Oggi vi rivelo chi sono... Parte seconda: il mondo a parole mie
(foto da anahera.news/wp-content/uploads/2016/07/domare-i-pensieri-negativi.jpg)
"La finisci co' 'ste cose e ti metti a studiare" tuonava mio padre mentre avevo la chitarra in mano.
"Si si ecco..."
E mi mettevo a scrivere. Non appunti di giurisprudenza, una palla inutile in un paese senza legalità come il nostro, ma poesie, storie.
A 16 anni mi trovai così a raccogliere in un documento word tutti i miei scritti in un opuscolo chiamato "pensieri vaganti".
Il primo pensiero che scrissi fu il seguente
"vorrei aver la forza per spezzare un capello in due,per arginare la sabbia che scivola dalla mano, per sopportare questa felicità"
La prima ragazza, ve la ricordate voi? Ecco io vivevo quel periodo. La gioia dell'amore, la paura della perdita. Era come ricevere un bacio e poi un pugno diretto in faccia. Complicato per un 16enne dal cuore delicato.
Passava il tempo e i pensieri si infittivano. Nonostante l'età, il mio modo di vedere le cose era piuttosto maturo e formato.
"la vita scorre. veloce. Gli attimi sono anni che come lame ci tagliano e scappano via. Lentamente sapendo che siamo come una piuma, comprendiamo come planare cullati dal vento. Senza porci troppe domande e senza chiederci dove atterreremo, piacevolmente dondolando ci godremo gli istanti lunghissimi in sospensione nell'aria, in movimento come nuvole prima di toccare terra, guardare su, e dire quanto è stato bello volare."
Iniziavo a vedere che siamo un piccolo frame di un film, una immagine su miliardi, formiche nell'universo.
Continuavo a scrivere, a parlare e confidarmi con me stesso, incompreso in un mondo di finta comprensione. A me non andava bene questa finzione.
"i miei pensieri. Farfalle che spezzano l'aria con il loro batter d'ali. Movimenti inosservati, impercettibili.I miei pensieri. Lucciole nella notte che provano ad illuminare la strada a qualcuno, ma senza riuscirci.I miei pensieri, rabbiosi, come un onda che si abbatte sulla spiaggia, come un padre che combatte per i suoi bambini, come un leone che lotta per la sua preda.I miei pensieri. candidi e sinceri come il vocabolario di un bambino, ma allo stesso modo ignorati."
Continuava la mia battaglia personale contro il mondo. E la persi.
I miei sfoghi letterari diminuirono drasticamente. Iniziai a godermi la vita, o almeno pensavo questo. La prima fidanzata era saltata, l'amore eterno avevo scoperto essere una cavolata buona per san valentino. "Avanti le altre!" dicevo a me stesso, ma alla fine sempre in cerca dell'anima gemella ero.
Iniziai a suonare, e questo mi permise di parlare diversamente. La tristezza diventava foga, rabbia, potenza della distorsione di una chitarra elettrica.
Non ero più un ragazzo delicato in un mondo di elefanti. Ero sempre lo stesso ragazzo, ma ricoperto da una armatura di chitarre al massimo volume.
Poi successe. Un viaggio. Cuba. E cambiò di nuovo tutto.
Due settimane senza connessione, senza mondo contaminato mi restituirono a me stesso. Tornai all'essenziale. Tornai a me.
Quel viaggio fini con la scrittura di un diario. Il diario divenne un racconto.
"E' bello, perché non lo proponi ad una casa editrice?" disse mio padre, miracolosamente aggiungo perché io non lo avrei mai fatto.
Primo libro, prima pubblicazione. Contemporaneamente ne avevo scritto uno di diritto, e venne pubblicato anche quello. Tema eutanasia. Si perché non sopportavo la condizione dei malati terminali. Oggi è un testo universitario, almeno così mi dicono.
