ricordi vissuti

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Mi sono appena alzata e mi appresto a bere un caffè, con la speranza che riesca a smaltire il beveraggio preparatomi ieri sera da amici detto Angelo bianco in quanto una mistura di vodka e gin ma senza vermouth. Si sono seduti al nostro tavolo più amici che non vedevo da anni. Io ero con due mie amiche d'infanzia e si discuteva, al solito di molti di noi che per la crisi si sono, finalmente decisi di andarsene all'estero. Più di qualcuno asseriva di sentirsi attratto dai posti in cui si è cresciuti e di ricordare, anche dopo tantissimi anni gli edifici di pietra e non, dove i ricordi suggerivano le speranze di carriera che stavano nascendo, o dove ci si appartava con la ragazza di turno. Giovanni parla di questa stanza piena come un uovo di mobili, divani, poltrone vestite di quei particolari tessuti che facevano da pendant con il colore marcio dei muri e che quindi, il nostro amico diventato poi architetto, ne avesse fatto un'accoppiata cromatica, secondo lui di tutto rispetto. Il tutto corredato da stampe molto vecchie che si spingevano fino nel bagno. Lo sentiva un posto triste, anche se c'erano i tanto amati e sudati libri accompagnati ai barattoli con matite spuntate, per diventare lo scrittore che avrebbe voluto essere.

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Nella vita, gran parte delle nostre scelte dipendono dalle persone incontrate sul nostro percorso. Cita al riguardo una ragazza che occupava lo stabile sito nel piano sotto il suo, e manifesta come queste conversazioni ad un tavolo di un pub, stiano risvegliando tutti i ricordi. La sua voce sembrava un eccitato gracidare di rana, c'è chi dice uno squittire di topo che infastidiva molto chi, si fermava a fare due chiacchiere con lei ,anche nell'androne del palazzo. Ovviamente con una voce cosi' stridula riecheggiava tutto ad alta tonalità nello stabile. Clelia, era questo il nome dell'amica di Giovanni, poi diventata sua moglie lo avrebbe trascinato in un'esperienza imprenditoriale, rivelatasi di tutto rispetto per i soldi guadagnati nel tempo. Ma il problema già iniziato qualche anno fa, pare oggi volgere al termine.

(https://bulbapedia.bulbagarden.net/wiki/Giovanni_(anime)

Giovanni nel 2017 cinquantenne, ingegnere edile, dopo aver lavorato bene per i primi dieci anni, è nella situazione di non riuscire a pagare più l'iscrizione all'albo, e se non avesse istituito questa s.r.l della pompa di benzina pensata dalla moglie, oggi non avrebbe neanche i soldi per fare la spesa. La pompa di benzina ha fino agli anni 2006 fatto un ottimo fatturato, che consentiva una vita in cui si poteva viaggiare molto e si poteva spendere quanto si voleva. Dal 2006 in poi si viveva non benissimo, ma discretamente, in quanto ci si riferisce a una pompa di benzina ubicata nei punti cardine di un paesone a dieci km da una grossa città e con una clientela di tutto rispetto. In più, secondo me, e lo esternavo a Giovanni, si aveva il sentore del lavoro di imprenditore quando Clelia, aveva dettato diverse offerte a tutti i camionisti che facevano spessissimo il pieno dei loro camion. Clelia, dice ieri sera a noi amici , di averlo potuto fare, e quindi di essere diventata un'imprenditrice, perché a seguito di grossi sacrifici, ha risolto il contratto che aveva con la I.P. in pompa bianca. Il suddetto contratto, le imponeva di vendere benzina e gas ai prezzi che voleva il gestore, il cui potere contrattuale è inappellabile in quanto multinazionale, e quindi il cliente si recava da chi rendesse questi servizi a prezzi più bassi. Clelia voleva essere proprietaria di una pompa bianca. Riuscendo in questi anni a venirne a capo, e tolti i periodi in cui avevano sopravvissuto per il carico economico della trasformazione della pompa, si è ritrovata in questi due anni ad avere un fatturato lordo di 100.000 euro, ma oggi si ripropone il problema. Preoccupatissima parlava ieri di macchine elettriche che già sono in circolazione, con cui le persone si trovano molto ma molto bene e che potrebbero, forse sostituire le nostre autovetture.

(https://news.biancolavoro.it/prezzo-benzina-in-italia-resta-alto-per-colpa-delle-accise/)

Giuseppe invece si siede tra i commensali, e reca con sé alcune piccole sculture, in terracotta, plasmate a dovere che raffigurano dei visi dai tratti somatici contemporanei e diversi, quasi a mettere in evidenza questa mistura di razze a cui si è uniformata la nostra società. In una si scorgeva una testa di un uomo con i capelli rasati, occhi macroscopici, somigliante a un soggetto da circo equestre; in un'altra un viso ovale, con una bocca carnosa e truccatissima, oserei dire esagerata; nelle rimanenti si vedevano soggetti senza tratti somatici, anonimi, o se meglio si vuol dire, ognuno di noi ne avrebbe potuto dare, o con il pensiero, o con lo scritto o plasmandole le sembianze che più, secondo lui, si addicevano al soggetto. Ci chiede a tavola, che ne pensate? qualcuno dice che la fisionomia dice tanto anche sul carattere. A guardare e a interrogarsi su una di esse, si darebbe vita ad "un'ansia da trasgressione", comincia Gaetano, ma li intervengo io sottoponendo all'attenzione di tutti l'interrogativo se oggi può davvero interessare questa trasgressione, notevolmente superata in un tempo in cui non si sa più cosa si cerca, o forse non sappiamo più fare sesso bene e in modo semplice. Sono oggi superati, continua Vera, i modelli di vita severi e si vuole trasformare tutto in gioia, in leggerezza, nella voglia di non pensare. Dunque il divertimento fine a se stesso, che contravviene a regole che il nostro perbenismo ha sempre imposto. Io dice Vera, sono irregolare, incarno cioè una socialità diversa, aperta forse felice. Ma non sempre la società accetta chi si pone contro corrente e spesso si paga, e allora bisognerà ricominciare altrove con una vitalità di gran lunga più forte.

(https://www.flickr.com/photos/andreaspeziali/5158169516)

Poi Cesare, il fotografo amante dei viaggi a piedi, si percepiva quando già da ragazzino amava le lunghissime passeggiate e che da tantissimi anni che passeggia non ha più trovato con gli occhi la persona che voleva vedere, ma non è riuscito a trovare neanche qualcuna che lontanamente somigliasse a lei.Il suo scattare foto è nella speranza che icasticamente fermi con la macchina fotografica un viso e un'espressione che tenti di avvicinarsi alla sua.