C'era una volta Flickr

Corsi e ricorsi storici di Internet. Flickr naviga in brutte acque e non si sa per quanto lo vedremo ancora.

Per chi non lo sapesse, Flickr è un sito per la gestione e condivisione delle foto, nulla di che nel panorama odierno, dove spicca ad esempio Google Photo che per giunta è gratuito. Ma alla fine del decennio scorso e inizio di questo Flickr, allora di proprietà di Yahoo che credo l'avesse ideato, andava alla grande, anzi era il punto di riferimento della fotografia digitale. Non solo, gli utenti Premium (quindi paganti) non mancavano affatto.

Erano i tempi prima dei social, della parte iniziale di vita degli smartphone. E una delle funzioni interessanti di Flickr era appunto mostrare, attraverso la lettura dei metadati exif contenuti nelle foto, la classifica delle macchine fotografiche più utilizzate. E proprio questo sito, in piena popolarità, sancì il sorpasso degli smartphone sulle macchine fotografiche. Spesso quando dovevo comprare una macchina fotografica, andavo su flickr, selezionavo il modello, il tipo di foto (ad esempio gli scatti in notturna) e guardavo un po' i risultati che mi davano una idea delle prestazioni di quel modello.

Ma Flickr era anche soprattutto una vetrina per mostrare le proprie abilità nel campo fotografico, con foto elaborate e ricercate, spesso votate a volte anche pagate perché non di rado i giornali patinati andavano a pescare proprio da qui.

Image by S. Hermann & F. Richter from Pixabay

Con l'arrivo della concorrenza Flickr di fatto demansiona il profilo premium, dando a tutti gratuitamente ben 1TB di spazio. Dovrebbe essere la mossa killer, ed invece il declino è inarrestabile. Con la crisi di Yahoo viene ceduto proprio il servizio di foto a SmugMug. Il quale come prima mossa, decisamente impopolare, toglie il TB di spazio per limiti molto più stringenti. Oramai lo utilizzavo come backup e sostanzialmente il 90% dei conoscenti se ne era già andato, così ho chiuso l'account.

Oggi leggo che il CEO di SmugMug chiede a chi è rimasto di fare un account pagante altrimenti la bancarotta sarà inevitabile. Suona molto come una mossa disperata, se l'utenza rimasta, pur con il taglio di spazio, non ha pagato fino ad oggi, non lo farà certo ora. Quindi di conseguenza è facile profetizzarne il futuro.

Quello della gestione delle foto, specie chi come me ne ha tante, è un problema. Di certo il cloud non è la soluzione, o per lo meno non LA soluzione, ma un pezzo della stessa. Come si vede appunto oggi un servizio che sembra inarrestabile, domani potrebbe chiudere i battenti.