Scegliere la piattaforma per il proprio Blog

in #ita6 years ago (edited)

Fin dalle superiori ho imparato ad apprezzare l'arte dello scrivere.
La capacità di mettere i propri pensieri nero su bianco ha sempre rappresentato, per me, qualcosa di magico. Trovo affascinante la ricerca di nuove parole e forme diverse per esprimersi.

In questo articolo vi racconterò la mia esperienza, seppur senza particolari onorificenze, di blogger ed il percorso che mi ha portato a Steemit.

Immagine CC0 Creative Commons da pixabay

E luce fu!

Quando internet iniziò ad essere conosciuto anche in Italia, mi abbonai subito grazie all'utilizzo di un modem 14.4k (qualcuno se lo ricorda ancora?) di seconda mano ma ancora funzionante.

Internet mi diede accesso ad un mondo nuovo: forum, blog e milioni di persone che parlavano di argomenti disparati come non avevo mai visto. Decisi nel 2008 di aprire il mio blog per poter condividere quel che sapevo ed esprimere ad alta voce le mie opinioni e fu così che attivati un account su Blogger.

In 5 anni di attività ho composto articoli inerenti la sfera informatica ma anche commenti a fatti di cronaca.

Della piattaforma apprezzavo la possibilità di vedere le visite sulle mie pagine; in questo modo sapevo quante persone e per quanto tempo leggessero ciò che scrivevo.
Tuttavia c'erano alcuni aspetti che non mi piacevano molto:

  • far parte del ecosistema Google al quale stavo dando un'ulteriore possibilità di profilarmi tramite i suoi servizi,
  • la imprescindibile barra in alto che permetteva di saltare su altri blog della stessa piattaforma distraendo il lettore,
  • la difficoltà nel gestire l'aspetto grafico delle proprie pagine.

Da quella esperienza capii che desideravo una piattaforma pulita, possibilmente personalizzabile e che potesse darmi il polso della situazione riguardo la visibilità di quello che scrivevo.

Test su sistemi differenti

Nel 2013 iniziai a guardarmi in giro alla ricerca di una piattaforma che rispettasse maggiormente le mie aspettative.
Per tre anni mi sono iscritto ad almeno una dozzina di piattaforme differenti: le alternative sono davvero tante, alcune gratuite altre a pagamento, ma ci sono due soluzioni in particolare che hanno attratto la mia attenzione:

Prima di tutto ho apprezzato Postach.io.
Essendo un addicted user di Evernote ho amato questa piattaforma perché permetteva di utilizzare le note su Evernote come fossero pagine di un blog.
Dopo poco tempo, però, questa piattaforma divenne a pagamento e, poiché non la utilizzavo per business ma solo per passione, ho ritenuto il prezzo troppo alto.

Un'altra scelta molto interessante fu Medium.
Nato da una costola di Twitter, social network che all'epoca utilizzavo moltissimo, ne apprezzai subito la semplicità ed il look molto snello ed accattivante. Tuttavia il lavoro di quel periodo mi assorbiva ogni giorno di più e ciò contribuì a vedere questa piattaforma più come un interessante luogo per articoli interessanti da leggere piuttosto che per creare contenuti.

La facilità d'uso e la pulizia dell'interfaccia era ciò che mi attraeva di entrambe le soluzioni ma mi mancavano gli strumenti per comprendere quanto fossero apprezzati i miei articoli. Postach.io, inoltre, era particolarmente caro e non ero disposto, per puro diletto, a dover pagare senza alcuna gratificazione presente o futura.

Un breve percorso alternativo

In quel periodo ho anche pensato di unirmi a blog di terze persone. In fondo ho sempre criticato la tendenza tutta italiana di cercare di far sempre tutto per conto proprio.

