La "Prima"

La sera della prima rappresentazione della “Stagione della Lirica” al Teatro dell'Opera cittadino era un importante appuntamento mondano, ma Loredana era una vera appassionata del “bel canto” , anche se solo come semplice ascoltatrice dal momento che non aveva alcun talento musicale.
Il suo cavaliere abituale, Paolo, aveva inventato la scusa di un improvviso viaggio di lavoro pur di evitare di assistere al melodramma e, per questa ragione, Loredana avrebbe raggiunto da sola le amiche nel foyer del teatro.
Bella, elegante e profumata, la donna indossò la sua pelliccia ecologica e le scarpe col tacco alto ancora intonse, poi scese in garage, mise in moto la macchina e partì alla volta del centro cittadino.
A metà strada, tuttavia, l'auto di Loredana iniziò incomprensibilmente a singhiozzare e dopo pochi metri il motore si spense. Inutile provare a riavviarlo. L'auto non ripartiva.
Uno scivolo poco distante conduceva in una vecchia officina presso la quale la bella signora provò a cercare aiuto. Con poche parole pronunciate in modo concitato l'automobilista espose il suo problema a Corrado, l'arzillo meccanico, chiedendogli con le mani giunte di fare qualcosa in fretta permettendole così di arrivare al teatro prima che si alzasse il sipario. Corrado era un autentico melomane. Conosceva a memoria il libretto di numerose opere liriche e, quando poteva, si recava anche lui al teatro per assistere ad una delle ultime repliche, quelle in cui i cantanti famosi si fanno sostituire e l'orchestra suona a “ranghi ridotti”. Il meccanico comprese l'importanza dell'evento artistico ed aprì subito il cofano, ma dopo una rapida occhiata lo richiuse scoraggiato. Bisognava sostituire un pezzo di cui non disponeva. Insomma, servivano almeno due giorni prima di riparare la macchina.
Pur di non fare perdere lo spettacolo alla donna, Corrado le offrì un passaggio fino al teatro sul suo “macinino”, una utilitaria un po' arrugginita, ma perfettamente funzionante. Loredana accettò con entusiasmo e per salire in auto travolse gli stracci, gli attrezzi ed un barattolo di pasta abrasiva che si trovavano sul pavimento dell'officina. Nonostante il guasto della macchina, Loredana aveva ritrovato il buonumore e per strada canticchiava le “Danze polivesiane” di Borodin che un'oretta dopo avrebbe ascoltato nell'interpretazione di una prestigiosa compagnia russa.