Durante i miei studi in economia ho trattato più volte le caratteristiche strutturali degli USA e dei paesi europei dal punto di vista macroeconomico , microeconomico e storico, che mi hanno aiutato a capire in che modo siamo arrivati in questo punto, dove si è sbagliato e dove si poteva fare meglio.

Naturalmente nessuno ha a disposizione tutte le informazioni necessarie per fare un'analisi economica perfetta quindi può darsi che alcune delle cose che dirò si riveleranno delle cavolate. Mi scuso in anticipo.

Questo post tratta solo della situazione italiana ed è riferito a tutti gli italiani che ogni giorno sentono parlare di crisi, di arretratezza, di problemi, di scarsità del lavoro.

(Colosseo di Roma)

Un pò di storia del nostro paese

Siamo nel 1000-1300 , pieno sviluppo italiano grazie alle Repubbliche Marinare ( Genova, Pisa e Venezia ) che hanno un forte controllo commerciale sul mediterraneo. Il commercio ha sempre portato scambi di idee attraverso il contatto con altre civilità ed altri paesi; questo ci permise di svilupparci e portare alcune innovazioni in Europa come il mulino e l'università.

La nostra posizione di rilievo iniziò a declinare quando dal 1400-1500 con la scoperta di nuove rotte verso l' Africa e le Americhe, il commercio ha iniziato a incentrarsi ed ampliarsi nel resto del mondo, distaccandosi dal mediterraneo.

Perchè non siamo riusciti a sfruttare quest'espansione in due punti:

• Le repubbliche marinare non hanno voluto lanciarsi in questa nuova avventura e quindi sono rimaste arretrate e non hanno potuto cogliere quell'enorme quantità di risorse che erano disponibili nelle vuole colonie ad esempio portoghesi , inglesi, spagnole e olandesi.

• Oltre alla mancanza di volontà esisteva anche il problema della possibilità di sviluppo a causa delle continue invasioni endemiche che le regioni e gli stati italiani subivano dagli altri paesi europei.

Col trascorrere degli anni abbiamo perso di competitività . Siano riusciti a seguire i paesi europei che si stavano industrializzando solo alla fine del XIX secolo in cui si è avuta l'Unità. 1861.

I problemi

Quì di seguito farò un elenco dei problemi che secondo me tutt'ora affligono l'ecomomia italiana per poi svilupparli uno ad uno.

• Corruzione e mafia;
• Evasione fiscale;
• Sistema industriale e produzione;
• Cultura e alfabetizzazione finanziaria;
• Eccessiva protezione del lavoro;
• Divario Sud/Nord;

Corruzione

L' Italia nell'anno 2016 risultava uno dei paesi più corrotti in Europa avanti solo a Bulgaria e Grecia.
La parte più afflitta è al Centro- Sud in cui una parte rilevante della popolazione si è vista chiedere denaro o prestazioni sessuali in cambio di un servizio.

Altro tema molto più ampio e su cui si potrebbe discutere all'infinito è la criminalità organizzata. Il vero problema è che questa soprattutto nel Sud Italia è molto radicata e difficile da estirpare. I settori in cui è presente:

• Mafia e politica;
• Traffici illegali , armi e droghe;
• Riciclaggio di denaro sporco;
• Estorsione e corruzione;
• Miete vittime.

Evasione fiscale

L'evasione fiscale non è un problema solo dell'Italia. Il punto è che il nostro paese si trova in una situazione economica già molto precaria e un approccio da "furbetti" di certo non aiuta.

Evasione per grosse linee significa non pagare le tasse, non farlo vuol dire che lo stato subisce delle perdite e per questo deve imporre più tasse a quelle persone che le pagano onestamente. Sento spesso discorsi del tipo "- Se pago le tasse non arrivo a fine mese".
E' vero che i dati sulla disoccupazione e sulla povertà sono al quanto drammatici in Italia e per questo si deve intervenire in modo da risolvere queste situazioni attraverso sussidi e leggi ad hoc ; senza creare però un precedente e una giustificazione all'evasione fiscale.

