I fiori di loto a Mantova
Mentre sistemavo le cartelle con le foto scattate durante le mie gite, mi sono imbattuta su quelle scattate nella gita dei laghi di Mantova nel 2016. Per non passare il ferragosto di quell'anno a casa, io e mia mamma decidemmo di fare uno dei tour in barca dei laghi artificiali che circondano Mantova.
Ci sono diversi itinerari fluviali tra cui scegliere partendo dal lungolago davanti al castello di San Giorgio: alcuni fanno il giro sul Mincio fino al Santuario delle Grazie di cui ho parlato nei post precedenti; altri percorrono la parte inferiore dei laghi, mostrando la flora e la fauna tipica del luogo.
Optammo per il tour che navigava verso il lago Inferiore perché era quasi in partenza al momento del nostro arrivo. Il giro sarebbe durato circa 30 minuti e portava a vedere i canneti e gli ultimi fiori di loto ancora sbocciati.
La fioritura del loto è un evento a Mantova, i tour estivi promuovono gite in barca ad ammirarli.
Ma come ci sono finiti questi fiori orientali nel mio territorio?
Foto presa da Pixabay
LA LEGGENDA
Secondo la leggenda, l'apparizione di questa pianta acquatica è legata ad una tragica storia d'amore.
Dopo morte di una donna orientale caduta nelle acque dei laghi il suo amato, disperato, decise di suicidarsi. Prima di gettarsi in acqua sparse dei semi di loto, in modo che il profumo dell'amata sarebbe stato sempre ricordato durante la fioritura estiva.
Foto presa da Pixabay
LA VERA STORIA
I loto fu introdotto a Mantova nel 1921 da Anna Maria Pellegreffi, una giovane laureata in Scienze Naturali. Il suo scopo era utilizzare la fecola dei semi come farina alimentare a basso costo nel periodo post bellico, riprendendo un'antica pratica culinaria cinese. La farina non ebbe successo, tuttavia il fiore attecchì al fondale paludoso e rimase a decorare i laghi.
PROBLEMI LEGATI AL LOTO
Questa pianta pur abbellendo il panorama mantovano sta causando problemi all'equilibrio ecologico locale.
Il loto si è diffuso a macchia d'olio nei laghi e durante l'estate, stagione in cui le foglie raggiungono il diametro maggiore, navigare in battello diventa difficoltoso e ogni tanto occorre potarle per evitare impediscano la navigazione.
Quando in autunno le foglie appassiscono, si depositano sul fondo dei laghi, provocando un leggero innalzamento del livello dell'acqua. Inoltre, la decomposizione delle stesse provoca una diminuzione dell'ossigeno nell'acqua, rischiando di asfissiare i pesci.
Foto scattata da me. Le foglie di loto occupano ampie distese di lago in primavera
CONCLUSIONE
Il fiore di loto a Mantova incarna una sorta di yin e yang.
Il loto arricchisce il panorama locale con la sua fioritura e il suo profumo e allo stesso tempo lo distrugge con la sua diffusione, modificando l'ecosistema dei laghi.
Ormai è diventata una pianta locale ed estirparlo dopo quasi 100 anni mi sembra infattibile.
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Mantova è una città meravigliosa e sorprendente. Non sapevo che il loto creasse problemi all'ecosistema, è talmente bello!
Nemmeno io pensavo il loto potesse causare problemi all'ecosistema locale, unito all'inquinamento delle acque.
Non conoscevo questa storia, pero e molto carina! :)
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