Le mille vite del cinema

Son trascorsi poco più di 123 anni dalla nascita del cinema. I fratelli Lumierè ci proiettarono, letteralmente, in un'altra dimensione, in una nuova epoca.

Chissà se avrebbero mai immaginato che quella proiezione di pochi minuti avrebbe per sempre cambiato le abitudini delle persone e influenzato scelte, modi di vivere e di immaginare la vita per tutte le generazioni a venire.

Il cinema ha subito nel corso della sua breve storia innumerevoli trasformazioni. Ha vissuto più vite di quelle che potremmo immaginare. Un film sul cinema, quella si che sarebbe una pellicola indimenticabile.

Agli albori non esisteva il sonoro, il cinema era definito come cinema muto. Immaginate di recarvi oggi al vostro UCI Cinema o cinema preferito e scorrere una lista di film muti da cui attingere.

Non sarebbe la stessa cosa vero? Abituati come siamo a Blockbuster, cinema d'azione, effetti speciali e cosi via.

Arrivò il sonoro ma il colore tardava ad arrivare.

Immaginate se oggi il vostro catalogone Netflix fosse dominato da soli film in bianco e nero. Perderebbe il fascino che ha oggi il cinema?

Oh mio Dio Netflix!

Stiamo parlando di cinema, che c'entra Netflix?

Vade retro.

Il cinema è uno schermo immenso davanti a noi, mentre noi distesi su una poltroncina tipicamente rossa, magari sgranocchiando popcorn e abbracciando il nostro partner, sgraniamo gli occhi di fronte a quel telo gigantesco che funge da portale spazio/temporale per quelle 2 ore circa di intrattenimento.

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Eppure capita oggi che un film interamente prodotto da una piattaforma streaming possa vincere 3 Oscar. Un film visto e vissuto sul piccolo schermo e lontano da quel portale spazio temporale che per oltre 120 anni ha dominato la scena.

Il cinema è quel grande schermo o è indifferente il modo in cui gustiamo un film?

Fa parte dell'esperienza o l'esperienza è tutta in ciò che guardiamo?

Ha vissuto milioni di vite il cinema come dicevamo in apertura. Non esisteva il concetto di montaggio fino a 100 anni fa. Immaginate come sarebbe stato Inception senza montaggio o Star Wars? E le dissolvenze di Sergio Leone? Senza quella magia tecnica chiamata montaggio non sarebbero mai esistiti.

Il cinema è magia e immaginazione ma è anche tecnica e tecnologia.

Lo sa bene Kubrick che per girare il suo Shining perse chissà quante ore di sonno per studiare un metodo innovativo e artigianale che gli consentisse di inseguire quel bambino oramai leggenda nei corridoi. Inventò o quanto meno perfezionò la steady cam.

Senza attrezzi adeguati tanti capolavori non ci sarebbero stati.

Vale per l'avvento del sonoro e per l'avvento del colore, per le grandi zoomate e per i piani sequenza fatti su carrelli giganteschi pilotati dalle sapienti mani del regista.

Ogni anno la tecnologia avanza e più andiamo avanti e più un buon regista è anche colui il quale riesce a dominare meglio gli strumenti in suo possesso.

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Forse è per questo che in molti rimpiangono gli anni addietro, quelli in cui i mezzi erano limitati e ad emergere erano sempre e soltanto i grandi geni, i maestri alla Fellini, quelli con un piede nel passato per ricordare chi siamo e un occhio nel futuro ad immaginare chi potremmo essere.

L'avvento del digitale ha rivoluzionato tutto. Oggi anche noi potremmo girare con poche migliaia di euro un nostro film o un mini documentario. Impensabile 25 anni fa quando il solo costo della pellicola necessitava di una casa di produzione.

Alcuni dicono si sia persa la poesia, altri affermano che cosi emergeranno i più bravi e non solo i più facoltosi e fortunati, in una selezione naturale da paura che lancerà verso l'immortalità solo pochi eletti.

E allora una nota di merito a quelli come Tarantino o Nolan, come Scorsese o Eastwood che hanno saputo cavalcare l'onda analogica e digitale con la stessa sapienza, girando capolavori in pellicola o in bit.

A loro tutto è concesso.

Come al Dio cinema, l'unico Dio capace di essere crudo e spietato nel racconto della verità e altrettanto benevolo e sognatore grazie alla sua fervida immaginazione.

L'unico Dio a cui non si può imputare di non essere giusto e onnisciente. Per davvero.

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