From 1956 to internet
Il web uccide gli spazi pubblicitari riservati alle consultazioni politiche. E’ l’articolo interessante che leggevo sul quotidiano locale di oggi. In pratica la legge 212 del 1956, quando la televisione era roba per ricchi e di internet non esisteva nemmeno la parola, impone ai comuni con un certo numero di abitanti la predisposizione di appositi spazi per le affissioni politiche.
In effetti dalle mie parti si notano file di orribili “muri” metallici un po’ arrugginiti, desolatamente vuoti rispetto a solo 10-15 anni fa, dove era tutto un fiorire di colori, tra facce photoshoppate, simboli con il tripudio del tricolore e slogan ad effetto, ovvero promesse da non mantenere.
Detto così sembra brutto, in realtà visto che erano pagati con i nostri soldi, significa che qualcosa in termini di spesa pubblica abbiamo risparmiato. I candidati e i partiti infatti preferiscono investire sui social e sulle campagne pubblicitarie del web, oltre che presenziare di persona a manifestazioni di vario tipo. Infatti per i candidati da queste elezioni se la devono vedere da soli, ovvero pagare di tasca propria. Questo porta a due fatti interessanti, uno che appunto in molti hanno deciso di non spendere proprio per un media ormai considerato di fatto inutile o con pochissimo ritorno di voto. Secondo, per chi invece ancora li fa i cartelloni, rispetto al passato li fa più piccoli per non incorrere nelle multe. Infatti lo spazio oltre ad essere numerato ha anche una sua dimensione. Eppure in passato i più anziani ricorderanno che spesso facevano cartelloni più grandi del dovuto e spesso li andavano ad apporre su spazi dedicati ad altri. Tanto la multa la pagava il partito, cioè noi con le tasse…
Devo dire che anche la cassetta della posta questo giro non ha visto nessun volantino elettorale (gli alberi e la natura ringraziano).
Come si dice, fatto 30 converrebbe fare 31. Ovvero mettere mano alla legge 212 del 1956 ed eliminare definitivamente la predisposizione di questi spazi, ovvero evitare di utilizzare danaro del comune in termini di materiale e tempo impiegato dagli operai. Il risvolto della medaglia è che a rimetterci sono le tipografie, anche se in passato parlando con alcuni di loro mi dicevano che spesso i partiti neanche pagavano quanto richiesto...