Fu così che connobbi Francesco Grippa, una persona che condivideva i miei obiettivi: scrivere di tecnologia in modo semplice ma non semplicistico con una frequenza non troppo pressante.
Fu un periodo produttivo ma dopo circa un anno il progetto andò scemando a causa di impegni crescenti del fondatore e gli altri contributori, me incluso, iniziarono a dirottare le proprie energie su altri progetti

Ebbi poi un breve ex cursus su Blogiko, un sito ancora oggi di riferimento e qualità per chi cerca informazioni su informatica.
In questa esperienza, tuttavia, mi scontrai con un altro aspetto ovvero la pubblicità.
Ovviamente ognuno di noi non ama lavorare gratuitamente ma la quantità di banner messi dagli amministratori rendevano la lettura tediosa e frastagliata.

Capii che anche a me avrebbe fatto piacere monetizzare, anche se in minima parte,la creazione di contenuti ma non amo la pubblicità e non volevo fosse che questa fosse la via.

Immagine CC0 Creative Commons da pixabay

Markdown: l'amore sboccia quando non te lo aspetti

Nel 2016 conobbi il Markdown e fu amore a prima vista.
Avendo compilato la tesi in LaTeX ed aborrendo gli editor WYSIWYG tipo Word, cercai una piattaforma che gestisse il markdon ed approdai su LogDown.

Fu un amore viscerale ma senza pretese e nonostante facessi una sorta di sponsorizzazione del mio personal brand, mi rendevo conto che senza la produzione almeno quotidiana di articoli di buona qualità non avrei mai raggiunto una audience interessante ed gli impegni quotidiani, non mi permettono di scrivere ogni giorno.

Steemit è la soluzione che cercavo?

A questa domanda mi sento di rispondere affermativamente.

Questo lungo percorso mi ha fatto giungere su Steemit nel 2018 e voglio ricapitolare con voi le mie aspettative e le prerogative che mi hanno convinto ad adottarlo come piattaforma di blogging:

  • Contro:
    • Grafica: questa è l'unica nota dolente che, a mio avviso, trovo in questa piattaforma: non è permessa alcuna personalizzazione ai propri utenti. Se ciò, da un lato, dà uniformità alla struttura generale, toglie un po' di sano ingegno nel creare layout interessanti
  • Pro:
    • Community: è ciò che mi piace maggiormente. Su Steemit non sei solo una voce in un universo imperscrutabile ma, al contrario, hai realmente i mezzi per poter conoscere persone valide e confrontarti sugli argomenti. SteemPostIT ne è un valido esempio.
    • Interfaccia: sebbene la grafica non sia personalizzabile dall'utente, l'interfaccia è come piace a me: semplice e pulita. Niente fronzoli ma soprattutto niente tediosi banner pubblicitari.
    • Pubblicità: come già detto sopra è assente e questo per me è un plus importante.
    • Qualità dei contenuti: i contenuti sono sezionati da decine di persone. E' richiesta una buona qualità sia dei contenuti sia dell'impaginazione se vuoi che ti venga riconosciuto un "like" ma ci sono persone disposte a pesare questi like e non a piazzarli indiscriminatamente.
    • Incentivo: ultimo ma non ultimo, vieni pagato per ciò che produci e per come lo fai. Questo ultimo aspetto è un sogno per me. Non diventerò mai "ricco" e non è questa la mia aspettativa; tuttavia avere la possibilità di aver un riconoscimento anche economico è, per me, qualcosa che sogno fin dall'inizio della mia esperienza come blogger.

E con questo è tutto.
Oltre a ringraziarti per aver letto il mio articolo, ti invito a raccontarmi nei commenti come sei arrivato su Steemit? Mi farebbe piacere saperlo :-)

Sort:  

Gran bell'articolo.
Mi ha trasmesso la passione che hai nello scrivere.
Ho trovato molto interessante la tua apertura mentale a steemit e al mondo esterno.
Secondo me una delle strade future sarebbe quella di partire da steemit per creare altro la fuori ed inserisri negli spazi vuoti che il web riserva.
Ottimo, bravo.

Grazie @serialfiller
Il tuo apprezzamento vale molto per me.

Complimenti!

Coin Marketplace

STEEM 0.19
TRX 0.14
JST 0.030
BTC 63196.13
ETH 3385.94
USDT 1.00
SBD 2.45