Deutsche Bank, ci siamo quasi

in #ita5 years ago

Ci siamo quasi, ne avevo già parlato in passato e dall'oltre oceano avevo riportato le voci che per l'estate del 2019 avremmo visto i sorci verdi con una nuova crisi finanziaria globale innescata dalla Deutsche Bank e che tra i possibili scenari a seguito di questo "deep impact" economico ci potrebbe essere la morte dell'Euro, da qui l'esigenza del famoso e ingiustamente vituperato piano "B".

Per fare un veloce recap, la prima banca tedesca ha una esposizione, principalmente in NPL, cioè crediti non esigibili, che è pari a 27 volte il debito italiano. Si avete letto bene, venti sette volte il debito italiano!

In questi giorni il valore delle azioni di Deutsche Bank è arrivato a 6€. Se dovesse toccare i 5€ secondo gli analisti di settore si scatenerebbe il panic selling e il titolo subirebbe il tracollo scoprendo il vaso di pandora, che però a rigor di logica non dovrebbe esserci.

Voi avete sentito parlare nelle tv o nei giornali della enorme crisi della Deutsche Bank? Probabilmente no. Si da evidenza alla spada di damocle che il debito italiano avrebbe sulla eurozona, 27 volte meno della sola principale banca tedesca (quindi ci sarebbe da contabilizzare anche il debito tedesco e delle altre banche). Tutto perché secondo "loro" nella famosa lettera abbiamo sforato lo zero virgola qualcosa, quindi dobbiamo essere multati o magari commissariati al posto della multa.

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Image by Kirk Fisher from Pixabay

E in questi giorni l'asse franco-tedesco è in fibrillazione come non mai, Macron che propone la Merkel come prossimo presidente europeo e via di queste manovre e manovrine sotto-banco, chiaramente all'oscuro dei distratti pennivendoli italiani che non riportano nulla di tutto ciò, presi dall'ultima boutade di Salvini e delle noie dell'ex ministro Lotti a fare gran cassa di distrazione.

Una volta scoppiato il bubbone sarà interessante vedere cosa diranno mai i vari Repubblica e Corriere per dare la colpa a noi pure di quello, forse che nel calderone di Deutsche Bank ci stanno anche banche italiane? E sarebbe la cosa minore perché a Bruxelles e Francoforte cercheranno di annullare la voragine, mentre il "buchetto" italiano rimarrebbe tale, anzi se possibile una bella fetta ce la dobbiamo pure prendere sul groppo. Se pensate che stia vaneggiando, vi ricordo che il salvataggio della Grecia fu pagato per una consistente fetta da parte dagli italiani, ma non in favore dei Greci, bensì in favore dei debitori greci, ovvero Francia e Spagna.

A pensar male viene da credere che quello Greco fu la prova generale del piano "A". Questo debito della Deutsche Bank infatti deriva dalla crisi precedente del 2008/2011 ed è stato solo procrastinato. Quale miglior palcoscenico come quello italiano per pigliare due piccioni con una fava, ovvero attaccare le forme del risparmio privato e della proprietà privata e allo stesso tempo distrarre il mondo dalle notizie vere.

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