L’unione europea è una cosa giusta o dovremmo riflettere sul fatto che è da distruggere?

in #life7 years ago (edited)

Molte persone sentono una profonda disparità tra gli stati membri e non riconoscono l’Europa come entità nazionale al pari degli US, altri invece sperano e sono ottimisti dei successi raggiunti dall’unione. Qualsiasi cosa si voglia pensare, la sua esistenza è un bene o un male?   

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Cos'è L'unione Europea?


L’unione europea, formata da 27 paesi membri, ha una popolazione media di 450 milioni di persone, piazzandosi come la terza più grande pseudo nazione del mondo. È la seconda nazione più ricca se guardiamo il PIL europeo con il più grande mercato di scambio di beni e servizi di qualità. Ma la causa principale della sua nascita è la creazione di un organo sovranazionale a tutela della pace. In tutta la nostra storia, siamo stati protagonisti di battaglie sanguinolente, non molti secoli lontani, infatti, i conflitti che hanno devastato la Francia e la Germania sono stati tra i più sanguinolenti. Tanto che i tedeschi hanno pure coniato una parola per supportare questo odio perpetuatosi nel tempo: “Erbfeindschaft”  Specialmente, dopo la seconda guerra mondiale, un nuovo sentimento di pace e fratellanza si stava man mano infiltrandosi tra il tessuto culturale e sociale di tutte le nazioni europee colpite da un evento di tale portata catastrofica. Le economie dopo la guerra, cominciarono a diventare sempre più interconnesse e fino ad adesso, tra gli stati europei vi è una pace che dura da ormai 70 anni.   Quindi la pace è stata essenziale, ma perché vi è una totale dicotomia di pensiero tra chi osservano i traguardi che questa unione ha portato e i problemi che si stanno insediando dopo la crisi economica?   

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I Nostri traguardi

Tra i traguardi che abbiamo raggiunto come europei, grazie ai trattati di libera circolazione delle merci sul territorio europeo e di persone, abbiamo raggiunto un livello di libertà individuali che in passato potevamo solo sognarci. Comunicazioni sempre più meno costose tanto che recentemente è stato eliminato il roaming tra i vari paesi, un controllo accurato dei prodotti alimentari e non che hanno garantito uno standard di sicurezza di cui noi deteniamo il primato globale. Le istituzioni europee hanno la forza di potersi scontrare con le più grandi industrie globali come Apple e Microsoft e Facebook riducendo il rischio di una competizione sleale, evasione fiscale e una maggiore sicurezza nella protezione dei dati personali. Inter collaborazione dei programmi scientifici ci hanno resi un importante polo di ricerca divenendo leader mondiali nei campi della ricerca medica e dei materiali.   


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Problemi dell'unione

Ma molti europei sentono una sorta di dissociazione dal sentimento di essere europei, vuoi per le reminiscenze del passato, vuoi perché le istituzioni europee sono poco trasparenti e tecnocratiche, rendendo il cittadino medio europeo incapace di comprendere i suoi meccanismi. Inoltre l’Europa sta affrontando il problema dei rifugiati. Molte nazioni come l’Italia sta accogliendo un numero impressionante di rifugiati, d’altro canto altre nazioni li respingono indietro o non li accettano di buon grado, creando una disparità in termini di collaborazione che crea inutilmente altre disparità. Inoltre l’entrata di questi nuovi migranti, sta dividendo la popolazione ancora di più. Questo miscuglio eterogeneo di culture, incapaci di integrarsi abilmente nel tessuto europeo rischia di polarizzarsi in un’auto ghettizzazione, facendo nascere proteste certe volte anche con un odore di razzismo. Dunque respingere i migranti illegali, accettare coloro che ne hanno i requisiti e farli integrare resta senza dubbio una delle sfide più difficili da affrontare in questo momento.   Inoltre un’altra battaglia da affrontare resta quella di essere una nazione indipendente anche sul piano militare. Tradizionalmente, ogni nazione possiede il proprio esercito e facendo parte della NATO e quindi, strettamente dipendenti dalle forze militari Americane. Ma anche a causa dei nuovi equilibri politici, sociali e osservando il rischio reale di essere vittime di un attacco si sta pensando se realmente si voglia restare dipendenti da una forza militare esterna, come la NATO, o creare un esercito personale sovranazionale.   


