Immagine CC0 Creative Commons

Può capitare, quando si è alla guida del proprio mezzo, di essere fermati dalle forze dell'ordine per un controllo o per un'infrazione commessa.
Questo è il primo di tre articoli dove vi racconterò un episodio che mi è capitato circa 20 anni fa nella periferia nord di Torino.
Lo spunto, sia dell'argomento sia della divisione in puntate, me l'ha dato l'articolo dell'amico @mad-runner.

Dopo avervi raccontato le circostanze che mi hanno portato a ritrovarmi di fronte una pattuglia dei carabinieri e di come mi abbiano fermato, vi racconto la terza ed ultima parte qui di seguito.

Ci eravamo lasciati con il brigadiere in auto ad effettuare i controlli sui miei documenti e l'appuntato che mi teneva d'occhio fino a quando inizia a parlare.

Il Dialogo

Eccesso di velocità

Appuntato: "Lo sa che era ben oltre i limiti di velocità?"

La domanda puzza di trabocchetto lontano un miglio.
Gli dico di si e mi fa la multa? O gli dico di no e rischio che si senta preso in giro?
Ricordo perfettamente che poco prima di sorpassare il furgoncino, assaporando il sibilo della turbina della mia astra sovra alimentata, avevo visto il tachimetro sfiorare i 150km/h.

Io: "Mah... si... stavo andando agli 80-85km/h al massimo"

Appuntato: "A parte che anche gli 80km/h in città vuol dire superare i limiti di velocità; e comunque non ci prendiamo in giro Zuccalà. Sarà stato almeno ai 100-120 km/h"

Non capivo il motivo di queste domande. Più che altro non riuscivo a comprendere se aveva un tono amichevole e quindi stava solo cercando di farmi realizzare che avrebbe potuto farmi del male (giuridicamente parlando) oppure se si preparava a stilare un bel verbale e quelli erano i preliminari.

Semaforo rosso

Appuntato: "Senta Zuccalà mi tolga una curiosità: ha notato che quando ha attraversato l'incrocio c'era un palo con tre pallini colorati e che per puro caso, in quel momento era illuminato il rosso?"

Anche questa domanda puzza di trabocchetto ma questa volta me la cavo meglio ed elaboro una scusa plausibile.

Io: "Ehmmm si ma era appena scattato! Quando stavo passando sopra la linea di arresto era ancora giallo"

Colpo da maestro. Discutevamo la questione pochi giorni prima con altri amici e pensavo di essermela cavata ma così non fu.

Appuntato: "In realtà era rosso da almeno 10 secondi dato che noi eravamo nella strada che aveva il verde e quando stavo per partire l'abbiamo vista sfrecciare davanti a noi".

La discussione stava prendendo una brutta piega...

Immagine CC0 Creative Commons

Cambio di corsia senza segnalazione

Appuntato: "E' al corrente che quando cambia corsia per superare un veicolo, l'articolo 154 del codice della strada dice che deve segnalarlo con gli indicatori di direzione?"

Ci metto quasi 4 secondi per accettare l'esistenza di un articolo simile sul codice della strada e per comprendere che gli indicatori di direzione fossero le frecce.
Poi passano altri 2 secondi per valutare la gravità dell'infrazione e a quel punto vomitai una risposta politica.

Io: "Guardi, devo essere sincero, me ne sono davvero scordato"

Doppia strisca continua

Appuntato: "E Zuccalà mi dica, l'hanno informata che quando vede due strisce continue sull'asfalto, non deve valicarle e stare sempre alla loro destra?"

Ecco questa si che è grave davvero.
Forse peggio del semaforo rosso.
Inizio a vacillare e a pensare che forse ho valutato con eccessivo ottimismo la loro reazione.
Decido che questa volta non ho attenuanti e rispondo un po' contrito.

Io: "Si, ha perfettamente ragione..."

Auto rubata?

A quel punto il brigadiere esce dalla volante e mi dà i documenti e mi apostrofa malamente:

Brigadiere: "Senta una cosa. Ma l'auto non è intestata a lei."

Io: "No, è dell'azienda per cui lavoro"

Brigadiere: "Va bene, può andare ma con moderazione! E la prossima volta non saremo così indulgenti"

Tiro un sospiro di sollievo ma non me lo faccio ripetere due volte: ringrazio con un inchino di genuina gratitudine e mi infilo in auto.

Cinture di sicurezza

Accendo il motore ed ingrano la retromarcia quando sento bussare al finestrino.
Era di nuovo l'appuntato; abbasso il finestrino per ascoltarlo.

Appuntato: "Zuccalà, non dimentichi le cinture di sicurezza prima di partire: non vorrei che qualche collega le faccia una multa".

E fu così che dopo essermi allacciato le cinture lasciai quella piazzola in direzione casa di Denis.

Immagine CC0 Creative Commons

Conclusioni

Ringrazio ancora oggi quei due carabinieri per non avermi scuoiato vivo quella sera.
Mi hanno fatto capire che se avessero voluto, potevano strapparmi la patente direttamente di fronte al naso senza possibilità di appello.

Non posso che parlare bene di queste persone che troppe volte critichiamo per mille motivi ma che sanno dosare buon senso e disciplina e che troppo spesso si trovano di fronte persone poco raccomandabili.

Quel giorno arrivai a casa del mio amico ai 50km/h e decisi che il mio stile di guida sarebbe cambiato.
A 20 anni di distanza mi capita di passare spesso davanti a quello spiazzo e tutte le volte penso a quei due uomini che quel giorno decisero di non infierire su uno sbarbatello e di dargli una semplice lezione.

Se per caso uno dei due dovesse leggere questo post, sappia che la lezione mi è servita e da allora ho decisamente cambiato il mio stile di guida.