The Umbrella Academy: il post Marvel Netflixiano
Orfana delle serie Marvel, Netflix non si è persa d'animo e ha subito rilanciato con un prodotto originale tratto da un fumetto non Marvel e che tante critiche positive sta riscuotendo.
Parliamo di "The Umbrella Academy" serie che raccoglie l'eredità delle serie supereroistiche rilanciando su tutti i fronti e vincendo ampiamente la scommessa che la grande N si era prefissa.
La serie parla di supereroi ma attraverso di essi parla di altro, di tanto altro mettendo al centro il tema dell'identità dell'eroe e soprattutto gettando una patina di grande umanità su personaggi che con i poteri son nati ma che con i poteri hanno dovuto fare i conti per creare il loro spazio nel mondo, nell'eterno pendio tra l'essere speciali e il voler essere normali.
Un precipizio che ha portato ognuno di loro a prendere delle strade a volta imposte, altre volte autoimposte, altre volte inevitabili.
Sono 7 gli eroi protagonisti di questa storia.
Tutti e 7 hanno in comune l'essere nati lo stesso giorno. Fin qui nulla di clamoroso. La particolarità risiede nel fatto che ognuno di loro sia nato da una madre che non era gravida fino a 20 minuti prima del parto.
Nascite misteriose susseguitesi in tutto il mondo per un totale di 43 pargoli nati da madri non incinta.
Un misterioso e ricco magnate, Reginald Hargreeves, decise di adottarne il maggior numero possibile, riuscendo ad adottarne 7. I 7 ragazzi cresceranno nel mito di essere speciali, sotto la guida di un padre burbero e anaffettivo che confonderà la loro educazione con un severo addestramento.
Per tutta la loro infanzia e adolescenza saranno guidati per essere i salvatori del mondo, alla scoperta di poteri che ne Reginald ne loro conoscono e che quindi dovranno man mano scoprire.
Tutti riusciranno a scoprire di cosa saranno capaci.
La forza sovraumana del "number 1" Luther, Klaus che sarà capace di parlare con i morti, Alisson che riuscirà a convincere gli altri a fare cose che lei sussurrerà, il number 5 in grado di viaggiare nel tempo e nello spazio, Diego capace di deviare qualsiasi traiettoria degli oggetti che lancerà e per finire Ben, ragazzo che morirà prematuramente e che aveva in dote la forza di estrarre numerosi grossi tentacoli dal suo ventre.
Dal giro uscirà ben presto la piccola Vanya a cui per tutta la vita sarà detto di non essere speciale, di non avere alcun potere,
Mentre i suoi 6 fratelli vivranno una fama incredibile e saranno idolatrati dal padre, lei vivrà nell'ombra, in disparte, emarginata fra gli emarginati, finendo per accettare il fatto di non essere speciale.
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Gia da questa premessa si può capire come la serie si ponga anche come drama familiare. E sono tanti i drammi da sviscerare e le storie da raccontare intorno alla famiglia.
Ad un tema cosi delicato e a suo modo profondo si affianca uno molto più dinamico come quello dei viaggi nel tempo e nello spazio ad esempio con la figura del "number 5" che spicca per originalità e fascino.
Klaus funge da comic relief in molte fasi ma via via cresce il suo apporto alle storyline principali rendendo il personaggio multisfaccettato e tridimensionale come pochi altri.
Luther è forse un pò il tasto dolente sia internamente alla narrazione che agli occhi dello spettatore. Dovrebbe essere il leader ma non riesce ad esserlo finendo per sbagliare letteralmente ogni scelta, divenendo l'architetto del fallimento del gruppo e dell'apocalisse imminente.
Eh si perchè il tema e nucleo centrale della narrazione è un'imminente apocalisse che la famiglia dovrà provare a scongiurare con colpi di scena continui e incastri continui fra una timeline e l'altra grazie all'ingresso in campo della "commissione" e dei sicari del tempo Hazel (favoloso Cameron Britton) e Cha Cha.
Di carne al fuoco ce ne è tanta insomma e la scrittura sembra essere stata a livello di altre grandi produzioni. Un occhio di riguardo va anche alla creazione digitale di Pogo, lo scimpanzè magiordomo che prova a guidare i ragazzi verso l'unione e la riscoperta dei valori fondanti dell'Umbrella Academy. Difficilmente in tv abbiamo visto un lavoro cosi cinematografico dal punto di vista della ricostruzione digitale di un singolo personaggio.
Vanya, interpretata dalla famosa Ellen Page, resterà un mistero quasi fino alla fine per poi rubare la scena negli episodi conclusivi.
Si chiude con un cliffangher di quelli che lasciano desiderare che la seconda stagione arrivi domani.
Cosi non sarà, dovremo aspettare almeno un anno per una serie che è già diventata cult.
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I havent seen any of this. Adding to my list of must watch, thanks :-)