Una foto del passato

in #story6 years ago

Berlino, domenica 23 Dicembre 2018
Come ogni domenica mi piaceva andare con la mia famiglia a Flohmarkt am Mauerpark, il mercatino delle pulci a pochi metri dalla stazione ferroviaria. E' un appuntamento fisso per noi: non passavamo una domenica senza essere venuti qui. Ci conoscevano quasi tutti, perché sapevano che ogni settimana saremmo tornati a casa con qualcosa.
Era un luogo affascinante con tantissime bancarelle e dove perdersi era molto facile, se come le mie figlie e mia moglie non si era abituati a destreggiarci tra la folla e tra i vari banchi, che sembravano essere tutti uguali, tutti con la stessa cianfrusaglia.

Venivo qui da bambino con mio nonno ed insieme andavamo a cercare ogni giorno "il pezzo raro", anche se per me, a quel tempo...di "raro"... c'era veramente poco, se si escludeva un po' di argenteria ed ottone. Mi piaceva comunque come egli fosse abile nel destreggiarsi nella compravendita e tirare sempre il commerciante verso il prezzo che desiderava mio nonno, contro quello effettivamente riportato sull'etichetta del prodotto. Mi ricordo come per molte volte non si sia comprato un oggetto con la consapevolezza di ritrovarcelo la settimana successiva. E nella maggior parte dei casi era proprio così, con mio nonno che si rifaceva nuovamente vedere a quel banco 7 giorni dopo e rinfacciando al commerciante di non aver venduto quell'oggetto, che avrebbe potuto dare invece a lui al prezzo proposto. Le settimane spesso si susseguivano in un tiro alla fune continuo, dove alla fine mio nonno era solito spuntarla.

In quella domenica di fine dicembre, appena prima del Natale, la neve aveva cosparso l'intera città di Berlino e qui a terra la neve creava uno spiacevole acquitrino su cui camminare. La mia attenzione comunque non si distaccava mai dalle bancarelle: avevo il fiuto per gli acquisti. Ogni banco poteva contenere sul proprio ripiano espositivo un oggetto il cui valore poteva essere molto elevato. Ovviamente, come mi aveva spesso sottolineato mio nonno, tra i venditori ci sono anche dei delinquenti: più volte infatti mi aveva detto di diffidare degli italiani, i quali spesso sul loro banco avevano oggetti di valore, ma alla fine della vendita, con le loro "abilità di mano" finivano per incartarti un oggetto simile, ma dal valore nettamente minore. In quel caso erano vere e proprie fregature, che i più esperti non sapevano riconoscere, mentre uomini come me, che in quell'ambiente c'erano cresciuti, erano capaci di starne alla larga.

Mia moglie e le mie figlie, forse annoiate dal lungo camminare ed infreddolite dalle basse temperature decisero di fermarsi per alcuni minuti ad un chiosco, per prendere qualcosa di caldo e forse riposare anche i piedi. Da parte mia però volevo trovare qualcosa di originale, qualcosa di unico, da poter mostrare ai miei parenti il giorno di Natale. Decisi così di proseguire da solo.

Scorrendo tra le varie bancarelle rimasi colpito da una vecchia macchina fotografica ed io, che ero un amante e collezionista di quel genere di accessorio, non potei non notarla.

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CC0 Creative Commons

Il modello sembrava molto vecchio, ma la patina e la lucentezza delle sue parti in metallo non sembravano essere intaccate dagli anni. La osservavo, ancora esposta sul banco, quando una mano mi si poggiò sulla mia spalla:
"Buona domenica! Aveva notato qualcosa di interessante?" disse una voce dietro di me, con un tipico accento italiano. Conoscevo poco le etnie straniere del nostro territorio, ma l'accetto italiano con una pessima pronuncia tedesca erano per me un grande campanello d'allarme.
"Sì, ho notato quella macchina fotografica" e gli indicai l'oggetto "Come mai un prezzo così basso per un oggetto così vecchio?"
"Vede signore, è una macchina fotografica che è rimasta per molti anni nell'archivio doganale di Berlino. Non saprei perché sia finita lì, dove comunque si è conservata in ottimo stato; oggi non è più possibile aprire lo sportellino per sostituire la pellicola. E' bloccato! Rimane un ottimo oggetto d'antiquariato e da collezione, ma non certamente una macchina fotografica funzionante." mi rispose prendendola in mano e mostrandomela da più vicino.
"In effetti è un bell'oggetto, ma per questa cifra ci compro un'ottima macchina fotografica funzionante!" iniziai a contrattare anche se una vocina nella mia testa mi stava dicendo di fare attenzione: gli italiani portano solo guai. "Le propongo 115€, prendere o lasciare...e poi a chi pensa di venderla...non funzionante!" in quel momento si accese in me l'animo del contrattatore: inoltre una volta a casa l'avrei smontata e resa nuovamente funzionante. Sapevo che gli italiani fossero dei ladri, ma non pensavo fossero stupidi fino a questo punto.
Capii inoltre che proponendo un'offerta di acquisto avevo intrapreso un percorso in cui non sarei mai potuto tornare indietro. Solo il venditore avrebbe potuto interrompere quella trattativa rifiutandosi. La sua faccia un po' dubbiosa cercò di opporsi, ma alla fine si convinse.
Da quel momento in poi strinsi l'oggetto tra le mani senza lasciarlo un secondo: non volevo certo essere fregato adesso. Tirai fuori dalla tasca il mio portafoglio e pagai. Non persi mai di vista ed il contatto con la macchina che avevo tra le mani: il venditore ambulante più volte tentò di convincermi di passargliela perché voleva incartarla e metterla in una busta, ma io con gentilezza ed un po' di arroganza mi opposi ogni singola volta.
Mi allontanai dalla bancarella e, stringendola tra le mani, mi incontrai prima con la mia famiglia e dopo ci recammo verso la stazione per tornare a casa.



