STARTUP INNOVATIVE - EVOLUZIONE IN ITALIA

Dopo aver trattato molto più sotto un punto di vista teorico quello che le #StartUp Innovative sono, a livello di requisiti per poter accedere ai benefici fiscali e non e quali sono.
Con il nostro gruppo di lavoro siamo scesi in campo e abbiamo voluto capire nell'economia reale a che punto siamo in Italia rispetto a chi ci sta attorno.

(Intevista Audio-Video):

Il rischio in Italia è il fenomeno dello StartUp Drain, analogo al Brain Drain, la fuga di cervelli.
Nel BelPaese vengono aiutate le StartUp a muovere i primi passi, e dopo sono regalate agli altri paesi per il semplice fatto che loro le finanziano, che credono in loro. Lo sbaglio più grande che si possa fare. Come una squadra di calcio che nel proprio vivaio forma dei grandissimi campioni, ma non crede in loro non mandandoli in prima squadra e li regala alle altre squadre, che ringraziano!!!

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StartUp Innovative a settembre 2016 più di 6.000, più che raddoppiate rispetto a due anni fa, e crescita esponenziale da quando sono state istituite con il decreto Crescita 2.0 del 2012.

Abbiamo 41 incubatori certificati in Italia, ossia che possono ricevere le agevolazioni pubbliche, e almeno 100 non certificati, e sponsorizzati diversamente. Ma gli investimenti sono comunque pochi.

Un dato importante è quello sulle #exit, ossia le StartUp che hanno venduto quote delle proprie aziende o idee imprenditoriali. Se hai una exit in rampa di lancio, hai dimostrato di saperci fare. Quando ti ripresenti con un nuovo progetto, i venture capitalist e gli operatori del settore sanno che hai portato al successo un tuo prodotto; hai creato fiducia nei tuoi confronti.

Nel 2015:

Exit Italia: 28
Exit Spagna: 37
Exit Francia: 75
Exit Regno unito: 85
Exit Germania: 125

Nel 2015 solo 9 (25) StartUp hanno fatto exit, ossia quelle aziende sono state vendute a venture capitalist o aziende corporate, cont2.jpgro circa 594 nel resto d'Europa, di cui solo 125 in Germania. Per il peso che l'Italia ha all'interno dello spazio europeo è davvero poco. Le statistiche descrivono come in Italia si sviluppano i professionisti legati alle StartUp, quindi il lavoro degli incubatori è positivo, ma non le aziende reali stesse, per mancanza di fondi. Investimento di venture capital nelle StartUp nel 2015 circa 80 milioni di euro contro 2.4 miliardi della Germania e 2.0 miliardi della Gran Bretagna. Non è il doppia, non è il triplo, è 30 volte in più!!! Solo il 5% delle startup in Italia sono partecipate da venture capital.

(Il venture capital è l'apporto di capitale di rischio da parte di un investitore per finanziare l'avvio o la crescita di un'attività in settori ad elevato potenziale di sviluppo.)

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C'è la mentalità che investire nella ricerca è un pò come fare beneficenza, è giusto farla per servire il sociale, invece no, investire nella ricerca serve a darci un futuro, si pensa a guardare troppo al presente, il problema è che l'attuale presente non è figlio del futuro visto in passato, per questo non piace.

Le regioni dove si investe di più sono Lombardia che la fa da padrone seguita da Piemonte e Lazio.

Bisogna stimolare la cessione delle partecipazioni nelle startup innovative ai gruppi corporate. Servono i fondi, gli investimenti, ma il problema che non ha costi è quello più grande, un cambio di mentalità.

