La magia del CIRCO vista con gli occhi di un bambino..

miti (75)in #life • 7 years ago

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Venghino signori, venghino! Il grande circo è arrivato in città..

Avete presente i famosi "cassetti della memoria", quelli che basta la sollecitazione di uno solo dei nostri sensi per aprirne uno?

Ebbene oggi mi è successo semplicemente fermandomi a un semaforo e ricevendo un paio di sconti per l'ingresso al circo, da parte di uno di quelli che poi probabilmente si sarebbe anche esibito la sera stessa in qualche numero d'intrattenimento..

Ah.. IL CIRCO! Che vita affascinante.. tutti che si danno da fare per il bene della loro piccola comunità!

Ma torniamo alla memoria; ricevere quei buoni mi ha portato indietro di almeno una trentina d'anni.. quando avevo poco meno di 10 anni e fermo a un semaforo in auto con mio padre, al finestrino si avvicinò un signore vestito da clown che ci offrì qualcuno di questi sconti per entrare al circo.

Guardai mio padre e lui subito capì il mio desiderio.. non ero mai stato al circo prima di quel giorno e avevo un misto di curiosità e aspettative da soddisfare. Così mi promise che ci saremmo andati quello stesso giorno (era un sabato, lo ricordo ancora).

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L'ATTESA

Ricordo ancora l'ansia che provai per tutta quella giornata. Mangiai pochissimo, il che per il Carlo dell'epoca era un'autentica novità, una cosa del tutto inusuale.
Continuavo a immaginare a chissà quali acrobazie avrei assistito, quali numeri da "circo" mi aspettavano.. l'ansia mi consumava.

Ricordo la faccia dei miei genitori che mi guardavano divertiti, forse per le mie continue domande riguardanti quel solo e unico argomento.. se ci ripenso mi faccio quasi tenerezza da solo.

Finalmente arrivò l'orario in cui saremmo usciti per andare al circo: era pieno inverno, fuori era quasi buio e per la prima volta in assoluto, penso di essere stato il primo ad essere pronto ad uscire.

Il tragitto in auto mi sembrò interminabile.. oggi mi rendo conto che erano solo 10 minuti di auto per andare da un capo all'altro della città, ma a me sembrò un'eternità.

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L'ARRIVO AL CIRCO

Ah che ricordo vivido che conservo di quel momento!

Le luci colorate e sfavillanti mi ricordarono quelle natalizie, c'era molta gente e gli artisti si esibivano tra la folla in attesa di pagare il biglietto. Mi sembrava un mondo magico, fatto di eroi capaci di acrobazie impensabili.

Birilli che voleggiavano sulla testa di un uomo aitante, nani che simulavano delle gags, una bellissima acrobata che saliva sulle spalle di un gigante nerboruto, i clowns..

Non potetti fare a meno di notare quell'enorme numero di roulotte e rimorchi per i TIR.. così nell'attesa cominciai a fantasticare sulla vita dei circensi, sempre in giro per il mondo a visitare posti che mi erano del tutto sconosciuti.
Ero un bambino curioso (lo sono tutt'ora a quarant'anni, non un bambino ma un curioso..), credo che mai come quel giorno subissai di domande i miei genitori.

Poco più avanti vidi il vero e proprio tendone da circo, quello dove di lì a poco sarebbe stato messo in scena quello che attendevo come il più grande spettacolo a cui avrei mai assistito.

L'aria era pregna di uno strano odore.. di sicuro mi ricordava l'odore che avevo già sentito altrove, mi sforzavo di ricordare dove.. lo ZOO!
Ci sarebbero stati degli animali nello spettacolo! Ormai ero in preda ad una totale e incontrollabile ansia! Dovevo vedere assolutamente cosa c'era nel tendone!

E finalmente giunse il momento di entrare..

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LO SPETTACOLO

Cosa successe dall'entrata nel tendone in poi è un gozzoviglio di ricordi. Troppi stimoli per la mente di un bambino..

Ricordo distintamente un presentatore che elencava le fantastiche meraviglie a cui avremmo assistito, gli elefanti che si muovevano con la grazia delle ballerine del "bolshoi", i giocolieri che si lanciavano dapprima birilli, poi qualsiasi genere di cosa.. anche infuocata!

C'erano anche delle moto che compievano incredibili evoluzioni, i clowns che riempivano gli spazi vuoti tra un esibizione e l'altra. Non c'era spazio per la noia, il tempo scorreva maledettamente veloce.

Ma la due cose che mi rimasero più impresse furono il domatore di leoni e i trapezisti..

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Un uomo in una gabbia tra due leoni.. avevo il cuore in gola!
Avevo pensato sempre al leone come un animale feroce, incontrollabile.. e tenete sempre a mente che avevo meno di 10 anni.

Per questo mi sembrò un numero pazzesco! I leoni che giocavano con il domatore, lo baciavano, si alzavano su due zampe. Ero esterefatto!

Ma quello che seguì, è per me il simbolo del circo anche oggi: i Trapezisti!

Nessuna rete di protezione, ragazzi e ragazze che si lanciavano nel vuoto senza paura.. riconobbi tra loro la ragazza che fuori era salita sulle spalle del gigante con un saltello da gazzella.
Era bellissima, se la dovessi paragonare a una modella direi che era la fotocopia di Claudia Schiffer. Se chiudo gli occhi riesco ancora a vederla..

Guardai tutto il numero con grande apprensione.. e se fosse caduta, mi chiedevo ad ogni evoluzione.. E invece questi angeli volteggiavano nell'aria senza paura, avevano persino il tempo di dedicarci qualche sorriso nella loro sfida alla morte.
Pazzi, pensavo.. scendete!
Per me che soffrivo (e soffro tuttora) di vertigini, era qualcosa di impensabile, di folle.

Il loro numero terminò, nessuno si fece male.. ancora qualche gags di Clowns e nani e lo spettacolo finì.

Da allora in poi non ricordo più niente, ma si narra che mi assopii in auto nel breve tragitto verso casa e mi svegliai il giorno dopo quasi per l'ora di pranzo...