The I-Land: mini serie Netflix

Foto con licenza CC0 - Pixabay

Non c'è dubbio, Netflix ci ha ormai abituati a produzioni di tutto rispetto e The I-Land ne è un ulteriore conferma.
Si tratta di una miniserie composta da 7 episodi di circa 50' ciascuno che inizia su un'isola tropicale nella quale 9 persone si risvegliano su una spiaggia stupenda con l'oceano di fronte e una vegetazione tropicale alle spalle.

Le persone visibilmente spaesate non hanno memoria su chi sono e perchè si trovano li ed il mistero diventa ancora più intrigante quando notano che ciascuno di loro ha, vicino a sè, un oggetto diverso dagli altri. Chi un coltello, chi una conchiglia e così via.

Se devo essere sincero, tutto subito ha rievocato in me, uno show italiano tristemente famoso quale l'Isola dei Famosi e devo essere sincero: ero quasi pronto ad abbandonarlo dopo la prima puntata.
Tuttavia il fatto che fosse una produzione Netflix mi ha spinto a continuare e ne sono contento perchè viene presentato un tema davvero interessante che eviterò di spoilerare e che diventa chiaro nella terza puntata.

Foto con licenza CC0 - Pixabay

Subconscio, realtà virtuale, criminalità e dinamiche sociali si fondono magistralmente in questa breve serie descrivendo un futuro distopico nemmeno troppo lontano da noi, dipingendo uno scenario davvero inquietante perchè al limite del probabile.

Questo titolo ci metterà di fronte a questioni etiche e morali senza nemmeno accorgercene subito.

Purtroppo cade un pochino sul banale dipingendo alcune figure dalle connotazioni "nette": i buoni ed i cattivi che cercano di sabotare il progetto.

Tuttavia questa banalizzazione viene compensata da tre colpi di scena interessanti:

• nella puntata numero 3 quando si comprende chi sono le persone sull'isola e perché sono li
• nella puntata numero 5 quando le regole imposte all'inizio cambiano
• nella puntata numero 7 quando... beh qui non posso nemmeno accennare il discorso per evitare lo spoiler!

The I-Land: una miniserie da gustare in una giornata di pioggia tutta d'un fiato o in un paio di serate.
La consiglio agli amanti dei futuri distopici ma anche a coloro che gradiscono qualcosa di inusuale condito da una cornice, l'isola, che fa bene agli occhi ad ogni scena girata dalla telecamera.

E voi? L'avete vista?
Cosa ne pensate?