"What's the story?" Storia di un grande amore.

in #ita7 years ago (edited)


(foto da musicrecords.cz)

Era il 1996, avevo 14 anni, e mi trovavo al campeggio estivo indetto come ogni anno dalla scuola.
Ero in compagnia con ragazzo, che di cognome faceva Diddio.
"Diddio che ti stai sentendo?" gli feci mentre sedeva accanto al juke box del bar del campeggio.
"Una nuova band inglese, gli Oasis, li conosci?"
"Veramente no."
"Sono fantastici, ascolta questo pezzo" e mise "Don't Look Back in Anger".

"Mmmmm, si non è male, ma io mi sento roba più tosta, tipo Cranberries, Gianluca Grignani..."
"si, vabbè, ascolta quest'altra allora" e mise "Wonderwall".

"Carina anche questa... Due accordi in croce, però non male dai".
"Mattè fidati, sono forti questi, ascoltami".

Un consiglio Diddio, potrei dire. Ed era così.

Tornai dal campeggio, e quelle canzoni mi giravano nel cervello. Ma ero troppo orgoglioso per ammetterlo. La musica straniera mi diceva poco e nulla, non capivo i testi, non capivo nulla di musica in realtà.
Poi un giorno passai davanti a Ricordi, in via del corso, ed il cd era in bella mostra. Mi chiamava.
Avevo 19.000 lire, con cui dovevo andare a mangiare una pizza la sera con amici.
Quella sera i miei amici non mi videro.

IL PRIMO CD

Avevo finalmente il primo cd. E divenne una droga. Giocavo a Striker 96 sul pc, e sotto facevo girare nel lettore a ripetizione tutte le canzoni.

             "I know the roads down which your life will drive
               I find the key that lets you slip inside
               Kiss the girl, she’s not behind the door
               But you know I think I recognize your face
               But I’ve never seen you before"       

Ancora mi ricordo le lunghe partite che duravano per tutta la lunghezza dell'album, che riponevo poi con estrema cura nella sua confezione, e poi nella libreria, in un posto sicuro dove mia madre non passasse il distruttivo spolverino.
Mi portavo il lettore cd a scuola, e mi facevo passare il filo della cuffia dentro la manica della felpa fino a farlo uscire ad altezza polso, per poi inserire la cuffia nell'orecchio e poggiare la testa sulla mano, facendo finta di usarla come sostegno durante la lezione, mentre in realtà ascoltavo Oasis a ripetizione.
Ho dedicato "Wonderwall" non so quante volte. D'altronde quando una canzone dice

                     "I don't believe that anybody
                      Feels the way I do, about you now"

non puoi non fare colpo, specie se dopo le dici che lei è il tuo "Wonderwall".

DEFINITELY OASIS


(foto da il baluardo.com)

Pochi mesi dopo comprai anche il primo disco, di cui non sapevo l'esistenza se non dopo avermelo detto un amico che giocava a calcio con me. Era ancora più rock del secondo. Non ci entrai in fissa, ma racchiudeva al suo interno "LIVE FOREVER", di cui leggenda racconta che la prima volta che Noel Gallagher la suonò il resto della band prima chiese "di chi fosse", non credendo che fosse realmente scritta da lui, per poi mettersi a piangere per il significato.
"Live Forever" è infatti dedicata alla madre Peggy, ed è un invito a non morire mai, vista la solitudine in cui i Gallagher erano costretti a vivere in adolescenza.
"Maybe I just want to fly I want to live I don't want to die
Maybe I just want to breathe maybe I just don't believe
Maybe you're the same as me we see things they'll never see
you and I were gonna live forever"

BE HERE NOW


(foto da www.hano.it)

Nel 1997 uscì il terzo album ed io ero ormai assuefatto.
BE HERE NOW era il disco in cui Noel, sempre unico songwriter della band, si esaltava nel suo dire al mondo "siamo rockstar, siamo la miglior band al mondo, ho non so quanti soldi, e voglio di più!"
Tutte queste cose io non le sapevo in realtà.
Sapevo solo che il messaggio "fottiti degli altri e spacca il mondo" era l'unico che mi avrebbe salvato dagli altri.
Il bullismo era una costante nella mia scuola, fare a botte un rischio giornaliero. Per fortuna un ragazzo di 15 anni alto un metro e novanta, o poco meno, poteva essere oggetto di insulti, ma fino ad un certo punto.
Iniziai a suonarmi le canzoni sulla chitarra, iniziai ad uscire dal mio guscio, anche se i bubboni che avevo sul viso e la relativa acne giovanile, che nel mio caso aveva l'aspetto di una pizza margherita, non aiutavano.
Ma io ero qui, ora, e bastava.

