Amico caro... Non ti indignare.

No, secondo il Senatore Esposito non ci dobbiamo indignare. Non cito di quale partito, lo scoprite da soli, ma solo per rimarcare che "così fan tutti". Nella legge di bilancio appena approvata, tramite un emendamento inserito da un esponente di un partito minore, si assegna ben 3 milioni ad una precisa società informatica al fine di "digitalizzare il made in Italy".

A parte che non si capisce bene quale sia lo scopo di questa digitalizzazione, ma poi pare che la società in questione sia nuova e nemmeno abbia esperienze significative su tale materia. Ma non è nemmeno questo il problema, visto che di solito le aziende si sfidano nei bandi con precise regole. Qui invece salta tutto e assegnano il lavoro ad personam in base a chissà quale regolamento da azzeccagarbugli.

immagine presa dal sito del senato

A scoprire la cosa è un professore del politecnico di Torino, il quale chiede spiegazioni e a latere facendo emergere la questione. Il Ministro dice che non sa nulla, Esposito invece risponde in modo onesto dicendo che si tratta di "marchetta necessaria" causata da un gruppo piccolo che fa pesare il voto. E conclude che questa è la politica dalla notte dei tempi. "Il Senato romano era così. Basta fare gli indignati"

Alcune considerazioni. Il Ministro può non sapere nulla, ma se ne deve assumere in ogni caso la responsabilità, altrimenti sono buoni tutti a fare i dirigenti. E l'emolumento non indifferente da Ministro serve proprio a quello, viceversa dovrebbe prendere quanto un operario siderurgico.

Questo andazzo di emendamenti carbonari spopola perché le leggi non sono neanche più tali. Come il milleproroghe, una aspettativa per infilarci qualsiasi porcheria. E così su leggi dell'argomento X infilano materie completamente aliene, e tutto diventa un pretesto per emendare questo o quello sperando nella distrazione generale, non certo dell'opposizione ma di giornalisti o semplici cittadini.

E questo ci porta al punto successivo. Non dobbiamo indignarci, che purtroppo suona un po' come il Razzi pensiero, fatevi i cavoli vostri e non rompete.

Come disse il grande Sordi "io, so io, e voi nun siete...."