Bisogna pensare alle ripercussioni sulla vita dei nostri figli o sulla nostra vita tra qualche anno , perchè se noi come tanti altri non paghiamo, le tasse si ripercuoteranno su persone oneste.
( Una stima fatta dal Corriere della Sera riportava che solo il 50% della popolazione italiana paga effettivamente l'IRPEF per quello che dovrebbe).

L'impegno da parte dello Stato deve essere di rendere chiare queste regole e queste leggi, semplificando la burocrazia in modo da rendere tutto il processo molto più facile. Spesso l'eccessiva burocrazia nell'amministrazione o l'opacità delle leggi permette alle persone di trovare delle scappatoie.

Sistema industriale e produzione

Questo è un tema piuttosto delicato e non banale come può sembrare.

L' Italia ha una lunga tradizione di prodotti che l' hanno resa famosa nel mondo a partire dal cibo e dai prodotti tessili. Non è solo questo il settore di vanto , abbiamo avuto anche grandi case automobilistiche e molto altro. Ma il discorso è un altro.

Questa lunga tradizione in questi settori ha delineato una struttura dell'industria basata su micro imprese spesso a conduzione familiare che utilizzano tecniche di produzione tradizionali . Un paese formato e oserei dire invaso da queste piccole imprese non riuscirà mai ad essere competitivo a livello nazionale e mondiale. Mentre tanti paesi puntano su tecnologia automazione per un giorno diventarne leader , noi ci soffermiamo su giacche, cravatte, formaggi e cinture.

Si è vero produciamo prodotti che sono i migliori nel mondo, ma riusciamo a vivere di questo? Tutto il mondo ha intenzione di comprare i nostri prodotti?
Quanto queste aziende sentono gli shock finanziari? Vi rispondo io, tanto, totalmente.

La soluzione?
Un'azienda più è piccola e più va incontro a costi fissi da pagare, il che non la renderà mai competitiva soprattutto se si punta su prodotti di alta qualità.

• Dovrebbero esserci molte più fusioni tra le piccole imprese in modo da abbattere i costi (per gli esperti , sto parlando dei rendimenti di scala), sostenere meno costi significa poter abbassare i prezzi e quindi rendere i propri prodotti competitivi.
• Non è che tutti devono mettersi a progettare robot, ma una parte delle aziende dovrebbe farlo, io direi una parte rilevante. Questo offrirebbe ai giovani di oggi che hanno una visione del mondo diversa da quella dei nostri genitori di trovare quello che cercano e quello che altri paesi offrono.
• Le aziende dovrebbero essere orientate al mercato , alla borsa, in modo da rendere più facile la reperibilità di capitali , o anche chiamati venture capital ; in questo modo si è sotto i riflettori degli investitori . Perchè per quanto può piacerci o no, ogni paese dipende , in modo minore o maggiore, dagli investimenti esteri. E' difficile che un paese abbia all'interno del suo territorio tutto quello che gli occorre per svilupparsi.
• Eliminare parte della burocrazia che concerne l'incentivo e l'apertura di una startu-up ; spesso questo processo rende un progetto insostenibile da realizzare.

Problema dei prodotti tessili di nicchia.

Il settore manufatturiero/tessile è stato il primo settore che si è sviluppato in tutti i paesi dalla prima/seconda rivoluzione industriale. E' un settore ormai maturo e facilmente imitabile. Queste due caratteristiche insieme lo rendono poco sostenibile nel lungo termine se l'obbiettivo è avere un vantaggio sul resto del mercato.

Sembra quasi che gli italiani si "cullano sugli allori" sulla retorica del piccolo è bello, con settori di sviluppo antiquati e con una scarsa propensione ad investire in ricerca e sviluppo. Il sistema industriale ne risulta così molto debole.

Cultura e alfabetizzazione finanziaria

Premessa: non voglio dire che in Italia non c' è cultura perchè il paese ne è ricco e dalle nostre scuole escono menti brillanti che ogni giorno occupano ruoli importanti nel resto del mondo.

Il problema che si è evidenzia è che c ' è una scarsa conoscenza delle legge e dell'economia.

