I MIGLIORI ALBUM DEL 2017/TOP ALBUMS IN 2017 [ITA/ENG]

Bentornati amici di Steemit! Qui è il vostro amichevole Mr. Lica di quartiere che vi parla!
Oramai siamo entrati da meno di un mese nel 2018, e l’anno appena passato è stato ricchissimo di interessanti uscite discografiche e quindi perché non stilare una classifica di quelle che, a mio personalissimo avviso,si sono mostrate come le più interessanti?
Ci tengo a sottolineare che non si tratta di una classifica, ad esclusione fatta del podio, che reputo necessario esplicitare. Quindi, si comincia:

Ne Obliviscaris – Urn: nonostante il terremoto in formazione dovuto alla separazione con il bassista Brendan Brown a causa delle accuse ricevute per violenze domestiche, la band è riuscita a rimettersi in piedi e a rilasciare un album solido, intenso, dove quel loro mix di violini, growl, Blackened Death Metal, parti acustiche e voci melodiche riesce sempre ad essere bilanciato, mai ripetitivo e sempre accattivante.
Miglior traccia: Eyrie

Cellar Darling – This is the Sound: Primo album per i tre “epurati” dagli Eluveitie Anna Murphy, Merlin Sutter ed Ivo Henzi, che non steccano alla prima e rilasciano un album che, nonostante non si tratti più del Folk Death Metal che facevano prima, costruiscono un album di Rock con accenni di folk (sia nel suono che nelle tematiche), che tutti possono ascoltare ed apprezzare, a differenza dell’ultimo album dei loro ex compagni che lo annovero tra le più grandi delusioni dell’anno passato.
Miglior traccia: Fire, Wind and Earth

Diablo Swing Orchestra - Pacifisticuffs: Lo ammetto, ero profondamente prevenuto per quel che riguardava quest’album. Il cambio di cantante ed il singolo che ha anticipato questa release (“Jigsaw Hustle” nel 2014 poi brano inserita in questo lavoro), mi avevano fatto storcere il naso e non poco. Ma l’ascolto dell’album mi ha fatto ricredere, infatti non solo, quel brano è l’unico neo della produzione, ma sono riusciti a fondere saggiamente le loro tipiche atmosfere ed il loro sound da Mariachi, con la Disco Music americana anni ‘70 e ‘ 60. Una vera chicca.
Miglior traccia: Karma Bonfire

Persefone - Aathma: Album finanziato con il crowdfunding e che risulta essere il più logico passo dopo il precedente “Spiritual Migration”. Si potrebbero dire molte cose su questo album, relative al sound, all’incredibile vena creativa della band, alla cattiveria mista a melodia che contraddistingue il loro sound e sull’importanza che riescono a dare alle tastiere in un genere che tipicamente non le ha, ma sarebbe superfluo; l’unica cosa che potete fare è quella di ascoltare questo lavoro di questi ragazzacci di Andorra tutto d’un fiato.
Miglior traccia: Prison Skin

Rise Against – Wolves: Dopo il mezzo passo falso del precedente “The Black Market” del 2011, la band di Tim McIlrath ha ricaricato le batterie ed è tornata a cantare la sua rabbia nei confronti della società a favore dei più deboli, mostrando nuovamente quella furia musicale che li ha contraddistinti negli anni. Sicuramente non è un album come quelli dei loro debutti, ma è riuscito a ridare lustro ad una band che sembrava stesse cadendo nel dimenticatoio.
Miglior traccia: Welcome to the Breakdown



Foo Fighters – Concrete and Gold: cosa dire più del fatto che si tratti di un album dei Foo Fighters al 100%? Veramente indescrivibile! Miglior traccia: Run

VUUR – In this moment we are Free-Cities: Nuovo progetto per la voce femminile più bella di sempre Anneke van Giersbergen che prende quasi in toto la formazione dei The Gentle Storm e rilascia un album tra Djent, melodie, riff imponenti e testi molto intensi, infatti la tematica principale di questo album è quella di creare una canzone e collegare ad ognuna di essa una città che per qualche motivo è collegata alle parole che vengono cantate. Una band interessantissima ed un album che riesce a prendere ad ogni ascolto. Miglior traccia: The Martyr And The Saint – Beirut

3. The Contortionist – Clairvoyant: un album allucinante ed allucinato, ricco di tempi dispari e momenti in cui possiamo solo lasciare in sospeso tutto quello che stiamo facendo per concentrarci su ogni singola nota suonate e cantate. Un concept molto articolato nelle tematiche che affronta, che risulta non semplice da seguire nei primi ascolti. Sicuramente si tratta di un piccolo passo indietro dal precedente “Language”, ma si resta comunque in un ambito di altissima qualità.
Miglior traccia: Clairvoyant

2. Caligula’s Horse – In Contact: una band australiana che conoscono in pochi, un album bello come pochi. Spesso si parla di Progressive Rock e Progressive Metal senza dargli un chiaro significato; ecco, “In Contact” è IL Progressive Metal moderno. Canzoni piene di riff articolati, una voce splendida come quella di Jim Grey, assoli complessi ma sempre godevoli ed una traccia conclusiva che dura la bellezza di 16 minuti, con continui cambi di ritmo ed un assolo di sassofono che ricorda molto i King Crimson.
Conosceteli, amateli, ascoltateli.
Miglior traccia: Graves

1. Mastodon – Emperor of Sand: probabilmente l’album più bello degli ultimi 6-7 anni. Un concentrato di emozioni ed esperienze di vita dei quattro membri della band racchiusi in un 11 canzoni.
Una metafora sullo scorrere del tempo e su una maledizione che incombe (storia ispirata alla band dal cancro al seno della moglie del bassista e cantante Troy Sanders), atmosfere che richiamano al deserto, alla follia ed alla desolazione. Sarà difficile ripetere per chiunque così tanta emotività: i quattro di Atlanta hanno nuovamente alzato l’asticella della qualità.
Miglior traccia: Jaguar God

Quali sono stati i vostri album preferiti del 2017? Scrivetelo nei commenti e ci vediamo alla prossima!