Otto non più otto.

E' notizia di questi giorni che la Germania vuole "superare" il discorso delle 8 ore lavorative. In sostanza si vuole riformare la norma che regola appunto l'orario lavorativo perché questo sarebbe di fatto antiquato e non più corrispondente alle nuove tecnologie.

Infatti con computer e smartphone si può lavorare potenzialmente sempre. Ne so qualcosa, avendo lavorato in passato con un numero di elevato di persone che poi vedevi fisicamente una volta o due l'anno, ma telefonicamente o attraverso il computer i contatti erano giornalieri. Così capitava che qualche volta chiamavi e qualcuno ti diceva subito "guarda sono in vacanza, ma dimmi pure" a quel punto cassavo la chiamata, scusandomi e chiudendo, altri non dicevano nulla e magari lo intuivi dopo dai suoni di sottofondo della risacca marina e dallo schiamazzare dei bambini che giocavano. Poi ci sono quelli che non potevano proprio staccare, e quindi anche se gli dicevi "ah, scusa allora ci sentiamo quando torni dalle vacanze" insistevano perché quella in fondo era una sorta di droga, e dieci giorni al mare non sono sufficienti a disintossicarti.

In particolare la Germania vuole abolire delle norme a mio avviso piuttosto pesanti. Ovvero attualmente è previsto che tra una giornata di lavoro e l'altra ci siano almeno 11 ore di distacco, dopo questa suddivisione non ci sarebbe più.

A mio avviso si tratta di un brutto andazzo, piano piano le leve neoliberiste stanno distruggendo i piccoli diritti acquisiti. Già anni fa un noto finanziere-economista disse che le vacanze nel futuro dovranno scomparire per il semplice motivo che in tale periodo i lavoratori non generano più profitti degni di nota nei vari indotti di turismo eccetera, quindi meglio tagliarle ste vacanze... che gli frega a lui, in vacanza ci sta tutto l'anno.

Ma tornando alla situazione odierna, l'Italia è ancora una piccola isola felice. Negli Stati Uniti lavorare 12-14 ore al giorno è praticamente la norma, non parliamo poi nel mondo hi-tech. Spesso i giornali fanno vedere le meravigliose sedi dei big del settore, dove c'è il campo da tennis, la spa eccetera. Danno quasi l'idea che vai li, fai quattro stupidate al computer e poi via a non fare un tubo e divertirsi. La realtà è che questi sono in tutto e per tutto dei campus, di fatto lavori da quando ti alzi a quando vai a dormire. Attorno alla sede dormitori, loro ti danno certamente delle agevolazioni circa il cibo e le lavanderie, ma tolti gli "sbrillucicamenti" sono delle prigioni mentali neoliberiste.

Da noi esistono, ma credo non per molto, i sindacati che ancora ci scudano. Non per molto perché si sono persi per strada grazie alla frantumazione derivata dalle sigle affiliate a questo o quel ramo politico. Mentre il lavoratore, specie se precario, è un tacchino da spennare con le dichiarazioni dei redditi (oramai tutte le sigle sindacali si sono trasformate in CAF).

Per molte aziende grosse la questione delle otto ore non più otto è solo un passaggio noioso. Sullo sfondo c'è la questione riguardante la robotica e gli algoritmi di intelligenza artificiale che stanno già stravolgendo il mondo, senza che questo sia pronto e con i politici che sonnecchiano sui loro lauti stipendi. I robot e gli algoritmi lavoreranno 24 ore al giorno e senza mai stancarsi, senza mai sbagliare il semplice compito assegnato.

Potrebbe anche non essere necessariamente una brutta notizia. Può anche essere che avremo un reddito di diritto, e quindi ci diletteremo a fare sport, viaggiare eccetera, certo non da ricchi ma senza lavorare come facciamo oggi.

Il futuro sarà bello o brutto?

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