Secondo uno studio solo il 35% degli italiani sapeva rispondere correttamente a domande quali: cos è l'inflazione, l'interesse semplice e l'interesse composto; a confronto di altri paesi europei in cui la media era del 65/70%.

Mi sembra ridicolo che solo alcune scuole diano le basi di economia, politica e costituzione. Questo si riflette poi sulla vita quotidiana e sulle scelte che facciamo come cittadini di una democrazia ,ad esempio sul nostro voto durante le elezioni.

I politici spesso sfruttano la scarsa lungimiranza del popolo attuando politiche sbagliate per il lungo termine ma che hanno benefici solo nel breve , in modo da accapparrarsi più voti possibili. Inutile dire che quello che non si paga oggi in economia, si paga domani con gli interessi.

Esempio:

Se oggi non paghiamo il debito ( chiamiamolo B ) , domani pagheremo "B (di ieri) + B di oggi con gli interessi". Come si paga domani? Con tasse maggiorate rispetto a quelle che avremmo avuto oggi.

Questo per dire che tutti i cittadini dovrebbero avere un minimo di conoscenza in alcuni ambiti fondamentali per essere più consapevoli delle proprie scelte.

Eccessiva protezione del lavoro

Non so se questo possa definirsi veramente un problema. Sta di fatto che l' Italia come tutti i paesi europei tende ad avere un' eccessiva protezione del lavoro rispetto ad esempio a Stati Uniti e Cina. Il risultato è che la disoccupazione naturale europea è in media il doppio di quella statunitense.

La spiegazione è semplice, se ci sono troppe tutele sui lavoratori e quindi diventa difficoltoso per le aziende licenziare i dipendenti una volta assunti, queste in periodi di recessione ( come quello appena vissuto ) sono costrette per rientrare nei costi o ad assumere meno o a licenziare di più.
Se qualcuno aveva pensato che una maggiora tutela avrebbe costretto le aziende a non lincenziare, purtroppo ha avuto la reazione contraria.

La mia idea è che bisognerebbe avere maggiore flessibilità nel mondo del lavoro soprattutto in periodi di recessione o di particolari shock economici.

Non dimentichiamoci che la qualità del lavoro è voluta sia dai dipendenti che dalle aziende. Un lavoratore felice della sua occupazione produrrà di più e meglio.

Troppi sussidi dopo il licenziamento
Tutti questi sussidi che durano un anno o due dopo il licenziamento incentivano le persone a restare a casa e non a cercare un lavoro.
Con sussidi ridotti , i lavoratori sono incentivati a cercare un nuovo lavoro. E' possibile che lo troveranno ad un salario più basso di quello ideale, ma è comunque un lavoro.

Divario Nord-Sud

Beh questo è un tema che non è così facile da spiegare. Questo "gap" che ci portiamo dietro tutt'ora deriva dagli anni 1600-1700. Il Sud non ha avuto le stesse possibilità e le stesse capacità imprenditoriali del Nord Italia e per questo c' è l' Italia a due velocità.

Questa situazione è presente in tutte le nazioni, una parte è sempre meno sviluppata dell'altra .
(Esempio: Il nord della Gran Bretagna; la parte Est della Germania; la parte centrale degli USA...)
Un motivo di orgoglio in questo caso per il nostro paese è che l' Italia non ha mai avuto un governo letargico che è rimasto a guardare; tutt altro. Sin dal 1870 sono state attuate riforme , più o meno discutibili, che hanno cercato di portare il Sud al passo con il Nord.

Tutt' oggi però si notano ancora enormi differenze strutturali e culturali, ma le riforme continuano ad arrivare sia dal paese stesso che dall' Europa.

Tutto quello che ho scritto in questo articolo racchiude considerazioni mie personali che sono criticabili e discutibili.
Alla base delle argomentazioni non vi è alcun tentativo di offendere qualcuno che siano lavoratori o politici.

Tutte le immagini sono prive di copyright.

Fonti: http://www.repubblica.it/economia/2017/10/10/news/corruzione_italia_ancora_fanalino_di_coda-177861235/

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