Ad ogni modo il fatto fu che Cuba mi fece tornare a me stesso. Scrivevo a 16 anni:
"Forse è arrivato il momento di abbandonare un mondo concepito per farci pensare a vuoto, senza motivo, forse è il momento di ragionare davvero su cose concrete e farlo in modo intuitivo, semplice, immediato...Non ricordo chi lo disse ma cera una frase molto bella al riguardo" stolto è chi quando gli viene indicato di guardare la luna con il dito, guarda il dito e non la luna"
A 32 mi ritrovai a scrivere le stesse cose. Per poi notare che non era una presa di coscienza, ma era un nuovo risveglio. Ero rimasto in coma dai miei 16 anni per altri 16 anni. Anestetizzato. Ora finalmente ero tornato me stesso.
Il libro non ha venduto molte copie. A me non è mai interessato in realtà. Il mio interesse era svegliare persone, e questo sembra sia stato il risultato principale di chi l'ha letto. Molti mi hanno scritto dicendo "voglio viaggiare, che mi ammazzo a fare di lavoro se non scopro il mondo". Ecco questo volevo stimolare nel lettore, la scoperta di se stessi e degli altri.
Oggi sto scrivendo il mio secondo romanzo "Tre per zero è uguale a tre". L'idea di fondo è molto complessa, e mi richiederà molto tempo per finirlo. Diviso in tre parti apparentemente scollegate, è una critica sociale mascherata da romanzo per ragazzi, mentre è un romanzo di fantascienza. Complicato, ma stimolante.
Non è che mi drogo, anzi quasi neanche bevo più. Ma è che non ho ancora smesso di sognare e viaggiare con la mente.
Alla fine dicono che se uno nasce tondo non può morire quadrato. Figuriamoci se nasce parallelepipedo.
Che bellezza incontrare gocce così vere di umanità. Quando leggo post come il tuo mi viene voglia di organizzare un raduno per vedervi in faccia e chiacchierare davanti a una pizza.
Grazie è un enorme complimento per me... Io sono a Roma, ma mi sposto volentieri se organizziamo un raduno!
Sono anch'io a Roma ;)
Beh io te e futurman siamo a Roma, qualcun altro?😊
Presente😂
e 4! Potremmo creare gruppo su telegram?
Bello! Ho letto le due puntate. E poi riletto con più attenzione.
Certe volte, leggendo di altri, ti capita di percepire che c'è dell'altro sotto. Non so se a te capita. Sono particolari appena accennati, ribellioni condensate in una riga, crisi profonde raccontate con una battuta.
Insomma esiste uno spessore aggiuntivo, tra le parole, che si può percepire con un po' di attenzione.
Molto interessante. E' il complimento più importante che si possa fare. Secondo me :-)
Hai fatto un enorme complimento. Poi detto da chi come te è un profondo idealista vale moltissimo. Ti ringrazio!
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Brividi leggendo questo post. Bello vedere che non hai perso lo spirito che avevi a 16 anni. Davvero, post toccante e che porta a molte riflessioni; ti auguro il meglio col tuo nuovo libro.
Davvero grazie... Non amo scrivere così apertamente, mi viene molto difficile, ma volevo trasmettere un messaggio, ovvero quello di non perdersi mai. Il mondo ci porta ad una depersonalizzazione estrema, e vorrei solo che ognuno di noi smettesse di farsi trascinare. E' difficile. Ho avuto la fortuna di aver scritto i miei pensieri a 16 anni, e rileggerli oggi e dire "hai mantenuto il punto". E' bello!
Sono soddisfazioni. Non perdersi in questo mondo che cerca di plagiarci a suo volere è la più ardua lotta di ognuno di noi. Ad uscirne vincitori, sono proprio coloro che non perdono lo spirito ribelle adolescenziale, che non si sottomette al volere delle convenzioni.
Hai colto nel segno. Essere già qui su steem è segno che nessuno di noi è stato del tutto piegato 😊
Di chi non si è piegato ai convenzionali e (passami il termine) sputtanati social network. Ho riletto ancora il post, perché mi ha veramente colpito un botto. Resteemato anche
Mario non posso che ringraziarti!
Fantastico! Complimenti. Facciamo un dibattito steemit italia sull'eutanasia
Quando vuoi!