I PRIMI CONCERTI, TRL E L'INCONTRO CON NOEL GALLAGHER


(foto da grazia.it)

Uscì il quarto album, e gli Oasis vennero a Roma. Noel Gallagher venne ospitato a TRL, programma di MTV, in largo Argentina, al centro della città eterna.
La mattina mi misi con la mia prima ragazza a disegnare un mega cartellone su cui scrissi "Before all, you're my wonderwall, please live forever".
Questo tributo mi permise di salire sul palco, e di incrociare Noel, scambiandoci un saluto. Nonchè di stare vicino a Giorgia Surina, ragazza di estrema bellezza e semplicità.
Sceso dal palco mi intervistarono. Il giorno dopo la mia ex si presentò con una copia de "il tempo", "il messaggero" e "il giornale", dove riportarono le mie parole.

LA PRIMA TRIBUTE E L'ABBANDONO

Come detto iniziai a suonare Oasis in casa, fino ad arrivare alla mia prima tribute. "Roman Chemistry" era il nome, ed eravamo davvero forti. Continuai per anni a suonare con loro, poi ci fu un blackout musicale.
Anni di metal mi allontanarono da quel mondo, e mi fecero esplorare gruppi come Dream Theater ed affini.
Lascia anche la band, gli Oasis erano diventati troppo stupidi per me. Troppo semplici. Troppo banali.
Suonai tre anni in tempi dispari, terzine e quanto altro.
Poi vomitai tutto. Si vomitare è il termine giusto.
Mi resi conto che vivevo in uno stereotipo musicale.
Che qualcosa non tornava.
I 4 accordi in croce degli Oasis avevano più varietà musicale delle terzine armonizzate dei Dream Theater. Come era possibile?
Tornai sui miei passi.

WHO FEELS LOVE?

Risentii per caso questa canzone. E mi diede pace.
Decisi di prendermi gli accordi e studiarmela.


(foto da amazonaws.com)

Come si può notare, nonostante la semplicità esecutiva, non erano 4 banali accordi messi in croce. Bisognava cambiare accordatura, fare accordi diminuiti e via dicendo. Gli Oasis non erano banali, semplici, ma non banali.
Iniziai così a risentirmele tutte, cercando i suoni più disparati. E più scavavo in loro, più il mio amore cresceva.
Era il 2008, e tornai a fare il turnista nelle tribute band.
Comprai la giusta strumentazione, e mi presi come obiettivo quello di diventare il miglior Gem Archer (secondo chitarrista Oasis) in una tribute band.

LO SCIOGLIMENTO


(foto da 1.bp.blogspot.com)

L'anno dopo gli Oasis si sciolsero.
Fu un duro colpo.
Ma in compenso Liam e Noel decisero di proseguire con la musica, ed avevano già detto molto di quello che dovevano dire.
Io riguadagnavo posizioni nel ranking dei sostituti Gem, ed ero pronto ad essere a pieno titolo in una tribute.
Nel frattempo iniziai ad acquistare cimeli.

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Qui sotto una foto con le due "union jack" Noel Gallagher, chitarre fatte appositamente per il leader degli Oasis.
Poi vinili, cd, dischi in edizione limitata. Copie rare realizzate per fan club. Versioni giapponesi dei cd. E via dicendo.
Ma non mi bastava.
Decisi di incontrare Noel.
Per due anni Londra, per vari motivi, fu una seconda casa, ed ogni volta che ci andavo, passavo sotto casa di Noel per provare ad incrociarlo. Si sapevo anche dove abitava.
Ma niente.
Poi un amico mi chiamò e mi disse "Mattè Noel è a Roma in vacanza per il suo compleanno!"
E mi fiondai a quello che doveva essere il suo Hotel.
E lo trovai.
Qui sotto la foto del nostro incontro, mentre in mano mostra il pedale per chitarra, che gli ho regalato per il suo compleanno, alla moglie.

