Il folle Progetto Orion
Tra gli anni '50 e '60 la General Atomics, un'appaltatore della difesa americano, portò avanti un progetto per sviluppare la prima navicella a propulsione nucleare.
Concettualmente l'idea era semplice: fare esplodere delle bombe nucleari e sfruttarne l'onda d'urto per accelerare l'astronave. La velocità teoricamente raggiungibile è molto più alta di quella possibile con i propellenti chimici: l'obbiettivo era Marte in due settimane, Plutone in un anno.
L'astronave aveva un disegno relativamente semplice: in alto il modulo abitativo, e tutto il necessario alla sopravvivenza, in fondo un gigantesco disco di metallo, collegato con degli ammortizzatori all'astronave. Le bombe, trasportate e poi sganciate dalla nave, sarebbero dovute esplodere in sequenza alle spalle del disco, che a sua volta avrebbe trasmesso la spinta ricevuta dall'esplosione all'astronave, attraverso gli ammortizzatori.
(da wikipedia)
I calcoli teorici non lasciavano spazio a dubbi: un simile sistema di propulsione avrebbe funzionato, se progettato con le giuste modalità.
La propulsione nucleare avrebbe permesso di costruire navi spaziali senza particolari vincoli di dimensioni, pensate che l'astronave concepita per i viaggi interplanetari aveva un diametro di base di 56 m! (per intenderci, il Saturno V, il razzo che portò gli astronauti sulla Luna, aveva un diametro di 10 m)
(da https://www.renderosity.com)
D'altra parte c'erano anche dei problemi: se l'esplosione fosse stata troppo intensa gli astronauti avrebbero subito uno schock troppo forte, inoltre per mandare una navicella nell'orbita terrestre bassa (dai 2000 Km in giù) dalla superficie terrestre sarebbero doute esplodere in sequenza 800 bombe, ognuna ogni 1.1 secondi circa. Molte di più per un viaggio interstellare. Immaginetevi le conseguenze per l'atmosfera terrestre e la vita sulla Terra, dopo il rilascio di tante particelle radioattive.
Oltretutto quelli erano anche tempi di Guerra Fredda. Diciamo che una navicella in orbita che trasporta centinaia di bombe atomiche non è proprio un incentivo alla pace, ecco. Un generale Americano, Thomas Power, disse che chiunque avesse controllato Orion, avrebbe controllato il mondo.
Dopo il 1960 la priorità divenne un'altra. Molte delle risorse dedicate allo spazio vennero dirottate allo sviluppo di tecnologie che avrebbero portato l'uomo sulla Luna. Un razzo così potente non era necessario.
Il progetto fu cancellato nella prima metà degli anni '60, quando vennero proibiti i test nuleari in atmosfera.
Ad oggi tuttavia, questo metodo di propulsione è l'unico che permetterebbe di affrontare i viaggi interstellari in tempi ragionevoli. Si parla di qualche decina di anni per raggiungere le stelle più vicine, non male considerando che con i mezzi attuali ci vorrebbero decine di migliaia di anni.
Il progetto Orion è stato il capostipite di altri progetti simili, come Dedalo, Longshot, VISTA...
Ad oggi nessuna astronave ha utilizzato un simile sistema di propulsione. Ma non è escluso che in futuro possa servire per deviare oggetti potenzialmente pericolosi per la Terra, come gli asteroidi.
Devo ammettere che mi piacerebbe veder decollare un'astronave con questo metodo, ovviamente una volta che si sia trovato il modo di evitare la perdita di radiazioni su larga scala. Magari quando ci sarà la possibilità tecnologica di uscire dal Sistema Solare si ricorderanno di quegli scienziati e ingegneri che qualche tempo prima avevano pensato a come raggiungere le altre stelle con i mezzi dell'epoca. Forse in modo un po' pazzoide, ma chi lo sa...
Fonti & approfondimenti:
https://ntrs.nasa.gov/archive/nasa/casi.ntrs.nasa.gov/20000096503.pdf
http://large.stanford.edu/courses/2012/ph241/klein2/docs/lams1955.pdf