Serie A ferma per la sosta invernale. Riflessioni su Napoli, Juventus, lotta Champions e Var

in #sports7 years ago

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La Serie A si ferma per la sosta invernale e l'occasione è giusta per poter fare qualche riflessione. Gli spunti sono tanti, dall'andamento stagionale di Napoli e Juventus, fino al Var. Sono passati cinque mesi dall'inizio della sua sperimentazione ed è possibile già fare un piccolo bilancio.

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Napoli: Lo scudetto è l'unico obiettivo, ma bene così

Sarri stesso ha definito il suo Napoli come una squadra portata più a giocare in campionato e non nelle Coppe. Lo ha dichiarato proprio qualche minuto dopo l'eliminazione rimediata in Coppa Italia e immagino riferendosi anche alla mancata qualificazione in Champions League in un girone abbastanza abbordabile (Manchester City a parte).

Lo Scudetto è e rimane l'unico obiettivo stagionale (senza dimenticare l'Europa League che il Napoli può vincere senza problemi) e, parere personale, non è certo un demerito. Il Napoli lo scudetto ha tutte le potenzialità per vincerlo e non avendo a disposizione una rosa larga e competitiva in tutti i suoi uomini (almeno nelle riserve), giocarsela per un solo obiettivo può risultare un vantaggio.

Non penso che che ai tifosi napoletani dispiacerebbe tornare a festeggiare uno scudetto dopo 30 anni dall'ultima vittoria, anche se questo sia costato un'eliminazione in Champions e in Coppa Italia. Per farlo occorrerà essere lucidi e tranquilli fino a Maggio, con un occhio di riguardo agli scontri diretti, soprattutto quello dell'"Allianz Stadium" che potrebbe risultare decisivo.


Juventus: La competitività della rosa è la vera forza

Dopo qualche dato difensivo negativo registrato nella prima parte di stagione, la Juventus sembra abbia ripreso a fare la Juventus. E' stata ottenuta la qualificazione in semifinale di Coppa Italia, quella negli Ottavi di Champions League contro il Tottenham e in campionato manca il primo posto solo perchè davanti a sè ha trovato un Napoli straordinario che sta ottenendo numeri eccezionali.

Ma i bianconeri attualmente sono in corsa per tutti gli obiettivi e fra qualche mese sapremo quanti ne riuscirà a portare a casa. Della Juventus vanno rimarcati soprattutto due aspetti:

  • La duttilità di Allegri, in grado di cambiare modulo, formazione e modo di giocare in ogni partita, adattandosi all'avversario, senza che i risultati ne risentano;
  • La forza della rosa, in grado di sopperire anche ad assenze importanti. L'infortunio di Dybala non farà certo piacere ai tifosi juventini, ma quando hai a disposizione Cuadrado, Bernardeschi e Douglas Costa pronti a sostituirlo, beh, di certo riuscirai a dormire senza problemi.

La lotta per un posto in Champions League, mai così bella

Con Napoli e Juventus che difficilmente abbandoneranno uno dei quattro posti a disposizione per accedere alla prossima Champions League, il campionato ha ormai definito come per i restanti due posti a giocarsela saranno in tre: Inter, Lazio e Roma.

Mai come in questa stagione la lotta è bella ed avvincente. L'Inter aveva iniziato nei migliori dei modi per poi subire un crollo quasi inaspettato. Il numero esiguo di alternative ha sicuramente punito il buon Spalletti che deve soprattutto far fronte alla mancanza di almeno un paio di difensori centrali e di giocatori in grado di sostituire degnamente Perisic e Candreva.

Nell'ultimo periodo non bene neanche la Roma che oltre alla sconfitta rimediata in casa della Juventus, ha subito altri passi falsi importanti che l'hanno fatta scendere al quinto posto in classifica. Tutta un'altra storia la situazione della Lazio che ormai non smette più di stupire. Ad oggi è davvero difficile fare dei pronostici. Di sicuro, salvo sorprese, vedremo queste tre squadre battagliare fino all'ultimo per il raggiungimento del proprio obiettivo stagionale.


Var: Una tecnologia da migliorare ma ormai non si può tornare indietro

Era prevedibile che al primo favore ricevuto dalla Juventus sarebbe scoppiato il "caso Var". Nulla da dire sull'episodio in sè, quel fallo di mano di Bernardeschi in Cagliari-Juventus era rigore tutta la vita. Ma in Italia non si riesce mai ad affrontare una discussione senza prescindere da fattori sentimentali e legati prettamente al tifo. Sul Var voglio fare solo qualche considerazione:

  • I falli di mano sono i casi più discussi. Erano rigori quelli di Bernardeschi in Cagliari-Juventus, di Mertens in Crotone-Napoli e di Iago Falque in Lazio-Torino. Giusto per citarne alcuni. Non era rigore quello di Skriniar in Inter-Lazio (ed effettivamente grazie al Var la decisione dell'arbitro è stata rivista). Non è un mistero che bisognerebbe regolamentare meglio questa casistica per evitare dubbi e polemiche.
  • Attenti alle statistiche. In questo periodo, i difensori del Var stanno sponsorizzando dei dati che dimostrerebbero l'alto numero di decisioni corrette prese con l'utilizzo della tecnologia. In molti casi è vero, ma attenzione. Non è un mistero che i guardalinee, per esempio, nel dubbio tendano ad non alzare più la bandierina consentendo ai giocatori di terminare l'azione per poi rivedere tutto sul monitor. Tutti questi casi sono davvero da assimilare come tra i meriti del Var?
  • Ci vuole maggiore fiducia dell'arbitro. E' giusto che la decisione finale venga presa dall'arbitro ma se uno dei due assistenti presenti al Var ti consiglia di andare a rivedere un'azione sul monitor, che cosa costa al direttore di gara fermare il gioco ed accettare questo consiglio?
  • La situazione ideale sarebbe introdurre il tempo effettivo (magari 20/25 minuti a tempo) in modo da permettere al Var e all'arbitro di visionare meglio gli episodi dubbi. Pretendo davvero troppo?

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Fonte della foto:
https://pixabay.com (CC0 Creative Commons)


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