Se non ce l'hai non lo vendi.
AGCM, che corrisponde alla sigla Agenzia Concorrenza e Mercato, da non confonderla con AGCOM che tratta tutt'altro settore, ha ottenuto il blocco di un sito e-commerce perché questo vendeva i prodotti segnandoli come a magazzino, attuando immediatamente l'addebito, quando in realtà non li aveva "in casa".
Una procedura piuttosto diffusa e che ha reso, oltre alle varie truffe, complicato comprendere se un sito di vendita online sia affidabile o meno. Ci sono vari fattori, di uno ne avevo già parlato in un vecchio post, con la storia che il magazzino è un costo nessuno ha un magazzino. Chiaramente nella fase di acquisto vedere scritto ordinabile in x giorni e un bollino verde che scimmiotta il fatto di averlo a disposizione per l'immediata consegna, porta ad una certa differenza.
AGCM pone anche il fatto che non è corretto che al cliente sia addebitato immediatamente il costo del bene comprato, specie se questo non è disponibile alla spedizione immediata. Infatti i più seri addebitano alla consegna e non al momento dell'acquisto. Ma più in generale AGCM mette i puntini sulle "i" in una questione piuttosto sibillina tra serietà e truffa.
Infatti sarebbe teoricamente facile vedere il mondo intero, prendendo i soldi anticipatamente per utilizzarli nell'acquisto dal fornitore. In sostanza non ci sarebbe alcuna necessità di avere capitali, poiché questi sono del cliente e con essi il rischio della filiera. Abbiamo visto vari esempi di schema Ponzi nelle vendite di smartphone che sono tutte puntualmente finite male, e in quel caso nemmeno mentivano sulla questione di magazzino, anzi si diceva in modo palese che occorrevano persino delle settimane prima di ricevere quanto comprato, ma l'addebito era immediato.
Un piccolo passo in avanti, per altro nemmeno fatto a livello legislativo da quello che ho potuto capire, ma è un'azione autonoma di un ente che ovviamente ha il potere di farlo. Bene, ma non benissimo, nel senso che una norma simile me la sarei aspettata dal legislatore. Che però visto come siamo messi al momento neanche a parlarne.
La speranza è che questo esempio diventi punto di riferimento e si arrivi ad un regolamento che imponga queste tutele a favore dei consumatori, permettendo nel contempo una maturazione del commercio elettronico italiano.