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Al prossimo approfondimento :)

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Gran bell'articolo @dudithedoctor!
Viviamo in un paese focalizzato troppo sui benefici immediati però per quello che posso vedere nell'ambiente universitario, il modo di pensare sta cambiando. Ci vorrà del tempo poichè le scelte importanti passano ancora da una politica non abbastanza lungimirante però sono certo che tra non molto vedremo un nuovo rinascimento nel nostro Paese. :)
In aggiunta avrei scritto un articoletto sul mio blog riguardo le migliori startup del 2017, vista la tua preparazione, se volessi darmi dei feedback te ne sarei grato!

Ero in TV la scorsa settimana a parlare proprio del rinascimento che credo ci sarà nel nostro paese, e dovrà passare attraverso la rivoluzione digitale, dove a noi sembra di essere immersi ma in realtà ci sta solo investendo, quindi dobbiamo cavalcare l’onda come dei surfisti...cosa ne pensi?
Inoltre dobbiamo avere stabilità, politica e sociale per arrivare ad una stabilità economica.

Sicuramente la possibilità di cavalcare la rivoluzione digitale c'è ancora, non credo che l'ultimo treno sia già passato. Ciò che vedo però è anche la mancanza di un chiaro focus nel quale investire. In Danimarca so che ci sono fondi interi atti a favorire lo studio di determinate materie per evitare di dover esternalizzare certi servizi. In Italia politiche di questo tipo non le vedo. Servono incentivi mirati che definiscano un'idea di futuro per il nostro Paese. Tanti lavori non ci saranno più nel giro di 15/20 anni e l'istruzione rimane la stessa di 30 anni fa. Non mi sorprendo che i siti di corsi online stiano prendendo così piede vista l'offerta formativa attuale che in molti casi non è in grado di soddisfare le richieste di specifiche capacità nei lavori d'oggi.
Detto ciò rimango un inguaribile ottimista e lotterò nel mio piccolo per far accadere quel rinascimento di cui il nostro Paese ha estremamente bisogno!

Concordo con quanto hai detto. Di cosa ti occupi in Università?
Penso per fare un esempio concreto al mio settore, dal primo gennaio 2019 con la fatturazione elettronica per tutti i soggetti con Partita IVA, ci sarà una rivoluzione negli studi commercialisti. Si può tornare a fare maggiormente consulenza e meno adempimenti, inutili per la crescita economica, utili per muovere carta.
Il mio quesito sta proprio qui...andremo avanti facendo più consulenza o andremo più indietro di quanto siamo? Negli studi si registrano le fatture dei clienti, il timore è che dal 2019 proprio le si faranno!!! Perchè in Italia non si vuole essere pronti.

Al momento l'Università la frequento, sono uno studente della magistrale in Relazioni Internazionali. Riguardo quanto detto credo che in ogni settore le risorse vadano investite nelle capacità non sostituibili a breve termine accrescendo il più possibile il capitale umano. La consulenza sicuramente è e sarà un settore in crescita fintantoché l'interazione uomo-macchina non raggiungerà dei livelli tali da permettere l'instaurazione di fiducia nella macchina da parte del cliente. Dipenderà molto dai risultati di progetti come Watson della IBM dal mio punto di vista. In definitiva ritengo che le prossime elezioni daranno un quadro abbastanza veritiero di dove potrà trovarsi l'Italia tra 5/10 anni.

I miei complimenti @thetranshumanist !!! Hai una mente aperta...
La parola fiducia sarà sempre più utilizzata in ogni settore.
La fiducia, elemento immateriale, fa da collante in tutti i rapporti.

Grazie mille @dudithedoctor !
Concordo pienamente, infatti come i social network insegnano fiducia vorrà dire potere. Steemit ne è un esempio dove appunto la reputazione o se vogliamo la fiducia verso il creatore di contenuti diventa un numero e permette di monetizzare! Esperimenti analoghi inizieranno a breve in Cina con il Social Credit System, un pò distopico per i miei gusti ma comunque degno di approfondimento, magari ci farò un articolo più in là :)

Teniamoci aggiornati, se il futuro passa, e passerà, di qui, noi siamo pronti ad accoglierlo a braccia aperte!!!

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