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Ero felice. Un pò meno la mia fidanzata che era rimasta al palo in casa, avendole detto "non ci possiamo vedere poi ti spiego!" con messaggio vocale.
Le conseguenze furono sanguinolente, ma sinceramente dopo quell'incontro avrei camminato pure sui carboni ardenti, accompagnato da Gigi D'alessio alla voce.

FINALMENTE IN UN TRIBUTO

Pochi mesi dopo mi arrivò una chiamata.
"Mattè vieni a suonare ufficialmente nella band?"
Ero entrato in una band. E che band!
Nata nel 1996, i Supersonic (prima Oasi's), erano e sono forse la migliore tribute italiana.
Ed io ero dentro.

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Roma, Milano, e in generale tutta l'italia, erano il terreno per gridare il mio inno al mondo.
Con la gente a cantare con me. Ad esprimere i propri pensieri tramite una canzone.
Con la gente a dire "io sono qui, ora".
Forse la vera forza degli Oasis è stata quella di dare le parole, e non solo la voce, a chi non ce l'aveva. Almeno nel mio caso più di una volta ho trovato più semplice esprimere i miei pensieri attraverso una loro canzone.

TODAY IS GONNA BE THE DAY


(foto da musiconthemindblog)

"Oggi sarà il giorno".
Questo giorno, che attesi per anni, era arrivato.
Probabilmente oggi non sarei qui, se non fosse per la loro musica.
Tante volte ho pensato di mollare. Di arrendermi.
Ma ogni volta che mi trovai per terra, in senso più o meno lato, a volte anche coperto di sputi, mi cantavo "Today si gonna be the day...", "oggi sarà il giorno che ti verrà tirato addosso", e tutto il resto della canzone, e reagivo.
Davvero non so dove sarei oggi.
Ho passato molti momenti difficili, come tutti. Eppure ero un animo fragile, e fin troppo solo per affrontarli tutti. Non avevo un branco, non avevo una identità, ma avevo due fratelli maggiori che mi dicevano "fottiti e prenditi il mondo".
E così ho fatto.
Quando mi chiedevano nelle interviste che mi hanno fatto negli anni "e dove saresti senza gli Oasis, e senza in generale la musica?" io all'inizio non sapevo rispondere con precisione.
Poi capii che qualcuno aveva già espresso il concetto in maniera piuttosto chiara, e risposi con una citazione.

"Un giorno potresti trovarmi,
imprigionato sotto una valanga
o in una supernova di champagne, su nel cielo"

ps: il primo album degli Oasis che ho comprato è stato appunto "(What's the story) Morning Glory?", che ad una prima traduzione significa "cos'è che ti frulla nella testolina?"
Ma "morning glory" in gergo inglese indica l'erezione mattutina.

So "What's the story?"

Sort:  

È vero, la musica può salvare la vita.

Più dell'amore a volte...

Li adoro! Ammetto però che quando sfondarono gli Oasis io pensavo a tutt'altro genere e quindi non me li filai di striscio. Erroraccio. 15 anni dopo li ho riscoperti con tutt'altro interesse e ora sono tra le mie band preferite di sempre!

Eheeheehehe, oggi è uscito il video di Holy Montain di Noel

Mi piacciono molto i brani della carriera solista di Noel, meno invece quelli di Liam. De gustibus

Io entrambi a tratti

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Scrivi davvero bene, bravo!Non amo molto gli Oasis ma non mi dispiacciono nemmeno...consentimi di dire che le tribute band non fanno molto bene alla musica...personalmente le considero come un plagio...

