Requiem per i programmatori

in #ita7 years ago

Ci risiamo, con una certa cadenza arrivano sentenze nefaste e volte surreali. Sto parlando delle cosiddette "vision" dei CEO di aziende tech su un particolare argomento. In passato abbiamo visto che qualcuno, tipo Bill Gates, ha preso certi strafalcioni quando disse, nel 1981, che 640kb di memoria erano il limite necessario a chiunque. Si ripeté nel 2004 quando affermò che da li a due anni lo spam sarebbe stato sconfitto.

Ma è in buona compagnia, il socio Ballmer nel 2007 disse che Iphone non avrebbe avuto nessun market share (cioè nessuno l'avrebbe comprato), sappiamo come è finita.

Lo stesso Jobs prese lucciole per lanterne, nel 2008 afferma che la gente non legge più e di conseguenza non servono strumenti, la dichiarazione era contro il kindle e sappiamo come il mercato degli ebook reader sia ancora oggi florido.

baby-696981_1280.jpg cosa ha detto? che figuracciaaaa (foto courtesy pixabay)

Chiaramente ci sono anche le previsioni correttamente avveratesi, e sono la maggioranza. Per cui come dovremmo prendere la dichiarazione di Chris Wanstrath CEO di Github che afferma la morte dei programmatori?

Secondo Chris il software si auto programmerà da solo, che detta così potrebbe entrare nella "hall of fame" degli strafalcioni di cui sopra. In realtà Github ha una buona base dati per comprendere l'andamento dello sviluppo del software, poiché in pochi anni è diventato il punto di riferimento per il code repository e la condivisione e debug del codice in ambito open source.

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Wanstrath puntualizza come l'affermarsi di moltissime librerie permetta di avere un discreto numero di assemblatori più che programmatori. In effetti se ci pensate: ho un problema da risolvere, se la soluzione è già stata contemplata in una libreria perché reinventare di nuovo la ruota?

Da qui alla teorizzazione di algoritmi che autocostruiscono software il passo semantico è breve, quello realistico vedremo. Certo è che qualcuno in effetti sta provando a realizzare questo abominio. La Microsoft con l'università di Cambridge collaborano al progetto DeepCoder che appunto permetterebbe ad una intelligenza artificiale di scrivere codice in modo autonomo.

Sorgono un paio di considerazioni, non è detto che la libreria che ha risolto un problema sia quella più efficiente nel farlo. Mi è capitato di recente di prendere spunto dal web per una risoluzione ad un problema, e tutte le varie soluzioni si erano copiate per cui variavano di quel poco, ma l'impianto base era sempre quello. Sicuramente era la strada più efficace, ma mi ha lasciato perplesso il fatto che nessuno avesse provato un altro approccio.

Chi controlla il codice? Se l'intelligenza artificiale si mette a programmare lo farà con velocità astrusamente superiori ad un intero team di programmatori, e lo farà in modo ininterrotto per tutte le 24 ore. La parte più preoccupante saranno le cosiddette reti neurali e l'auto apprendimento, che se da una parte permetteranno all'algoritmo di migliorarsi in modo considerevole, dall'altro ci si chiede, da chi apprendono? Se l'input è sbagliato, l'output sarà disastroso.

artificial-intelligence-2167835_1280.jpg

Di recente Steven Hawking e Elon Musk hanno lanciato un allarme proprio su questo aspetto, ripreso poi un po' balzanamente come "stanno parlando di Skynet e terminator" quando invece la questione potrebbe essere un po' più seria del previsto.

In questo periodo storico stiamo vivendo l'epopea degli algoritmi (siri, cortana, ok google per fare un esempio pratico) che darà modo di evolversi nelle AI (guida autonoma su tutte) per cui azzardare previsioni su quando moriranno i programmatori è difficile a dirsi. Francamente mi auguro mai, meglio un software buggato che un software incontrollato.

pictures courtesy of pixabay

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c'è da dire che di "ultime parole famose" ne sono state dette tante e in tutti i campi :D

Avevo un ex collega, ogni volta che faceva una profezia si avverava puntuale quella opposta. "tranquillo vincerà Selegolen Royale" (vinse Sarkozy). "McCain ha già vinto", vinse Obama. "Noo Berlusconi, impossibile". Purtroppo l'ho perso di vista, altrimenti sapevo già chi non vinceva le prossime elezioni.

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