25 anni, punto.

in #ita6 years ago

La Fiat, pardon la FCA, ha deciso che dal prossimo agosto la produzione della Fiat Punto termina. La prima versione infatti uscì nel 1993 riuscendo a totalizzare, nella vita di questa versione, quasi 3 milioni e mezzo di vendite. Era realizzata da Giorgetto Giugiaro e portava i fanali posteriori sui montanti superiori anziché ad altezza di metà o poco sopra le ruote. Un tratto distintivo rispetto alle altre. Ricordo ancora oggi di essere stato nei concessionari al lancio e ricordo anche che la plancia aveva il posto per due slot autoradio. In realtà al tempo andavano di moda sia i CB (le ricetrasmittenti) sia gli equalizzatori audio che avevano appunto le dimensioni di un autoradio.

Nel 1999 esce la seconda versione e il disegno è sempre italiano ma ad opera del "Centro Stile Fiat" cioè la divisione interna di design. Questa seconda incarnazione totalizzerà quasi 3 milioni di vendite.

Nel 2005 la terza versione, denominata anche Grande Punto. Realizzata dalla Italdesign sempre di Giugiaro dove sono seguite lievi modifiche interne ed esterne nel 2010. Da li in poi l'auto ha avuto pochissime modifiche di fatto rimanendo uguale fino ai giorni nostri. Fino ad ora avrebbe realizzato poco meno di 2,7 milioni di esemplari venduti.

In questi 25 anni si può dire che sia successo di tutto, per lo più in negativo assoluto se lo guardiamo dal punto di vista nazionale. La Italdesign di Giugiaro, a dispetto del nome e del prestigio, nel 2010 fu comprata dai tedeschi della Volkswagen. Il Centro Stile Fiat è stato via via demansionato ed oggi è in mano tedesche.

Fiat_Punto_5door_176,_188_and_199_series.JPG Immagine CC0 creative commons https://it.wikipedia.org/wiki/Fiat_Punto

Nel 2009 Fiat acquista, o almeno è quello che appare formalmente, il gruppo americano Chrysler. Nel 2014 per comprendere la fusione dei gruppi viene creata la FCA e la sede viene spostata fuori dall'Italia. Torino infatti non è più una delle capitali dell'automobile, anche la produzione infatti è un ricordo, così come le altre sedi storiche tra cui quella di Arese per l'Alfa Romeo. In realtà con il senno di poi pare che dal punto di vista fattuale è come se Chrysler avesse comprato Fiat e non il contrario.

In tutto questo l'ultimo modello della Punto detiene un curioso primato. Nel 2005 ottiene dalla società Euro Ncap, che misura la sicurezza passiva e attiva delle auto in crash test, il massimo punteggio possibile, ovvero 5 stelle. Nel 2017 le stelle saranno zero. Ovvero mentre le tecnologie e gli standard di sicurezza progredivano, in Fiat avevano un progetto sostanzialmente congelato a 13 anni fa. In qualche modo quest'auto ha subito, come il nostro paese, l'effetto della globalizzazione senza regole e lo spolpamento dell'industria italiana a favore di tedeschi e americani.

L'auto non verrà sostituita perché il segmento B dove si piazza la vettura non è profittevole. Meglio fare prodotti premium, cioè costosi. Rimane la Panda come ultimo baluardo, ma anche lei è probabile che andrà a subire pessime sorti visto che sono già passati un po' di anni dall'ultima versione.

Una volta il modello B era quello popolare, oggi è diventato alla stregua del low cost ma più per questioni manageriali che di mercato. Infatti le auto Orientali, francesi e perfino in qualche modo tedesche sono ben presenti sul settore e rinnovano i modelli o quanto meno nei restyling con cadenza biennale.

Il Made in Italy ha ancora un suo peso economico nell'immaginario collettivo estero, solo che si vende l'idea del "Made" poiché in Italia non abbiamo più una industria e un design automobilistico.

Sort:  

C'era una volta la UNO... poi è diventata PUNTO... i tempi cambiano, e secondo me hanno già in previsione di presentare qualcosa di nuovo, magari ibrido, tra un pò di tempo.
Poi magari mi sbaglierò...

Si la Uno tra l'altro nel complesso aveva venduto più della Punto. Con il motore Fire era quasi indistruttibile, o comunque facilmente riparabile.

Con l'ibrido o l'elettrico a me pare che sono in alto mare che di più non si può. In più la percezione che si crea oggi come auto elettrica è un investimento per il futuro, cioè se oggi pensi ad auto elettrica la prima cosa che viene in mente Tesla, poi a Nissan/Renault o Toyota. Ad ogni modo, se non le producono in Italia tanto vale chiamarla auto italiana.

A quando l'auto ad idrogeno???

Personalmente spero mai. L'idrogeno è stra pericoloso nella fase di stoccaggio, sarebbe come far viaggiare delle bombe. La strada è l'elettrico mi pare la via più naturale, poi se la produzione dell'energia a monte avviene in stazioni che utilizzano l'idrogeno è un altro discorso.

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