Il dilemma CARNE ROSSA

in #steemstem5 years ago (edited)

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BATTAGLIA ALIMENTARE

Da molti anni si sta combattendo una *guerra fredda* tra chi prediliga una **dieta a favore di carne** e chi invece consigli una dieta in cui le proteine siano essenzialmente apportate da **alimenti di natura vegetale**, in particolare da *legumi*, ed in alcuni casi anche latticini e uova.

La battaglia più accesa è infatti tra chi sceglie di seguire un’alimentazione di tipo **onnivoro** e chi invece ha una tendenza a preferire vegetali: quest’ultimo gruppo si divide essenzialmente in due fasce, poiché ci sono consumatori consapevolmente convinti che una dieta **vegetariana**, che inserisce tra gli alimenti anche prodotti derivanti dall’allevamento animale, sia migliore ed altri invece che rifiutano ogni “contatto” con il mondo animale e seguono una ferrea alimentazione *vegana*.

 

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TUTTO O NIENTE?

La diatriba ultimamente sembrerebbe molto accesa e le tesi portate dalle 2-3 fazioni spesso sono molto valide: la **selezione delle materie prime** molto spesso è l’ago della bilancia tra una dieta equilibrata ed un tipo di alimentazione senza criterio; è comunque pur vero che un fattore da non sottovalutare nell’analisi di quale sia una tipologia di dieta migliore dell’altra è rappresentato anche dalle **quantità**: in particolare i sostenitori della *moderna forma mentis* **vegan** sostengono che la carne rossa risulti essere direttamente proporzionale all’aumento di moltissime forme tumorali e malattie cardiovascolari nell’uomo. La **carne**, in quanto **rossa**, (ma anche le carni bianche hanno un percorso molto simile) contiene grandi quantità di ferro, uno delle principali cause di ossidazione delle cellule del nostro corpo.

Propongo un estratto di un’intervista a **Franco Berrino**, medico ed epidemiologo italiano ([link video](

)):

>*Personalmente non sono vegetariano e non raccomando di essere vegetariani; mangiare un po’ di cibo ogni tanto può essere una cosa utile per la nostra salute. Il problema è che la gente mangia esageratamente carne. […]La carne rossa in particolare è associata all’aumento del rischio di tumore dell’intestino, che è il più frequente nella popolazione italiana (50 mila casi annui).[…] Il* ***ferro della carne è molto ossidante*** *e quindi favorisce la sintesi di sostanze cancerogene nel nostro intestino.*

 

Inoltre la carne contiene  i *lipidi saturi*, elementi strettamente legati ad un grande nemico della nostra salute a livello circolatorio: il **colesterolo**.

Di contro i sostenitori dell’alimentazione “omni-comprensiva” affermano che seguire una dietra molto variegata permetta al corpo umano di trovare tutte quelle sostanze di cui ha bisogno. Riconosce comunque che la carne, anche grazie a studi più recenti, dovrebbe essere consumata settimanalmente per un **massimo di 2-3 pasti**, che significa sotto il *30%* dei nostri pasti può contenere carne.

Per noi italiani, che abbiamo fatto della dieta mediterranea un *must* nel mondo, pensare che la carne debba essere ridotta a solo 1/3 dei nostri pasti risulta essere molto complicato.

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DOVE NASCE IL PROBLEMA

La carne rossa, ma anche quella bianca, che oggi troviamo in tavola è nella maggior parte dei casi derivante da allevamento intensivo.

*COSA SONO GLI ALLEVAMENTI INTENSIVI?*

Questo tipo di allevamenti sono luoghi in cui gli animali vengono cresciuti in modo tale che la loro struttura fisica, ideale e produttiva (in quanto non si alleva solo per la carne, ma anche per uova e latte) per essere macellati sia raggiunta nel *minor tempo possibile*. Perché questo accada è necessario quindi che gli animali siano ***”pompati”*** artificialmente per mezzo di ormoni e antibiotici. Alla fine il tempo di sviluppo di un animale destinato al macello si riduce drasticamente: si consideri che un pollo che troviamo al supermercato e proveniente da allevamento intensivo necessita di poco più di un mese per raggiungere lo struttura per essere macellato (35 giorni); al contrario un pollo allevato in modo rurale, con libertà di movimento e con alimenti naturali ne necessita quasi 4 volte tanto (120 giorni) prima che possa essere abbattuto.

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Se ne deduce che il processo di accrescimento dell’animale nei due casi viene attuato in due modi completamente diversi.

