Azzurro: un colore “fenomenale”

in #life7 years ago

L’azzurro è un colore che rappresenta tante cose nella nostra vita. Rappresenta il cielo, che ci fa sognare; rappresenta il mare, che ci coccola con le sue onde. Rappresenta una nuova vita, un bambino appena nato che sta per fare i primi passi nel mondo. Nonostante questo, in natura non è molto presente come colore. Possiamo trovare dei fiori blu come gli ‘Occhi della Madonna’ o gli ‘Iris Nani’. Ma poi?
Suonava così strano che un colore come l’azzurro fosse così poco partecipe al disegno della Natura. Quindi sono andato a cercare se questo colore si ‘manifestasse’ in altre forme o in altre circostanze e credetemi, ne è valsa la pena. Preparatevi perché andremo in giro per il mondo alla scoperta de “Il Fenomeno Azzurro”.

Prima Tappa: Golfo del Messico

Considerato uno dei più grandi golfi al mondo, il Golfo del Messico è famoso principalmente perché al suo interno viene generata la ‘Corrente del Golfo’, una corrente importantissima per la mitigazione del clima di molti paesi. È stato, a suo malgrado, protagonista di uno dei principali disastri ambientali del nuovo millennio, ovvero lo sversamento massiccio di petrolio causato da un incidente sulla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon. Ma non parliamo di cose brutte, ma di cose incredibili.
Se mai una persona volesse fare un bagno di notte, vicino alla costa, noterà che a ogni suo passo il mare s’illuminerà di un azzurro molto acceso, quasi simile al celeste, come se fosse appena stato evocato un fantasma.
Questa luce quasi spettrale non è una ovviamente un fenomeno paranormale, ma è causato da una reazione chimica chiamata Bioluminescenza in cui molti organismi viventi convertono l’energia chimica accumulata in energia elettrica, formando una vera e propria luce. Un esempio molto più comune di questi organismi sono le lucciole. Questa reazione viene generata da organismi che vivono nelle più recondite profondità marine, dove a dominare è il buio più assoluto. La Bioluminescenza, seppur bellissima, ha un lato negativo perché questi organismi non dovrebbero trovarsi vicino alla superficie, ma a causa del Surriscaldamento Globale questi essere si sono ritrovati all’interno di enormi correnti di acqua calda che li hanno spinti vicino alle coste.
Questo è il caso in cui bellezza fa rima con amarezza.

Seconda Tappa: Belize

Per chi non lo sapesse, il Belize è uno Stato dell’America Centrale che si affaccia sul Mar dei Caraibi ed è uno degli stati latini più piccoli per quanto riguarda la superficie: basti pensare che è poco più piccolo della Toscana. L’origine del nome di questa ex-colonia britannica, che riuscì ad ottenere l’indipendenza solo nel 1964, è incerto: si dice che deve il suo nome alla sua prima capitale, Belize City, che a sua volta prendeva il nome o dal termine maya belix (“acqua fangosa”) o dal modo in cui i nativi chiamavano il corsaro Wallace che si insediò lì nel 1638. Però non sono né un libro di storia né uno di geografia, quindi se volete informarvi meglio, andate su Wikipedia. In questo articolo si parla di cose azzurre e blu, quindi parliamo di The Great Blue Hole, una gigantesca buca nel mare a più di 100 KM da Belize City. Alcuni di voi potrebbero chiedere quale sia la sua particolarità, poiché ne esistono di cose di questo tipo, come la ben più famosa Fossa delle Marianne?
Come dice il nome, questa “buca” è perfettamente circolare, con un diametro di oltre 300 metri e a causa della sua profondità, che tocca i 100 metri, il colore cambia da azzurro cristallino a blu scuro. Questa voragine si formò alla fine dell’era glaciale, quando l’acqua incominciò ad alzarsi e le caverne di calcare presenti in superficie si disgregarono creandola. E di questa vita passata se ne trova conferma nelle sue profondità, dove sono presenti stalattiti, coralli e alcune colonie di pesci che vi abitano. È meraviglioso pensare che la distruzione di una cosa porti sempre alla nascita di qualcos’altro.

Terza Tappa: Indonesia

Mare, vulcani, placche tettoniche e chi più ne ha più ne metta! Benvenuti in Indonesia, lo stato-arcipelago più grande del mondo, con le sue 17.507 isole, il quarto paese al mondo per popolazione, con oltre 255 milioni di abitanti, secondo solo a Cina, India e Stati Uniti. Forse uno dei paesi più belli al mondo data la sua incredibile quantità di specie di flora e fauna differenti, dalla quantità enorme di culture diverse che si intrecciano e coesistono tra di loro senza mai sovrastarsi a vicenda e dalla magia che riesce a sprigionare. La capitale è Giacarta, situata su Giava, una delle principale isole dell’arcipelago. Sempre su Giava è presente il complesso vulcanico di Kawah Ijen, diventato famoso dopo un servizio eseguito da National Geographic in cui descriveva che il vulcano era attivo e che se durante i giorno eruttava normale lava rossa, di notte essa diventava blu e si potevano avvistare fiamme dello stesso colore superare i cinque metri di altezza. Spaventoso ma affascinante, si potrebbe dire quasi magico. Ma qui è tutta questione di chimica. Infatti di notte il vulcano rilascia gas solforico, il quale raggiunge temperature pari a 600 gradi Celsius, che una volta condensatosi, ricade sul terreno dona questo particolare colore sia alla lava sia alle fiamme incendiandosi nuovamente. Uno spettacolo da vedere almeno una volta nella vita.

Mi dispiace porre la parola “FINE” a questo viaggio, ma ho finito i soldi e non posso più permettermi di fare altri giri intorno al mondo. Però ci sono ancora tante cose da dover vedere riguardo il ”Fenomeno Azzurro”, come i Fiori di Ghiaccio nel Mar Glaciale Artico, oppure i Crop Circles subacquei in Giappone.
Magari la prossima volta faremo un altro viaggio e ci terrei che mi faceste ancora compagnia.
Grazie per aver viaggiato con noi.

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