Eurogolpe pizza e mandolino

E’ inutile girarci intorno, la battaglia è stata vinta dall’eurozona che dopo pressioni di vario tipo ha persino fatto fare al Presidente della Repubblica un gesto sicuramente all’interno dell’alveo istituzionale, ma outline su altri aspetti.

La proposta di Savona, già ministro in passato, era dal punto di vista formale non ostativa, ma diviene il capro espiatorio per le sue posizioni circa l’Euro. E su questo motivo il Presidente della Repubblica fa saltare l’unica, al momento, possibilità di un governo figlio di una pessima legge elettorale.

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Ci sono parecchie considerazioni da fare. Savona e la Lega sostanzialmente non hanno mai posto esplicitamente una uscita dall’euro, anzi ho sempre sentito dichiarare come goal primario quello di rimanerci. Ma siccome è chiaro a tutti che le cose così non vanno, è necessario rinegoziare le varie regole. E come si arriva ad un simile risultato? Una delle vie più intelligenti è quella del cosiddetto piano B.

Il piano B, come indica la lettera che viene per seconda nell’alfabeto, è solo una mera questione di raziocinio. Persino io nel mio piccolo ho il piano B a livello finanziario, perché non si sa mai. Ma sono delle normali strategie politico economiche di cui uno stato sovrano può e deve disporre. Se non lo possiamo fare perché da fuori ci dicono niet, lo scontro diventerà inevitabile.

La morte dell’euro non è una esclusiva italiana, anzi tutt’altro, esistono già almeno un paio di piani b approntati dalla Germania stessa con vari scenari. Quindi questo piano non è una exit strategy ma una strategia di salvaguardia italiana nel caso nemmeno troppo improbabile le cose si mettessero male. Una polizza per il futuro. L’effetto “indotto” sarebbe quello di favorire il sicuro ostracismo che avremo nel momento in cui si chiederebbe di rinegoziare le regole. Perché i tedeschi dovrebbero accettare? Hanno tutto l’interesse a mantenere la situazione attuale. La sola presenza di un piano b può essere un valido motivo.

E qui si inserisce la pressione euro-tedesca con il push dei mercati che hanno indotto Mattarella a fare le considerazioni che ha fatto. A cui personalmente sono in parte in disaccordo. Lui cita ad esempio il 20% di interessi bancari di altri tempi, peccato che tali sarebbero anche gli interessi attivi, cioè il rovescio della medaglia. Oggi abbiamo certamente dei mutui a tassi bassi, ma anche zero interessi su titoli e depositi…

Viceversa mi ha fatto piacere il richiamo seccato verso i giornali esteri. In particolare, pur senza citarlo in modo diretto, sull’articolo di Jan Fleischauer che ci da degli scrocconi. Peccato che il signor Fleischauer sia in torto marcio, l’Italia fino ad oggi non ha scroccato nulla, ha sempre pagato gli interessi persino a livello usuraio a cui proprio la Germania ci ha condotto. Pagando noi ben 19 miliardi di debiti della Grecia che aveva con i tedeschi. Al contrario la Germania ha avuto ben due azzeramenti del debito, uno molto recente a seguito della unificazione delle due Germanie. Debiti che avevano anche nei nostri confronti… Quindi chi sarebbe lo scroccone? E’ quanto meno evidente che l’articolo di Fleischauer non fosse ad uso e consumo dei suoi connazionali, ma una specie di pizzino per noi.

E visto che si parla di strategie, l’eurozona con queste ingerenze ha pesantemente sbagliato. Certo al netto delle iniziative di Mattarella dei prossimi giorni, hanno vinto una battaglia, ma hanno pesantemente spostato l’opinione pubblica verso l’euroscetticismo. Alle future elezioni è molto probabile che Lega in particolare modo e 5S diventino i dominus di un bipolarismo inedito. E da lì in poi la situazione potrebbe radicalizzarsi più di quanto era necessario. Dal punto di vista europeista potrei dire “quando la cura fa più danni della malattia”.