Padre ricco, padre povero di R. Kiyosaki

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E' tempo d'estate, di mare, spiaggia, immersioni e sole ma soprattutto è tempo di intense letture sotto l'ombrellone.

Quest'anno, come tutti gli anni, ho rispolverato la mia lista di libri che vorrei leggere e mi è capitato sotto mano Padre ricco, padre povero di R. Kiyosaki. Ne parlava uno youtuber in relazione alla finanza personale e decido che sarà il mio primo libro dell'estate 2019. Dopo averlo trovato in formato compatibile al mio e-reader e l'ho scaricato dal KoboStore e l'ho divorato in poco più di un giorno tanto che ho deciso di recensirlo.

Il protagonista di questa autobiografia è un ragazzo nippo americano che vive alle Hawaii negli anni 50. Robert è il figlio di un uomo estremamente colto, gran lavoratore e con un ottimo stipendio ma che morirà quasi in povertà. All'età di nove anni, per alcuni casi della vita, si trova a confrontarsi con il padre di un suo caro amico che ha terminato appena gli studi di base ma che è impegnato ad accumulare ricchezze ed a raggiungere l'indipendenza finanziaria e che diventerà il suo secondo padre di fatto.

Il libro non promette formule magiche per diventare ricchi ma mette a confronto le lezioni di vita impartite dai due padri, le idee del padre naturale istruito ma povero con quelle del secondo padre, ricco e sagace finanziariamente.

Il linguaggio di questo libro è chiaro, semplice, senza sbavature, senza tecnicismi inutili. Rende alla portata di chiunque una lettura che è diventata un best seller a livello mondiale.

Nelle sue pagine, Kiyosaki racconta con grande chiarezza la relazione tra uno stato patrimoniale e un conto economico personale; con incredibile lucidità riesce a smontare molte delle credenze che vengono insegnate dai nostri genitori e dalla scuola definendole il frutto dell'Era Industriale e introduce una visione alternativa della finanza personale nell'Era della Informazione. Amplifica il concetto di attivi quali fonte di reddito e di passivi quali fonte di spesa.

Ci sono alcuni passaggi che mi hanno particolarmente illuminato.

1. Il primo è stato il racconto della corsa del topo: studia, lavora, paga le tasse, prendi lo stipendio, spendi, indebitati, lavora di più, paga più tasse, prendi lo stipendio, spendi di più, indebitati di più.
2. Il secondo è l'inserimento', secondo Kiyosaki, della casa tra i passivi e non tra gli attivi come siamo soliti pensare e che da diversi anni ho iniziato inconsapevolmente a condividere.
3. La terza è la personale spiegazione della ricchezza quale "la capacità dei propri attivi di coprire in maniera indefinita le spese del proprio Conto Economico".

Padre ricco, padre povero è una lettura adatta a chiunque ma soprattutto ai ragazzi giovani che vogliono comprendere cosa significa indipendenza finanziaria. Non è un manuale, non racconta come arricchirsi ma semplicemente mostra i rudimenti di una sana intelligenza finanziaria.

Lo consiglio senza remore per coloro che sono aperti all'autocritica e desiderano avere una visione alternativa della realtà finanziaria perchè, come dice l'autore stesso, a scuola non si parla mai di soldi ma soltanto di professionalità.

Al termine della lettura mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensi e confrontarmi con te sulle sensazioni, positive o negative, che questo libro saprà darti.

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