Alfie l'italiano.

in #ita6 years ago

Trovo la vicenda del piccolo Alfie Evans francamente stucchevole. Chiaramente le leggi inglesi sono le loro e non le nostre, evidentemente abbiamo una sensibilità diversa (ad esempio il nostro "senso dello stato" è sicuramente peggiore del loro) ma nella vicenda in oggetto a me pare che noi italiani siamo meglio degli inglesi.

I genitori si sono rivolti prima dal Papa e poi in Italia, al quale va dato merito di aver fatto ben oltre il possibile, andando al limite dell'ingerenza di un'altra nazione. Alla faccia di quelli che all'estero ci dipingono come mafiosi o cazzari. I giudici devono anche aver mal digerito la cosa "la giurisprudenza inglese e fuori da ogni dubbio", come a dire nonostante la cittadinanza in tempo record, gli italiani non possono interferire sulla questione.

laboratory-2815641_1280.jpg Immagine libera per usi commerciali CC0 Creative Commons

Certo è che le leggi del Regno Unito sulla materia mi sembrano piuttosto stucchevoli. I genitori sembrano dover essere, per la legge, poco più degli spettatori, quando invece dovrebbe essere predominante il loro ruolo e soprattutto il loro volere. Mi sembra che la vicenda sia rovesciata, cioè se i genitori volessero porre fine alle sofferenze del loro figlio, l'interessamento della giustizia sarebbe corretto, ma qui è proprio il contrario, e da italiano faccio estremamente fatica a comprendere.

Oltretutto mi chiedo a quale livello di democrazia il giudice può appellarsi per negare ad una persona libera e innocente, sotto tutela genitoriale, di andare all'estero benché in condizioni mediche discutibili. Tecnicamente il piccolo Alfie non può lasciare il suolo britannico, quindi tecnicamente è un recluso con tanto di sentenza senza aver commesso nessun reato formale. O meglio si potrebbe dire che ha commesso il reato di stare male, che è una assurdità.

Tra l'altro la notizia sul sito della BBC tocca pure andarsela a cercare, mentre in Italia Repubblica e Corriere la riportano in prima pagina, cosa quanto meno curiosa, se vogliamo in un senso e nell'altro. Come se in Inghilterra meglio non parlarne, mentre qua da noi ne parliamo forse per non parlare d'altro, o per sbrodolarci un po' (che non sarebbe comunque negativo, ci spariamo sempre sui piedi, dare un senso positivo almeno ogni tanto non è che ci faccia male).

E' chiaro che il destino di Alfie sia segnato, anche potesse venire in Italia è come giocare una schedina al superenalotto circa le possibilità di vita, però vorrei vedere se il giudice in questione si trovasse lui dalla parte opposta come andrebbero le cose e se quella schedina non se la voglia giocare, a qualunque costo.

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Davvero struggente.

Il decorso di salute certamente, quello legale direi aberrante...

Amico mio, di Alfie Evans non si è mai parlato.
Qui si tratta di paure dei medici, dispettucci fra stati e tanto casino mediatico. Se fosse stato il figlio di un medico inglese o un giurista made in uk stai tranquillo che stava già sull'aereo. Anzi, il problema non si poneva proprio.

La cosa abominevole è che un essere umano non può nemmeno sperare, devi morire perchè lo dice uno stato. Follia e disgusto..

Non ho capito cosa intendi con "di Alfie Evans non si è mai parlato". Per il resto concordo, se era il figlio di qualcuno anche solo un po' più importante, la storia era diversa. Il fatto che lo stato dice che devi morire mi lascia basito, almeno qui in Italia non mi risulta al tempo moderno (non quello assoluto, visto che la pena di morte ce l'avevamo pure noi) che ci siano situazioni simili, anzi semmai i casini li abbiamo nel caso contrario.

Intendo che il problema per il governo britannico, gli ospedali e i giornalisti (non tutti) non è Alfie Evans ma fare i propri comodi sulla vicenda a suon di carte bollate e dirette tv. Per loro è già morto..

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