LE DONNE ESISTONO - FRANCESCA

in #ita6 years ago (edited)

FRANCESCA




Sembrava felice, forse lo era. Una vita divisa. Ma lei non amava quella definizione. Piuttosto avrebbe detto una vita raddoppiata. Perché l’uno non può dividersi, l’anima non si po’ dividere. Ma può volare libera e duplicare il corpo.
Francesca amava. Sospesa tra la bonaccia e la brezza tesa. Tra vele sgonfie di calma apparente e le sbandate dovute alle raffiche tese a premere sulle vele spiegate.
Francesca amava la sua famiglia. Ma la vita è una magia, un gioco di prestigio, un'illusione. Se resti a guardare per scoprirne il segreto, resti per sempre imprigionata nel trucco. E quella brezza le fece distogliere lo sguardo.
Il mare mosso, l’acqua che bagna gli istinti. Le vele all’orizzonte. Le vent nous porterà. Lontano.
Veleggiava via Francesca. Via dall’acqua calma. Ma senza dimenticarsene, senza fermarsi sulla riva a guarda l’immobilità di quell’infinito accogliente.

car-communication-3100980_960_720.jpgImage CC0 Creative Commons – Pixabay




Leggeva Francesca. Entrava nelle righe con la violenza della voglia. Leggeva poesie. Le poesie di quella brezza. Le poesie intrise di malinconia, che piovevano lacrime e lei, ferma, a farsi macchiare l’anima. Indelebilmente. L’anima che volava. La vita che si raddoppia e non si divide.
Lui scriveva. Lui era l’altro. La brezza o forse il vento teso del nord. Lei leggeva le righe come spartiti, parole che suonavano le corde della sua anima. La musica di quel vento. Lui c’era nella sua vita pur non essendoci.

La vita è una parentesi. Tonda, quadra, graffa, fate voi, ma pur sempre una parentesi. E nel mezzo l'espressione matematica più complessa, io, tu e tutti gli altri noi.
E ogni giorno inseriamo le variabili, le aumentiamo e le incasiniamo perché in fondo siamo tutti alla ricerca di una soluzione che non vogliamo trovare. Vogliamo allungare il brodo nelle parentesi, vogliamo vivere.
Come quando ci fu lei.
Lei era sempre stata lì. Immobile e invisibile eppur presente, ma non a se stessa. Un continuo andirivieni di parole, talvolta sconnesse e rabbiose, che però avevano il potere di silenziare il vento. Ma era lì dove voleva essere e dove alla fine ritrovò se stessa. C'era prima del decollo in un tempismo da capitano scafato dalle migliaia di ore di volo. C'era nelle palpitazioni e nei nodi in gola degli atterraggi. C'era, era lì. Invisibile e ferma. Presenza mutevole di follia d'amore. In giro per il mondo a mondo fermo nel suo giardino, a sfogliare margherite sfortunate da restare nude ogni volta. Era lì, nell'angolo nascosto del suo cuore, timida presenza, carezza lieve, massaggio cardiaco delle notti insonni. Lei c'era durante le notti di lacrime e paure inconsolabili. Conforto e presenza. Perpetua fiammella di alabastro, gialla, striata di emozioni marcate e marcanti. Era lì' a tenere la mano nuda di sogni, di certezze.
Era lì quando fu' posata la penna sul tavolo perché la mano era stanca di scrivere. La penna che scriveva ogni giorno tra le parentesi ad inseguire il sogno. Le ali ammaccate dagli spintoni dei dubbi. Lei era lì tra le ferite e il foglio che si macchiava di pensieri bradi.
Lei era lì, felice di essere lì, tra una parentesi e l'altra.

Lo aveva scritto. Lo sentiva.
Lui si era aggrappato alla riva.
Francesca era la riva.
Ma il vento non si può fermare.
Francesca e le sue vele.
Prigioniera di quel vento.
Ovunque la porterà.




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Davvero un bellissimo e struggente post, sei certamente uno dei più validi scrittori e poeti di Steemit, complimenti per questi tuoi lavori così caratteristici e profondi

Grazie mille. Sono felicissimo che piaccia quello che scrivo, poi Steemit mi sta dando uno slancio notevole. Tante nuove conoscenze e la possibilità di migliorarsi leggendo tutti. Grazie ancora!!!!!

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