Stampe non solo fotografiche

in #photography5 years ago (edited)
Fotografia e fotomeccanica - ITA / ENG - Tutte le tecniche fotografiche si basano sul riconoscimento e sulla conoscenza del comportamento dei prodotti e dei materiali che costituiscono la fotografia.

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Il negativo è una matrice dai toni invertiti che solo dopo il procedimento di stampa su un supporto solitamente cartaceo assume l'aspetto definitivo della fotografia. Oltre che alla buona riuscita di ogni copia è importante fare attenzione anche alla sua corretta conservazione. La vera fotografia si contraddistingue per il tono continuo. Invece, sono un'altra cosa le immagini che pur partendo da matrici fotografiche vengono ottenute attraverso procedimenti di fotomeccanica per eseguire i quali non occorre l’intervento decisivo della luce e non è necessario ricorrere ai materiali sensibili.

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Le tecniche fotomeccaniche scompongono l’immagine e la riproducono in uno schema di retini, puntini, griglie o vermicelli affiancati. Le tecniche di stampa fotomeccanica risalgono all'Ottocento ed ebbero una grande diffusione. Alcuni caratteristici esempi di stampa fotomeccanica sono:
  • Photogravure, una sorta di foto-incisione, riduce l'immagine a puntini vicinissimi e molto piccoli.
  • Woodburytype, si ottiene dopo diversi passaggi sotto la pressione di un apposito torchio.
  • Collotipia, presenta una serie di elementi dall'andamento vermicolare accostati tra loro. Il laboratorio Alinari a Firenze realizza ancora delle stampe con questa tecnica con finalità commerciali.

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Si tratta di procedimenti raffinati e complessi, a volte riconoscibili facilmente altre volte meno. Spesso venivano impiegate nell'editoria o persino presentate come fotografie, anche se non lo sono. Dopotutto la stampa fotomeccanica non utilizza emulsioni, leganti e “bagni rivelatori”, ma essenzialmente l'inchiostro e la carta comune.

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Testo e fotografie di @adinapoli (s).
Le fotografie sono di proprietà dell'autore.

ENG - Photography and photomechanics - The negative is a matrix with inverted tones that only after the printing process on a usually paper support does it take on the definitive aspect of photography. All photographic techniques are based on the recognition and knowledge of the behavior of the products and materials that make up the photograph. In addition to ensuring the success of each copy, it is important to pay attention to its correct preservation. True photography is characterized by a continuous tone. Instead, the images are another thing that, although starting from photographic matrices, are obtained through photomechanical procedures to perform which does not require the decisive intervention of light and it is not necessary to resort to sensitive materials. Photomechanical techniques break up the image and reproduce it in a pattern of nets, dots, grids or vermicelli placed side by side. Photomechanical printing techniques date back to the nineteenth century and were widespread. Some characteristic examples of photomechanical printing are: Photogravure, a sort of photo-engraving, reduces the image to very close and very small dots. Woodburytype, is obtained after several passages under the pressure of a special press. Collotype, presents a series of vermicular elements joined together. The Alinari laboratory in Florence still prints with this technique for commercial purposes. These are refined and complex procedures, sometimes easily recognizable other times less. They were often used in publishing or even presented as photographs, even if they are not. After all, photomechanical printing does not use emulsions, binders and "detector baths", but essentially ink and ordinary paper.

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