Tasse e bitcoin

in #ita7 years ago

Ieri ho letto un pò di dubbi al riguardo. Così ho deciso di darmi una occhiata sulla questione.
Piuttosto rognosa aggiungo.
Difatti la questione ruota su un paio di punti:

  1. Cosa è una cryptovaluta?
  2. Che tipo di attività genera quel guadagno
  3. Legislazione italiana ed europea

COSA E' UNA CRYPTOVALUTA?


(foto da valutevirtuali.com)

Il primo problema è questo. Perchè in base al suo inquadramento giuridico deriverà l'assoggettamento o meno alla tassazione da parte di uno stato.
Difatti non è ben chiaro cosa sia una cryptomoneta.
Con la risoluzione n. 72/E del 2016 l'agenzia delle entrate ha provato a risolvere la questione, equiparando le cryptomonete alle valute estere.
Tale conclusione è stata raggiunta seguendo la prima impostazione della Corte di Giustizia EU, con la sentenza della causa C-264/14, che equiparava i bitcoin alla fattispecie di cui articolo 135, paragrafo 1, lettera e), direttiva CE 2006/112 delle “divise, banconote e monete con valore liberatorio”.
In realtà tale ricostruzione sarebbe anche valida, se non fosse che sono solo degli indirizzi privi di ogni fondamento normativo.
Questo significa che nè la corte europea, nè la legislazione italiana, ha inquadrato il bitcoin all'interno di una normativa.
Equipararlo ad una valuta, cosa conveniente per tutti, è solo un indirizzo che non ha ancora avuto conferme vere e proprie.

GUADAGNI GENERATI E TASSAZIONE


(foto da parmateneo.it)

Altra questione sono i guadagni.
Se le cryptovalute sono considerate come valute, i guadagni generati dalla vendita delle stesse potranno essere tassati. Sappiatelo.
Ma sappiate anche che dipende dalla mole del guadagno e dal tipo di guadagno.
Difatti per le valute, l'agenzia delle entrate e la stessa corte europea distingue se si faccia trading professionalmente o come soggetto fisico ed entro certi limiti.
Se è vero che nella risoluzione n. 72/E del 2016 l'Agenzia delle Entrate rispondendo ad un privato afferma la non imponibilità dei capital gain realizzati dalle persone fisiche, tale affermazione va considerata sempre all'interno dei limiti reddituali previsti per le valute estere dall’art. 67 del TUIR. Tale articolo prevede la non imponibilità nel caso in cui tutti i depositi e conti correnti in valuta estera non ammontino ad una cifra superiore a 51.645,69 euro per almeno 7 giorni lavorativi continui.
Negli altri casi, sia che si tratti di società che di persone fisiche, l'Agenzia delle Entrate prevede la tassazione ravvisando il fine speculativo.

LEGISLAZIONE EUROPEA


(foto da ildenaro.it)

Anche la Corte di Giustizia UE nella citata sentenza della causa C-264/14, sebbene agli soli fini del computo dell’Iva, la ha riconosciuto che le operazioni di trading, effettuate dietro remunerazione, costituiscono prestazioni di servizio a titolo oneroso, e quindi sono assoggettabili a IVA, IRES ed IRAP.
Ma anche questa sentenza tratta di un caso isolato, così come la risoluzione dell'Agenzia delle Entrate.
Questo cosa significa?
Significa che ad oggi non c'è una legge. Ci sono degli indirizzi. Delle valutazioni.
Per cui il consiglio che mi sento di dare è uno solo: ragionate con la testa. Perchè la legge al momento non può dirvi nulla, ma l'Agenzia delle Entrate è una brutta bestia.
Cosa voglio dire? Voglio dire che se avete dei guadagni evitate movimentazioni verso conti correnti personali. Usate carte di debito di Spectrocoin, Bccpay, Bankera quando ci sarà.
Continuate a rimanere in circuiti cryptati. Non perchè siete fuori da un sistema, ma perchè per ora quel sistema non è regolamentato a dovere.
Evitate di entrare in un sistema regolamentato, ecco.
E se ci dovete entrare, scaricatevi la risoluzione dell'Agenzia delle Entrate e controllate non ce ne siano di nuove. Perchè quella sopra menzionata non prevede una tassazione entro i limiti indicati, ma è sempre una risoluzione valida per il caso esaminato, non erga omnes.
E ricordate sempre che il diritto cambia da un giorno all'altro, per cui monitorate la questione!

Grazie

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Finalmente sono riuscita a leggere il tuo post.
Sì concordo con te, meglio evitare il più possibile di essere rintraccati.. certo ora stiamo parlando di pochi spicci ma chissà in futuro...

Tu pensi che prelevare poco alla volta possa essere sempre e comunque un problema?

Ad oggi come detto non c'è una normativa. Se prelevi da carta di debito tipo spectrocoin dubito ce ne siano.
In ogni caso siamo nel limbo, ma prima che risalgono a te ce ne vuole. Almeno è la mia opinione.

credo che comunque i vari circuiti visa/mastercard siano tenuti a dichiarare, o far consultare al fisco, la presenza di eventuali carte.

Si, però il fisco interviene quando vede spese di un certo tipo. Poi se tu spendi i soldi e la provenienza sono exchange, loro dovranno fermarsi perchè non c'è normativa. Ma questa è teoria pura, la pratica purtroppo è ben diversa.

Si certo. Anzi se fosse consolidata la cifra di 51 mila e rotti come non imponibili, cavolo, far festa. Anche perché "farli" 51 mila.. certo chi ha disponibilità di capitale da investire forse gli andranno stretti, ma per gli "sfigati" come me, metti pure di fare 10 mila.. baldoria a gogo.

Magari! Siamo in due!

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