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E per quanto riguarda la moneta?   


L’Europa ha creato il più grande mercato interno del mondo, dove i diversi stati membri si scontrano a suon di competizione. Gli scambi e gli acquisti restano gratuiti, abbattendo i costi di dogana e abbattendo le frontiere interne. Le nazioni hanno ricevuto una spinta economica sopra le normali aspettative. E le economie più deboli, hanno avuto la possibilità di migliorarsi dato che le istituzioni europee anno dopo anno sono riuscite a finanziare i loro mercati, le loro infrastrutture e i loro investimenti economici.   Però, l’Unione Europea ha cercato di tenere assieme nazioni con un enorme ammontare di differenze economiche e leggi che riguardano il lavoro, le tasse e la sicurezza dei propri cittadini. Possiamo vedere che il costo di un’ora di lavoro tra i confini dell’unione, oscilla tra 8 euro l’ora nelle economie più deboli a 15 euro all’ora. Inoltre la crisi greca ha svelato che una moneta unica che prova e tenta di fare da collante tra diverse economie sia stato fallimentare. Quindi sarebbe meglio che ogni stato avesse una propria moneta o uniformare le proprie economie allo stesso livello e livellando le leggi delle nazioni? Questa domanda sta attanagliando il dibattito politico di questi anni ma una soluzione prossima ancora sembra non arrivare.   


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Ma quindi l’Europa è un bene o un male?   

Credo che anche se stiamo affrontando una crisi enorme, l’unione fa la forza. Capisco che i problemi sono molteplici, ma uniti siamo una potenza incontrastabile capaci di poter affrontare i problemi che il mondo moderno ci sta portando davanti ai nostri occhi. Se vogliamo proteggere il nostro valore ed avere una possibilità di poter competere contro i grossi giganti come USA e Cina conviene senz’altro stare assieme e cercare non di combatterci, ma di trovare una strada comune.

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L'unione fa sempre la forza, anche se , a differenza di altre culture, la nostra "Europa" fa un po' fatica ad autodeterminarsi, per via delle diversità linguistiche e culturali che vi si presentano.
Un articolo di tutto rispetto , ho apprezzato molto l'introduzione con la parte storica sull'origine dell'Unione.

Ottimo articolo. 👍 Storicamente la capacità di accettare e far fruttare le differenze culturali hanno fatto la forza delle nazioni. Credo che potrebbe succedere anche nel caso dell'Europa. Forse abbiamo solo bisogno di più tempo per appianare alcune problematiche che, inevitavilmente, si stanno rendendo palesi.

Lo credo anche io, ma specialmente in un momento dove le grandi nazioni stanno destabilizzando il pianeta, noi, soli come italia non possiamo fare nulla. E' nella cooperazione che possiamo fare ciò

Purtroppo partendo da una realtà come quella italiana, dove non solo manca il sentimento europeista, ma si fatica a riconoscersi come Italiani, si può effettivamente fare molto poco.

Credo che ogni nazione dovrebbe prima di tutto comprendere ed accettare sè stessa.

Questo comporta che la cittadinanza arrivi a trascendere la propria visione di comunità intesa come ridotta ad un solo paesino, provincia o regione.
Dopodichè la cooperazione europea avverrà in modo più naturale.

Sono d'accordo con te ma come fai a dare un identità nazionale se chi comanda si fa gli affari suoi e non quelli della gente?

Hai ragione, infatti è un gatto che si morde la coda, forse una delle due parti dovrebbe rompere il circolo vizioso.

Giuseppe ho letto l'articolo, l'argomento ovviamente è molto vasto e sicuramente la risposta non può essere secco, "Europa si" o "Europa no"; per quel poco che ne so penso che l'Unione Europea sia necessaria in quanto rappresenta appunto il concetto di "unione", sempre positivo, poi che spesso i paesi non siano "uniti" è un problema dei singoli paesi che se ne fottono della "unione" e pensano pricnicpalmente ai cazzi loro (vedi vertice di Tallin di qualche giorno fa)

Si ne sono consapevole, d'altronde un articolo deve essere sintetico in certe parti. Però bisogna anche constatare che l'unione è comunque qualcosa di positivo in certi aspetti. Anche se nei media veniamo bombardati dai problemi, molte realtà, anche imprenditoriali devono ringraziare l'europa

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