La Settima

tommasobusiello (61)in #ita • 5 years ago (edited)

C'è un silenzio irreale. Tutto è fermo. Tutto è incredibilmente fermo. Eppure sono nel posto più affollato del mondo. Sono al centro del mondo, quello che si immagina tale.

Tokio. Quante volte avevo visto notizie e foto dell'incrocio che adesso mi ingoia col suo moto perpetuo. Ma adesso è tutto fermo e silente. Un secondo, forse due o forse l'ho solo immaginato. Ma era fermo, tutto fottutamente fermo e silente.

_{Image CC0 Creative Commons – Pixabay}

Nel sol levante, la gatta attraversa la strada. Sette vite, sei già spese. A primavera entra in calore e danza fiera la danza dell'amore. Troppi figli ha generato. Il sole muore e porta via il suo odore.

Ripetevo in mente. Avevo già decifrato il codice, forse, lo credevo.
Ero lì per quello, avevo decifrato il codice e dovevo agire. Silenziatore.

_{Image CC0 Creative Commons – Pixabay}

Nessun ripensamento, nessuna incertezza, io sono nessuno, io sono un ombra, io sono l'angelo della morte.

Ingoiata nell'anonimato di un mare di individui dondolanti. Un divenire di colpe in giacca e cravatta, in tacchi e occhi a mandorla. Un flusso isterico di vite programmate.

La gatta attraversa la strada. Sette vite, sei già spese.

Il target è una donna in età avanzata, sulla sessantina, forse. Si è così, è così. Il pensiero che ferma il tempo. Tutto è fermo tutto è silenzioso. Tutto è irrealmente sospeso.

A primavera entra in calore e danza fiera la danza dell'amore.

Sulla sessantina, capelli raccolti da ballerina classica, andatura irregolare, volto fiero. Tutto è fermo tutto è silenzioso. Tutto è irrealmente sospeso.

Troppi figli ha generato.

Il sole muore e porta via il suo odore.

Sulla sessantina, capelli raccolti da ballerina classica, andatura irregolare, volto fiero. Devo eliminarla, la richiesta è l'eliminazione, ma qui in questo caos regolare di pedoni. Devo darle scacco qui. Questa è la richiesta. Devo essere un ombra generata dal silenzio e non dalla luce. Ore 18:32. È il tramonto. È il momento, ora, adesso, sono pronto. Nessun tremore nelle mie mani. Gli occhi puntati a filtrare, a scansionare questo enorme codice a barre umano.
Tutto è fermo tutto è silenzioso. Tutto è irrealmente sospeso.
Silenziatore.
È lei. Sono loro.

Sei donne sulla sessantina. Vestite uguali, stessa andatura, parlano tra di loro. Avanzano, trascinate dalla folla, avanzano di un'andatura che non possono sostenere a lungo. Ma avanzano.

Una goccia. Una goccia è un dubbio. Una goccia che solca la fronte, scava altri dubbi.
Ho decifrato mi ripeto. Sei colpi nella mia automatica. Silenziatore.
Tutto è fermo tutto è silenzioso. Tutto è irrealmente sospeso.

La luce al neon illumina la scena. Sono risoluto, devo portare a termine la missione e diventare vento.
Silenziatore. Tutto è fermo tutto è silenzioso. Tutto è irrealmente sospeso.

Estraggo la pistola, coperta dal quotidiano che adesso trasuda notizie stantie.
Domani avranno da scrivere. Domani avranno da vendere.
Sei colpi. Sei fottutissimi colpi mortali.
Tutto è fermo tutto è silenzioso. Tutto è irrealmente sospeso.

Un sibilo, nel brusio dei passanti. Pochi secondi, diventa un ululato di richieste di aiuto. Una donna a terra. Una. Solo una.
Altre sei, vestite uguali che la circondano. Sono anziane, ripetono litanie a me sconosciute. L'ombra è legata al suo corpo anche dopo la morte, per constatarne la morte.
Una ragazza giovane, avrà avuto venti anni. Odio questi compiti. Un foro che vomita sangue poco sopra l'occhio destro.

Era stato un attimo. Tutto era fermo, tutto era silenzioso. Tutto era irrealmente sospeso.

Io sono intuito, l'intuito del diavolo. O forse di Dio. Per questo scelgono me. Per questo sono ancora viva.

_{Image CC0 Creative Commons – Pixabay}