Black Summer

in #ita5 years ago

L'altro giorno, credo sul Corriere, purtroppo mi sono dimenticato di "bookmarkare" l'articolo, alcuni scienziati sono riusciti a far riattivare il cervello, anzi diversi cervelli, di maiali deceduti da pochi minuti. Sono state riattivate alcune sinapsi, ma non quelle relative alla coscienza.

Quando ho letto l'articolo mi è venuta in mente una scena di the Walking dead della seconda stagione (forse la prima o seconda puntata) dove ad un CDC o quello che rimaneva lo scienziato mostra una sorta di TAC in tempo reale, nel momento in cui avviene la trasformazione a Zombie.

E con questo bel volo pindarico, manco troppo, arriviamo a Black Summer, serie tv in onda su Netflix. Insomma quando ho visto il trailer ho pensato "ancora zombie?" eppure il settore ha ancora il suo appeal. Solo che rispetto alla serie "The walking dead" dove gli zombie nel giro di una stagione o due, l'apocalisse diventa una sorta di sfondo cartonato, qui la situazione è divisa in micro capitoli. Non c'è un vero e proprio personaggio principale, ci sono certamente alcuni che si intuisce essere più importanti di altri. Anche il contesto narrativo è diverso, l'apocalisse è in atto da settimane, l'esercito è ancora attivo e cerca di prendere i sopravvissuti e allo stesso tempo contenere la situazione, bombardando i territori chiamati black, cioè completamente neri perché l'infezione ha raggiunto il 100%. Ad occhio e croce la serie di 8 puntate in realtà copre un tempo di circa 3-4 giorni sulla narrazione.

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Image by ahmadreza heidaripoor from Pixabay

Le scene sono anticipate da una titolo, sono piuttosto brevi e anche la struttura delle riprese è mediamente veloce. I personaggi sono molteplici, con le varie storie che poi chiaramente andranno ad incontrarsi, quindi si passa da una storia all'altra e i 45 minuti per episodio ti fanno tenere incollato l'attenzione allo schermo.

Inoltre gli zombie sono del tipo rapido, cioè corrono e pure senza sosta, molto più vicini come concezione a quelli del regista Romero che quelli del disegnatore Kirkman, hanno una sorta di rabbia intrinseca eppure sono rispettati i vari canoni classici, come il rumore li attira e l'odore della carne viva pure.

Dei vari personaggi di cui faremo conoscenza, solo due non si comprende il destino, in tre arriveranno a destinazione, gli altri vige il copione alla Games of Thrones, cioè destinati a terminare il personaggio nel giro di pochi secondi di scene in modo quasi inatteso e brutale. Qui la serie ben più famosa della HBO oramai ha fatto scuola.

Insomma se amate il genere non potete perdervi questa serie tv, ma anche se non lo siete potrebbe essere che non la disprezziate più di tanto. Sia a livello di regia che di recitazione, per altro attori abbastanza semi-sconosciuti, hanno fatto un egregio lavoro.

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Credo che ci farò un passaggio. Grazie dell'info!

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