S sulle tribute il discorso è lungo, ma per le band sciolte è l'unico modo di sentire quei pezzi live. Poi io ho due progetti originali anche, cerco di crearla anche 😊

Si difatti potremmo stare a parlarne ore....eh lo so...ma io son romantico e preferisco piuttosto ascoltarmi un loro disco!🙂
Non voleva essere un attacco difatti...a volte critico ma sono per la totale libertà di scelta!ho letto che hai dei gruppi, grande! questo si che fa bene alla musica, approfitto per farti l'in bocca al lupo!😉✌

No ma non me la sono presa. Figurati!
In realtà è proprio la voglia di suonare che ti porta a crearlo. Poi se lo fai professionalmente è un vero show. Come il beatles show oppure gli Eurosmith, tributo aerosmith, che conosco personalmente e a cui Steven Tyler ha riconosciuto più volte grandi meriti.
E' un pò come quando c'è un remake di un film, o una messa in scena al teatro di shakespeare. Oppure la lirica. In fondo loro i diritti li prendono comunque heheheheh
Si io lo faccio per passione, ma contemporaneamente ho due progetti originali, più un terzo arenato per i costi troppo alti di management.
Grazie per l'in bocca al lupo!

Ok, Immaginavo non te la fossi presa, da come scrivi si capisce che sei intelligente.
Anche la tua visione della cosa ha il suo perché!
Ah beh li prendono si, anche un bel po',mica scemi...ahahahah
Ti dai da fare, complimenti!
Io solo uno e va avanti a stento..spero comunque che riparta al meglio!
😉

Ti posso parlare dal basso della mia esperienza personale.
Ci sono vari modi per fare musica: con gli amici a cazzarare (come si dice a Roma), credendoci per provare a sfondare, e come professionista.
Io li ho provati tutti. Ed il più bello è il primo.
Con il mio gruppo storico, chiamiamolo così, eravamo partiti per cazzarare. Poi abbiamo visto che c'era qualcosa di più che buono e ci siamo messi d'impegno. Ma da 5 che eravamo rimasi solo, perchè nessuno resse la pressione.
Lo ritirai su 3 volte, cambiando 3 batteristi, 4 bassisti, 3 chitarristi e mettendomi a cantare io.
Nessuno scriveva tranne me. Era una croce enorme. E mi prendevo incazzature disumane perchè io mi rompevo il sedere mentre gli altri andavano a fare shopping con la fidanzata. Arrivammo fino a londra, siamo stati inseriti dalla Fred perry sul loro sito come gruppo inglese, pur non essendolo. Poi tutto è finito, perchè nessuno voleva prendersi una responsabilità oltre a me, nè investire.
Ci rimasi male, ma capii.
Ad oggi quello che mi manca però è quando si cazzarava, e si prendeva un aereo in due per andare in giro per l'europa a fare baldoria.
Per cui se devi andare avanti, fallo perchè ti diverte. Se non ti diverte, fai altro :-D

Parole sante!
Beh dai, qualcosa sei riuscito a fare, ti sei visto un po' di posti girando un po'!
Son 20 anni che canto, sempre fatto per cazzeggio (suona bene cazzarare!ahahah) che è davvero il top, nessuna aspettativa solo passione..relax totale!
Un paio di anni fa abbiamo registrato un Ep, ci avevano contattato delle etichette ma dovevamo investire un pò troppo per le nostre capacità economiche e abbiamo preferito non farlo visto che tutti era impegnati per lavoro, ecc...anche per principio però, pagare per promuovere la propria musica e suonare in giro non è proprio il massimo ma purtroppo funziona così,dunque continuiamo a fare concerti per di qui per divertirci!
😉

E fai bene!
Guarda, io ero nel giro con Thegiornalisti e via dicendo.
La qualità sai meglio di me quale è in giro. La differenza la fa l'investimento personale.
Se hai 10.000 euro sotto il sedere fidati che su MTV ci arrivi. Ormai basta pagare... Almeno in italia!

che spettacolo questo articolo, adoro le passioni sviscerate, qualsiasi esse siano.Ricordo il boom dei fratelli Gallagher proprio nel 1996. Quando citi Grignani sono certo che lo fai in riferimento a quel capolavoro di LP "La fabbrica di plastica", l'anno era proprio quello. Degli Oasis ricordo la loro semplicità e bellezza musicale e gli scazzi tremendi tra i due fratelli..Liam che a volte litigava pochi minuti prima di un concerto con Noel e che se ne andava, lasciando il fratello il ruolo di vocalist.Mi dispiacque quando seppi del loro scioglimento, seppure non sia stato un fan patito come te.Complimenti per questo post.

Sempre troppo buono. Grignani un grande artista purtroppo persosi, ma i primi album stupendi

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