Arrivato a casa mi diresi direttamente nel mio studio e poggiai la fotocamera sul tavolo: la iniziai a studiare nei suoi minimi dettagli ed ovviamente tentai di aprirla. Utilizzai alcuni "strumenti del mestiere" dei piccoli cacciaviti da orologiaio e un paio di pinzette da dentista… o forse da estetista...non saprei.
Il problema era il fatto che le viti che la tenevano bloccata erano spanate e per tenerla chiusa quell'italiano aveva avuto la geniale idea di incollarla.
"Come la apro adesso?" dissi tra me e me.
Iniziai a forzare ogni singola parte, tirandola per ogni verso. Non voleva aprirsi...tentai con tutt la mia forza, fino a quando, con le mani sudate...mi scivolò di mano.
La vidi cadere e subito dopo urtare il pavimento: come in una detonazione alcuni frammenti si sparsero per tutta la stanza e di fronte a me vidi sfumare i 115€ spesi poche ore prima.
La raccolsi e cercai di capire come fosse ridotta: su un lato era ammaccata e rotta nelle parti in plastica.
Riuscii però a notare qualcosa all'interno. Immediatamente pensai fosse il rullino, ma il colore più chiaro mi fece pensare ad altro. Adesso, che già avevo fatto danno, capii che mi sarei dovuto muovere con cura. Illuminai con una torcia l'interno della fotocamera e capii che al suo interno fosse presente qualcosa come un foglio di carta.
Con cura ed utilizando le solite pinzette, lo tirai fuori.
La carta era molto vecchia.
Aprii il foglio ed iniziai a leggere cosa ci fosse scritto, anche semi caratteri erano molto sbiaditi:

Mia cara Elka,
sono ormai molti anni che il muro ci tiene lontani. Più volte con i miei compagni abbiamo cercato di oltrepassarlo aggirando la sorveglianza, ma sempre siamo stati respinti. Ci hanno sparato, ma preferisco correre quel rischio con la speranza di poter accarezzare nuovamente i tuoi capelli biondi.
La vita senza di te è difficile. Insieme abbiamo trascorso gli anni migliori. La nostra giovinezza.
Vorrei sapere tutto di te: dove vivi, come stanno i tuoi genitori e se ancora ami coltivare i fiori.
Insieme correvamo sui prati e con questa macchina fotografica ormai rotta, ci scattavamo delle foto.
Erano momenti magici.
Oggi, spero che questa macchina fotografica riesca a superare i controlli e giungere a te, insieme a questa lettera.
Non potremo vederci, ma spero che questo oggetto che ci ha visto sempre uniti, faccia da legame.
Ti amo ancora, come in passato e mai mi arrenderò.
Un saluto dal tuo amato Rufush.

Berlino Est, 18 Gennaio 1979.

I mercati delle pulci non sono semplici luoghi in cui si vende cianfrusaglie, oggetti di poco valore o di antiquariato, ma luoghi in cui la storia incontra la contemporaneità. Bisogna solo saper cercare!
Non è importante il "cosa è", ma il "cosa c'è dietro"!
Con questo contenuto partecipo al contest settimanale di @spi-storychain, in cui il tema centrale era Collezionismo e l'ambientazione Mercato delle pulci a Berlino oggi.
Grazie

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Anche a me piacerebbe un giorno trovare un messaggio dal passato! Bella storia!!

Un messaggio celato, che forse il nostro protagonista intuisce avere un valore molto maggiore rispetto alla macchina fotografica stessa.
Il tema suggerito da @sbarandelli mi ha portato a creare questo contenuto, me ne avrei potuti scrivere molti altri che mi saltavano in mente.
Grazie per il passaggio!

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L'autore...io ho cercato di valorizzare solo la sua opera. Grazie @sbarandelli, sempre molto gentile!

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