Formula 1: Ferrari down

foto By Morio (Own work) [CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons

Anche quest’anno si vince l’anno prossimo. Oggi Sebastian Vettel non ha sostanzialmente fatto le qualifiche e il suo avversario è in Pole Position. Siamo al decennale dalla vittoria del titolo piloti e costruttori, vinto da Kimi Raikkonen nel contrastatissimo campionato 2007. L’anno della spy story, dove la McLaren di Ron Dennis aveva copiato i progetti Ferrari. L’avrebbero fatta franca ma per la integerrima onestà di un anonimo cartolaio inglese, il quale capì che quello che stava fotocopiando non era materiale proprio legale, contattò la Ferrari e da li si scoprì la talpa interna.

Un po’ come capita, il Karma poi aggiusta tutto, e anche senza le penalizzazioni inflitte al team inglese, la Ferrari avrebbe vinto quei due titoli in ogni caso.

Tornando al momento attuale, abbiamo perso il campionato, mancano ancora 5 gare dopo la Malesia, ma a meno che non ci siano episodi di tafazzismo quanto meno eclatanti da parte di Hamilton o della Mercedes GP, le cose sono concluse. E’ vero che in F1 mai dire mai e che i nostri lotteranno fino alla fine, ma da questa parte dello schermo pare chiaro che l’esito è già stato deciso.

Quello che conta è che ci siamo stati. Pare a dire il vero una fotocopia del 2012. Allora c’era Alonso e per un bel pezzo era davanti alla classifica, poi un paio di episodi sfortunati (due incidenti con zero punti e bottino pieno, proprio per Sebastian Vettel che correva con la Red Bull) e il campionato andò agli avversari.

Anche questo 2017 pare lo stesso, cavalcata iniziale e poi flessione da metà stagione dove gli avversari dopo aver subito il colpo si riorganizzano e vincono. Aggiungi l’effetto sfiga ed eccolo li l’ennesimo titolo perso.

Quest’anno però la Ferrari era attesa alla prova del nove, in tutte le annate precedenti c’era un regolamento idiota. I motori erano “congelati” ovvero la struttura del basamento non si poteva cambiare, e non si potevano nemmeno ridisegnare i componenti del motore, a meno che non si potesse spendere un certo numero di gettoni, che erano tali per tutti. Il risultato di quel regolamento era che se sbagliavi motore, come è successo alla Ferrari ma anche alla Renault e Honda, ti attaccavi al tram, mentre chi l’aveva azzeccato, la Mercedes, praticamente andavano a spasso con la vittoria in tasca.

Noi ci siamo stati, visto che per oltre metà campionato un nostro pilota è stato in cima alla classifica. Decisamente non ci siamo mai stati per il campionato costruttori, e questa è la parte che lascia perplessi. I piloti sono due, ma sostanzialmente a portare punti è solo uno. Gli altri invece hanno due piloti, Bottas ha vinto due GP con la Mercedes, ed Hamilton è senza dubbio nel suo anno di miglior forma. Non voglio tirare la croce addosso a Raikkonen, anche perché gira e rigira rimane l’ultimo pilota ad aver vinto il mondiale con la Rossa. Però per vincere i titoli in palio, visto e considerato che sono campionati tiratissimi, mettere il più possibile due auto in cima alla classifica significa minare pesantemente la forza degli avversari.

foto by Cremlino Russia CC-BY-SA 4.0

Non che Vettel non sia esente da colpe, anzi. Il mondiale lo ha perso decisamente il pilota e non la squadra. Anche il ritiro odierno è figlio della gara precedente, dove se il tedesco fosse stato un po’ più accorto e meno sfortunato, le cose sarebbero diverse. Non parliamo poi della gara di Baku, dove con il senno di poi avrebbe avuto una vittoria con un distacco pesantissimo sull’avversario diretto.

Anche quest'anno si vince l'anno prossimo :(