Probabile, improbabile, Cigni Neri
Le interazioni successive al post di ieri, mi hanno fatto molto riflettere sul concetto di probabilità, sulla scienza e su come queste influiscano nella nostra vita. Innanzitutto, grazie a chi ha commentato: il tema è indubbiamente spinoso e potenzialmente fonte di divisioni. O meglio: il rapporto che abbiamo con la scienza già divide abbondantemente il mondo in cui viviamo e non vorrei che dividesse anche questa bella comunità su Steemit.
Oggi, allora, volevo aggiungere dei punti di riflessione sui quali penso che ci troviamo maggiormente d’accordo. Quando si parla di salute è ovvio che stiamo trattando temi delicati e sensibili. Qui invece vorrei parlare di alcuni temi logico-filosofici e limitare a questi la discussione.
Il probabile e l'improbabile
Che si parli di fenomeni fisici, medici, economici o di qualunque altro fenomeno, siamo in grado, attraverso l'osservazione, di delineare due tipi di scenari per il futuro: uno scenario probabile e uno scenario improbabile.
Ad esempio: visto l'andamento degli ultimi anni è probabile che il tasso di crescita del PIL italiano non superi nel 2018 2%. Oppure: considerato un campione rappresentativo della popolazione e i loro casi clinici, è probabile che un consumo eccessivo di uova comporti complicazioni di salute. Considerato che nessuno ha ancora trovato una maniera di spendere due volte lo stesso Bitcoin, è probabile che il prossimo anno non scenda sotto il prezzo che ha oggi.
Nella nostra vita individuale la probabilità mi spinge a credere che, in assenza di shock imprevisti, domattina mi risveglierò come mi sono risvegliato tutte le mattine negli ultimi 30+ anni. Oggi scriverò questo post e, come è successo negli ultimi mesi, mi aspetto che avrà un payout superiore ai cinque dollari. Considerato che è ora di pranzo, tra pochi minuti mia moglie mi dirà che ha fame, chiuderò il computer e mangeremo insieme.
Il Cigno Nero
Siamo spesso portati a credere che il mondo, nella nostra quotidianità come nel suo insieme, funzioni per lo più secondo la probabilità.
Ma non è così.
Tutte le mattine mi sono svegliato dal sonno, ma domani potrei non farlo. Negli ultimi 70 anni non ci sono più state guerre e dittature in Europa, ma il prossimo anno potrebbe non essere più vero. Non ho mai trovato un tesoro sepolto in vita mia, e nessuno che io conosca l’ha mai trovato, ma un giorno potrebbe succedermi.
L'apprendimento basato sulla pura osservazione e sull'esperienza ha un grande limite. Basta una sola osservazione per confutare un'asserzione generale basata su milioni di osservazioni.
E’ questo il tema del best-seller di Nassim Taleb intitolato il “Cigno Nero” il cui sottotitolo italiano esprime una tesi opposta a quella da cui siamo partiti: “come l’improbabile governa la nostra vita”. Il titolo riporta una curiosità della storia naturale: fino al Settecento gli Europei erano convinti che i cigni potessero soltanto essere bianchi. Quando venne scoperta l’Australia, fu sufficiente l’osservazione di un solo cigno nero per confutare un asserzione generale basata su milioni di osservazioni di cigni bianchi.
Portando questo tema nella nostra dimensione, rivolgo a voi la domanda se gli eventi che hanno dato maggiore forma alla vostra vita siano stati eventi che consideravate probabili o improbabili. Nel mio caso, propendo per la seconda risposta. Basti pensare che i medici dissero a mia madre, quando ebbe mia sorella in (relativamente) tarda età, che era praticamente impossibile che restasse incinta una seconda volta.
Venendo a Steemit: quanti di noi, un anno fa, avrebbero pensato di avere una fonte di reddito in criptovalute?
Taleb sostiene che la maggior parte degli eventi che hanno avuto influenza maggiore sul mondo siano stati Cigni Neri: eventi altamente improbabili, di impatto enorme e che possono essere spiegati soltanto a posteriori. Lo scoppio della prima guerra mondiale, l’ascesa al potere di Hitler, il crollo del blocco sovietico, il crollo di borsa nel 1987, il successo di Google, l’attentato dell’11 settembre. Tutti esempi di Cigni Neri. Ne aggiungo uno: il boom delle criptovalute.
Alla ricerca di un equilibrio
Per quel che mi riguarda, trovo interessante studiare la probabilità dei fenomeni, ma ancora di più quali potrebbero essere gli eventi improbabili. Conoscere ciò che è successo in passato e delineare, in base a questo, cosa è probabile che succeda in futuro, può essere utile. Vivere con la consapevolezza dell’improbabile può a volte aggiungere incertezza alla nostra vita, ma aggiunge anche profondità.
A volte penso che sia una questione di coraggio: in alcune occasioni siamo pronti a sfidare la legge delle probabilità e altre volte non ce la sentiamo. A volte siamo pronti ad iniziare un’attività nonostante tutti ci dicano che sia difficile (un negozio, una relazione, una famiglia) e altre volte scoraggiamo chi ci sta intorno dicendo che non ce la faranno mai a ottenere un risultato improbabile.
Mi viene in mente il viso di tante persone, soprattutto un vecchio contadino, con cui ho parlato di recente. Mi viene in mente la sua espressione incredula dicendomi: “In più di settant’anni non ho mai visto una stagione con così poca acqua”. La siccità qui, come in tante parti d’Italia, ha provocato danni ai raccolti. Eppure, neanche mille stagioni di pioggia ci danno garanzie di come sarà la successiva.
Molto bello, condivido le tue riflessioni.
Ciao @cryptofarmer, non conoscevo la storia del cigno nero ma sono molto ferrato su quella del tacchino induttivista (https://it.wikipedia.org/wiki/Tacchino_induttivista). Una storia che tra informatici circola abbastanza spesso, e che mi trova sempre molto d'accordo :) Ti seguo!
E' un bell'aneddotto anche quello - molto istruttivo.
Anche io ti seguo (e aspetto post di pesca!), ciao!
Chissà... Dipende da quando me la sentirò di rendere pubbliche le mie disfatte 😁
this amazing post is cool and i like it
Riflessione davvero interessante
Tu dai più attenzione agli eventi probabili o a quelli improbabili?
Fino ad adesso a quelli probabili, applicando il metodo del rasoio di Occam che ho sempre trovato molto rassicurante. Però il tuo post fa indubbiamente riflettere.
Qui si tocca un limite temporaneo delle mie conoscenze. Quindi in funzione di quello che so dico che hai paragonato pere con le mele. Le stime del PIL da quanto ne so si fanno su modelli statistici a non so quante variabili in ingresso, negli studi osservazionali medici non vengono fatti modelli ma analisi delle varianze volte a rifiutare l'ipotesi nulla.
Le dichiarazioni dei medici in ambito probabilistico vanno prese con le pinze, non a caso la medicina non sta in piedi senza la statistica medica e la bio-statistica.
Curiosità: a quali cigni neri si riferisce il libro nello spiegare quei fenomeni?
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