Siamo qui per NON apprendere.

in #ita6 years ago

Ho la netta sensazione che gli argini si siano rotti e si sia entrati nella fase in cui si gioca a carte scoperte o quasi. Cioè Europa vs Italia. Oggi il commissario europeo al bilancio Gunther Oettinger avrebbe detto durante una intervista alla emittente tedesca DWnews che "I mercati insegneranno agli italiani a votare nel modo giusto".

L'anticipazione è stata prima rimossa, poi re-immessa sul profilo twitter dell'intervistatore ma in modo più ammorbidito che dice che gli italiani non voteranno alle prossime elezioni per i partiti populisti perché spaventati dalle conseguenze dei dissesti pubblici.

Quindi nel primo caso è un arrogante, nel secondo fa la figura dell'ignorante, visto e considerato che Lega e 5 stelle non hanno mai governato assieme, quindi il dissesto di cui parla non è certo cagionato da quelli per cui non si dovrebbe votare.

La prima sparata, sempre che venga confermata, è talmente fuori campo che persino il PD è intervenuto nelle dichiarazioni condannando la frase detta da un esponente non certo di secondo piano nell'establishment europeo.

globe-3383088_1280.jpg immagine cc0 creative commons https://pixabay.com/it/globo-mappa-paese-bordi-vecchio-3383088/

Ancora una volta una ingerenza, ancora una volta i destinatari del messaggio sono gli italiani e non i tedeschi dove la trasmissione andrà in onda.

Alcune considerazioni in ordine sparso. La parola populisti oramai è stata ampiamente depotenziata, e finisce direttamente nel bidone del nulla insieme a qualunquista e antipolitica che l'hanno preceduto. Sono parole che dovevano avere accezioni negative e sono finite per diventare neutre o addirittura in qualche modo positive perché si antepongono ad un'altra parola che invece il suo peso non l'ha mai perso, ovvero casta.

Queste sparate producono l'effetto contrario, tanto più dopo gli eventi di questi giorni. Ma Oettinger lo sa o non lo sa? Forse questo è il vero mistero. Perché, se come presumo, lo sa, vuol dire che spera che Lega e 5 stelle vincano le prossime elezioni.

I mercati non solo condizionano la politica, ma di fatto la governano. Perché se i mercati devono insegnarci a votare, allora che votino direttamente loro. Questa cosa è due volte grave, perché i mercati non sono ne buoni ne cattivi. Chi vi partecipa lo fa con lo scopo di fare un guadagno, indipendentemente dalle condizioni morali o etiche. Che questa entità non omogena, non eletta diventi in qualche modo esecutiva significa solo che il sistema non solo ha fallito, ma va riformato.

Il problema è che l'Europa, succursale periferica degli Stati Uniti d'America, vuole la liberalizzazione, ovvero i mercati devono regolare qualsiasi aspetto della vita pubblica. Cottarelli in molte interviste del passato sostiene proprio questo. Quindi se il mercato decide, per mero interesse, di buttare giù le nostre poste, le nostre infrastrutture elettriche lo farà e basta, indipendentemente da opere ed omissioni di chi queste strutture le gestisce e indipendentemente dal volere del popolo o del governo che lo rappresenta.

Queste cose sono troppo simili ad una dittatura ma di ordine finanziario anziché militare. Lo scontro però sarà comunque inevitabile. Già oggi è chiaro che le prossime elezioni sono in realtà un referendum. Siamo italiani o siamo europei, perché fino a ieri le due cose erano uguali, oggi sono totalmente divergenti.

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