American girl in Italy

Non ero a conoscenza di questa storia, e francamente nemmeno della foto. Nel 1951 viene ritratta Ninalee Allen Craig dalla fotografa Ruth Orkin, mentre questa passeggia a Firenze in mezzo ad un corteo di uomini i quali sono tutti girati verso la Allen.

Per motivi di copyright non posso mettere qui direttamente la foto, ma la potete vedere nell'articolo di Repubblica che ne parla, poiché la ragazza ritratta è purtroppo recentemente scomparsa all'età di 90 anni.

Immagine CC0 Creative Commons

Sia il soggetto fotografato che la fotografa hanno sempre negato che ci fosse sessismo negli sguardi degli astanti, eppure leggendo l'articolo si scopre, oltre a qualche curioso aneddoto, che qualche piccolo disagio la foto l'ha creata. Al di là della vicenda la foto mi ha fatto porre la domanda, e se invece del 1951 fosse il 2018?

Mi sa che ci sarebbe un polverone che neanche a parlarne. Personalmente ho realizzato uno scatto per certi versi simile; una collega di lavoro si era fatta un nuovo taglio di capelli, ben diverso dal solito, ed entrando in un ufficio affollato il brusio di fondo si ferma e tutti (maschi) si girano verso di lei a guardarla. Con il cellulare fui pronto ad immortalare la scena anche perché era divertente. Non la posto qui per motivi di privacy.

In questo caso non c'era sessismo, o meglio i ragazzi che si fermano a guardare la collega per forza di cose é correlata ad una componente sessuale, ma si potrebbe dire lo stesso, sebbene di diversa reazione, per un collega maschio se da moro si facesse biondo. Rispetto alla foto sicuramente la cosa è diversa, le persone coinvolte si conoscevano tra loro e l'ambiente era "in qualche modo protetto" ovvero all'interno dell'ambiente di lavoro e non in mezzo ad una strada.

La foto del 1951 in questo senso è ben diversa, ma sicuramente la Allen deve aver attirato l'attenzione per qualcosa che oggi non risulterebbe tale. Forse le spalle scoperte, o le gambe senza le calze. Nel 1951 è probabile che questi elementi siano l'equivalente di una che oggi vada in giro seminuda. In effetti a vederla oggi la figura non la fa lei, ma gli altri che sembrano letteralmente dei morti di F***. Eppure negli anni 50 quando fu pubblicata la situazione era diversa, come dice l'articolo, a non fare bella figura è la Allen che in qualche modo risulta scostumata. E in effetti se al posto del soggetto mettessimo una ragazza seminuda o nuda si tornerebbe probabilmente al sentiment del 1951, con gli uomini che in qualche modo nel giudizio scompaiono, perché non sono loro in torto (per la società attuale) ma la ragazza.

A quel punto sarebbe sessismo? ritengo la situazione difficile da giudicare, una donna può dire che così non è libera, ma è evidente che un certo modo di vestire non possa non attirare l'attenzione dei maschi. I quali non è che lo fanno apposta è la natura. Poi qualcuno è cafone che dice qualcosa, altri invece si limitano a guardare.

Ricordo che un giorno una collega piuttosto abbondante nel seno viene al lavoro con una scollatura non esagerata in senso assoluto, ma tale da mostrare bene le forme. Risultato anche non volendo ho guardato più volte li, una sorta di magnetismo inconscio. Poi alzo lo sguardo e vedo lei che mi guarda, io scoppio a ridere più per l'imbarazzo, lei fa lo stesso. Mi sono scusato ma lei non era offesa o seccata, meno male. Ma probabilmente è dovuto al fatto che ci conoscessimo. E se fossi stato uno sconosciuto? Anche li presumo dipende, cioè se a guardare è un tipo figo e palestrato magari le avrebbe fatto piacere, un vecchio mezzo storpio potrebbe produrre un disagio.

Quindi passare dalla parte del torto è questione di tempo storico, fortuna e situazioni. Non esiste una regola universale. Voi come la pensate?