Radiofreccia: Rock On

Qualche mese fa vi avevo parlato di Propaganda Live, raccontantandovi di come a mio avviso, in un panorama televisivo desolante per la tv italiana, il programma con Zoro e Makkox fosse una ventata di aria fresca e fosse assolutamente imperdibile.

Da allora gli ascolti son cresciuti e l'affezione del pubblico anche e questo è sempre un piacere per chi segue dalla prima ora un programma outsider e spesso scomodo ma che riesce a divertire, informare e far riflettere ogni volta.

Scrivo spesso di serie tv e film, abbozzo delle recensioni e soprattutto delle riflessioni e a volte mi spingo anche a parlarvi di musica con la rubrica serialmusic. Ieri ad esempio vi ho raccontato in 10 canzoni il mito di Fabrizio De Andrè.

Oggi voglio parlarvi di una radio o meglio della Radio con la R maiuscola, quella che da 2 anni scalda i cuori a ritmo di rock, quello duro, quello vero, quello intramontabile.

Radiofreccia è la radio che avrei sempre voluto ascoltare, è quella che se avessi potuto avrei fondato. La programmazione rispecchia il concetto che ho di musica. Rock, solo Rock, tanto Rock e niente musica italiana. 

Quest'ultimo punto potrebbe essere una nota dolente per molti di voi ma, fermo restando che la musica italiana ha prodotto cose inestimabili, se parliamo di musica Rock non possiamo che volare con la mente a gruppi e solisti che in Italia al massimo han fatto qualche concerto e che di italiano masticano al massimo qualche vocabolo come Pizza, Pasta e Vino.

<a href="https://pixabay.com/it/illustrations/chitarra-strumento-musica-1940743/>Immagine priva di diritti di copyright

Se passasse la legge Leghista sul 33% obbligatorio di musica italiana sarebbe un delirio, un fallimento, una tragedia per tutti gli ascoltatori di Radiofreccia. Chi lo dice a Big G che deve passare gli Afterhours, I Kolors e Mahmood tra Hendrix e gli Oasis, tra un riff dei Black Sabbath e uno dei Queen?!

Su Radiofreccia vedrete scorrere Pink Floyd, Rolling Stones, Creedence Clearwater Revival, AC-DC come non ci fosse un domani, alla stessa frequenza con cui altre radioline trasmettono Alessandra Amoroso, i Modà o Sfera Ebbasta.

Un trionfo per noi amanti del rock.

Ma il Rock è morto si sa e quindi è facile rifugiarsi nel passato, nei grandi del passato. Non per Radiofreccia.

Il grande merito dell'emittente è quello di non fermarsi agli idoli degli anni '60,'70 e '80 ma di andare a cercare nuove perle, cantanti e gruppi emergenti, cercando anche la sperimentazione. L'anno scorso, ad esempio, abbiamo scoperto i Greta Van Fleet, Florence & the Machine, Balthazar e tanti altri grazie ai deejay rockettari di Radiofreccia.

Riusciamo a ricordare ma anche ad esplorare e ampliare i nostri orizzonti ed i nostri archivi musicali.

E poi c'è la Fra con il suo Rock Morning e la sua risata oramai brevettata in compagnia di Eddie Berni e Doctor Mann. Un risveglio contagioso e a ritmo di rock che oramai è irrinunciabile.

Risate, approfondimenti, competenza e tanta buona musica.

Sintonizzatevi ragazzi e ....

Rock On!