato di aiutarmi. Appena mi hanno assegnato una camera ho fatto una bella doccia per poi andare a dormire.
Cartagena è la principale zona balneare di tutta la Colombia dall’Atlantico per il suo clima stupendo e per l’importanza del suo porto. Ha dovuto subire vari attacchi sotto la denominazzione spagnola per cui sono state costruite mura possenti. Anche la città conserva la sua bellezza ed è degna di essere visitata da molta gente. È la capitale del dipartimento di Bolívar e conta 895.400 abitanti.
Dopo un breve riposo sono andato in banca per prendere un po’ di denaro dal mio conto. Con la collaborazione di un impiegato sono riuscito a completare la mia operazione e spero che in futuro possa non avere i soliti problemi.
Dopo mi sono rilassato e ho fatto un giro nel centro osservando i vari palazzi e la popolazione impegnata nella sua attività quotidiana con gente che vendeva vari articoli indossando costumi locali. Sicuramente la parte vecchia è il vero gioiello di Cartagena dove si può ammirare una splendida architettura coloniale, con monasteri conventi e piazze circondati da sontuose residenze.
La Murallas circonda la parte vecchia della città edificata alla fine del XVI sec successivamente all'attacco di Francis Drake. La sua costruzione richiese circa due secoli a causa dei danni dovuti sia alle incursioni dei pirati sia atmosferici. Venne quindi terminata nel 1796. La Murallas rappresentano una grande esempio di ingegneria militare ed è ancora in ottimo stato salvo la parte della Matuna che venne demolita per favorire il progresso a metà del Novecento.
In origine detta Boca del Puente, principale via d'accesso alla città interna, collegata con getsemani da un ponte levatoio che permetteva di attraversare il fossato.
Da lì mi sono recato a visitare le mura che circondano il centro storico con tutti i sistemi difensivi. Lo spettacolo era stupendo e da lì si notava la gran parte della città e delle zone circostanti.
Il centro storico è sicuramente il cuore di Cartagena, quello che conserva le tracce più evidenti del suo passato, con un'architettura varia che risente di stili coloniali italiani e repubblicani.
Tra gli edifici più famosi vanno citati sicuramente: la cattedrale risalente al XVI secolo, il Palazzo dell'Inquisizione, il Palazzo del Governatore, la chiesa di San Domenico (recentemente restaurata nella cui piazza antistante trova posto un'opera dello scultore colombiano Fernando Botero, oltre ovviamente a tutte le opere di difesa della città dagli attacchi dal mare.
La gente mi ha detto che Cartagena non è mai stata particolarmente violenta ed è stata riconosciuta come città pacifica, tollerante e molto ospitale. Non si registrano atti di rapimenti contro gli stranieri o i residenti e ancor meno atti di terrorismo negli ultimi anni. La città in riferimento al tasso di omicidi è al numero ventisette delle trentadue capitali di dipartimento della Colombia e notevolmente minore di altre città del America meridionale come Caracas, Panama, Rio de Janeiro o Buenos Aires. Inoltre gli omicidi si concentrano nei quartieri più emarginati e sono completamente assenti dalla zona turistica e dal centro storico. Rari casi di violenza dove sono stati coinvolti stranieri o turisti sono dovuti quasi esclusivamente all'abuso di alcool o stupefacenti.
Prima di rientrare ho notato alcune persone con un vestito particolare e ho chiesto loro di parlarmi della cultura di Palenque e delle loro tradizioni indigene poichè la popolazione è formata da gente proveniente dell’Africa nel periodo della tratta degli schiavi.
Parlando con il personale dell’albergo mi è stata spiegata in poche parole la cultura indigena di questa città e delle loro tradizioni. Per questo ho modificato il mio itinerario evitando la città di Barranquilla e di Santa Marta per andare verso Palenque per poi andare verso Medellin pensando che ne possa valere davvero la pena.
Ciao! Penso non tanto la gente parla italiane su steemit? :) Io non parlo molto bene, pero vivo in Italia. Piacere e benvenuto su Steemit! :)
Grazie mille!!!