*Questo casa comporta?*

Sicuramente la riduzione dei costi del prodotto finito è nettamente minore (è sufficiente andare al supermercato e controllare il prezzo di un pollo arrosto del banco gastronomia e confrontarlo con un galletto proveniente da allevamento a terra) e vista l’ immane richiesta di carne rossa (si pensi al consumo di carne di maiale) e di carne bianca i tempi richiesti dal consumo di massa riescono ad essere soddisfatti: si pensi che nel 2016 sono stati **macellati quasi 50 mila polli al mese** ([fonte Istat](http://agri.istat.it/jsp/dawinci.jsp?q=plAMB0000010000010000&an=2016&ig=1&ct=612&id=8A|15A|10A|3A|70A])).

 

***SIAMO CIO’ CHE MANGIAMO***

Le conseguenze sul nostro fisico si ripercuotono molto duramente: tutto ciò di cui l’animale si è nutrito in vita è diventato ciò di cui ci nutriamo noi. Quindi se l’animale ha assunto ormoni ed antibiotici, il nostro corpo ne risentirà sicuramente. Il nostro fisico però ne risente con il tempo ed è capace di espellere con il tempo le sostanze a noi nocive. Un confronto diretto noi lo possiamo avere però a livello di **gusto**: introduco il concetto del *pesce*, poiché ancora oggi molti riescono a percepire le differenze tra un prodotto allevato ed uno pescato. Anche in questo caso il prezzo del pesce è molto diverso, ma anche il sapore che possiamo gustare è veramente differente. Un prodotto dal sapore forte, intenso, caratteristico, quello del pesce pescato; al contrario un sapore debole, limitato e piatto per il pesce allevato.

 

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In questo articolo non vorrei **”demonizzare”** la carne rossa, poiché io stesso sono un consumatore di questa tipologia di alimenti. E’ solo che mi piacerebbe che passasse il messaggio in cui è importante preferire prodotti di buona qualità (in generale) e consumare carne rossa e bianca non eccessivamente.

 

Berrino nella seconda parte della sua intervista propone un’importante soluzione a quella che potrebbe un alimentazione in cui la carne è presente:

>*Sulla base dei nostri studi, se mangiate la carne, nello stesso piatto, metteteci tante verdure: perché le verdure contengono le sostanze antiossidanti. Durante i nostri studi […] l’aumento del rischio di tumore all’intestino cresce molto meno quando la dieta è ricca di molte verdure.*

 

E' anche importante sottolineare che in Italia, alla fine, abbiamo un'alimentazione molto equilibrata. Si rende quindi utile essere informati sui danni che un consumo eccessivo di carne possa comportare, ma è anche pur vero che non è poi così importante fare allarmismo.

A dimostrazione di ciò lo studio che **Coldiretti** ha documentato alcuni giorni fa (giugno 2018), dimostrò che il consumo da parte degli italiani di carne (*79 Kg annui*) fosse ampiamente al di sotto della media europea e quella degli Stati Uniti, seppur in crescita del 1.4% ([Studio di Coldiretti](https://www.coldiretti.it/economia/consumi-carne-dati-2018)). Negli Stati Uniti intorno al 2004 era stato toccato l'apice di consumo di carne di ogni tempo; poi le campagne contro l'obesità, il diabete e le malattie cardiocircolatorie portarono un forte calo fino al 2014, quando poi invece quest'anno si prospetta un nuovo consumo da record pro-capite per gli USA: oltre 100Kg a persona. Questo è ciò che afferma **U.S. Department of Agricolture** ([link](https://www.bloomberg.com/news/articles/2018-01-02/have-a-meaty-new-year-americans-will-eat-record-amount-in-2018)).

Nota ancora maggiormente rincuorante per noi è certamente il fatto che in Italia la maggior parte di allevamenti sia di tipo non intensivo e che i consumatori del Bel Paese tendano a preferire carni locali (29%) o carni marchiate *DOP - IGP* (20%); questo è ciò che dimostra lo studio sostenuto dall'[**indagine Coldiretti/Ixe**](https://www.coldiretti.it/economia/consumi-carne-dati-2018).

Qui ritorna quindi il discorso di preferire prodotti di ottima qualità: anche se non fossero a **chilometro zero**, per lo meno **italiani**!


https://www.youtube.com/watch?v=qju9a6KaU1M&index=21&list=WL

[CC0 Creative Commons](
)

Video-intervista del professor Berrino

 

*Bibliografia*

  • [Video con *Franco Berrino* sulla carne rossa](
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Bell'articolo.
Aggiungiamoci anche che la carne rossa produce maggiore inquinamento e abbiamo un dato in più.

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Tutto vero...purtroppo!
Grazie della passaggio!!!😊👍

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Bell'articolo, molto interessante! Consiglio, sull'argomento, THE CHINA STUDY. Nonostante la comunità scientifica si ostini a ritenerlo poco attendibile, secondo me vale la pena dargli un'occhiata 😉

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Questo tuo commento mi incuriosisce molto e come spesso accade apre nuove strade di approfondimento. Se avrò modo di dargli un'occhiata, non disdegno l'idea di scrivere un nuovo post.
Un saluto, Fabio.😊👋

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