L'antisocialità dei social: come ti divento antisociale pur cercando di socializzare

in #ita7 years ago (edited)

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Salve a tutti,
oggi voglio analizzare il fenomeno social.
Chi di noi non ha almeno un social network in cui è iscritto?
Facebook, instagram, twitter, in qualche modo anche steemit, tutti noi facciamo ormai parte di un mondo virtuale che ha grandi vantaggi ma anche grandi problematiche.
Prima però di addentrarci nel discorso, vorrei fare il nostalgico.

Vi ricordate come era la vita sociale 20 anni fa?

Io sono di Roma, e mi ricordo quando senza cellulari ce ne andavamo il sabato pomeriggio a via del corso cercando di rimorchiare qualche ragazza.
"Ciao scusami, lo sai che hai degli occhi stupendi?"
"Ci possiamo prendere un gelato insieme?"
"Ti va di fare due chiacchiere?"
"Mi lasci il numero (di casa), mi piacerebbe rivederti!"

Che bello che era. Semplice. Poi si certo, chiamavi a casa e magari la madre ti diceva che non c'era, oppure dovevi chiamare quando il padre era fuori, sennò veniva a prenderti a calci perché te la facevi con la figlia, ma cavolo che bello il brivido del rischio.

Poi arrivarono i cellulari, ed i primi sms. "Cm va?" C vdm dm?". Tutti deficienti a scrivere così per risparmiare i caratteri, che a 60 scattava il nuovo sms. Diminuivano le chiamate a voce, iniziavano i messaggini che il papà non poteva controllare, perché non sapeva come funzionavano. Poi potevi rimanere in contatto da scuola, cavolo era fantastico!

Poi arrivarono le prime chat. Cavolo le chat! Posso conoscere gente da tutto il mondo! Ok, anziché andare al centro perché non rimorchio in chat?

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Scherzi a parte, le chat aprivano le porte ad un mondo di interconnessioni assurde, impensabili prima. Potevi parlare con persone sconosciute, a volte creare amicizie e visitare il mondo facendoti ospitare! Fantasticissimo!

Poi arrivò badoo et similia, Facebook, WhatsApp, ecc ecc... INCREDIBILE, la tecnologia che consente di videochiamarci gratis, scriverci gratis, chiamarci quasi gratis...

E invece... E invece chi videochiama oggi? In pochi. La telecamera interna è diventata la SELFIE CAM.

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Un modo di comunicare è diventato un modo di esibirsi.

WhatsApp è diventato un modo per sentire 500 persone tutte insieme, ma di non dedicare 500 minuti a nessuno.

Facebook stesso è diventato un modo di rimanere in contatto con gli amici, senza però essere veramente amici. Quanti contatti avete su Facebook?
Quanti ne sentite?
Ecco.

Faccio sempre un paragone: facebook è diventato così virale perché altro non è che la rappresentazione digitale di un paesino.
Pensateci? Nel paesino se facevi una cosa la sapevano tutti. Su Facebook se pubblichi tutti sanno tutto. Spesso capita che ti vedi con un amico e gli dici "lo sai che.." e ti risponde "si, l'ho letto su Facebook".
Nel paesino bastava andare in piazza per parlare con qualcuno. Su Facebook basta entrare per trovare qualcuno in linea con cui parlare.

Tutto meraviglioso? Dipende.

Facebook è talmente geniale e semplice da usare da diventare un avatar, un simulacro della vita reale.
E le persone preferiscono nascondersi dietro un social anziché affrontare la vita stessa.
Facebook viene usato come filtro: mi aggiunge una persona o conosco qualcuno per strada? Ok su Facebook vediamo cosa fa nella vita, se può interessarmi, se è un maniaco o meno.
Al tempo stesso viene usato per postare foto di viaggi, foto dei figli, per ostentare la felicità, per ostentare le proprie esperienze.

E la socialità? La socialità diventa sempre più sottile. Se pubblichi o chatti su un social non stai socializzando del tutto, stai creando amicizie non durature nella maggior parte dei casi. E sopratutto esci di meno, smetti di condividerti al mondo. Fai meno esperienze, ricevi meno input.

Per cui diventi asociale, pur essendo social. Un paradosso vero?

Vedo molte persone malate di Facebook passare le ore davanti al pc. Le chiami e gli chiedi "ci andiamo a prendere una birra?" e ti rispondono "no guarda ho una skype call con un mio amico". Ah di dove è? "di Roma".
"Della stessa città e fai una Skype call?"
"Eh si, abbiamo poco tempo."
Già.
Il tempo di via del corso e delle figuracce che facevo con i miei amici.
Il tempo in cui un sorriso era capace di fermarlo quel dannato tempo.
Il tempo in cui eravamo senza cellulari, senza social, eppure la vita era più sociale di ora.

Sort:  

Ciao @themadicine , bel post.
L'uso smodato dei social è in realtà la cosa più antisocial. Proprio quest'estate ne parlavo con una mia amica con cui ho fatto una zingarata-ontheroad in Italia... Ci siamo divertite così tanto, siamo state così bene che non abbiamo mai usato il cellulare. Ci eravamo dimenticate di averlo! Da questo mi sono resa conto che quando postiamo una foto delle nostre vacanze su fb, quello è veramente un momento di noia e di disagio. Con la stessa amica sono andata a un matrimonio qualche mese fa. Fuori dal ristorante ci facemmo un mucchio di selfie per trovare la foto migliore da postare su fb: ci stavamo annoiando a morte infatti. Quello era un momento di disagio.

Ciao Sara, il problema è nella tua ultima frase: annoiarsi.
Bisogna imparare a stare bene di nuovo con se stessi, e anche a volte dire: se mi annoio devo cambiare situazione. Anche in un matrimonio. E' difficile, ma è il miglior modo di farsi del bene.
Dove sei stata in italia? Sono un zingaro, magari mi dai spunti!

Condivido. Ma certo è difficile anzi difficilissimo. A volte si ha proprio l'impressione di rimanere incastrati.
Parlando di zingarate ho fatto sud coast to coast! La cosa più bella è stato infiltrarsi in paesini piccolissimi e sconosciuti dell'entroterra e conoscere la gente del posto, e poi andare avanti senza una meta ma seguendo solo l'istinto o pensando "il nome di questo paese mi piace, andiamo!"

Sud dove? Cioè io sono di Roma, ma terrone di genitori!

Ohh e di dove?! Cilento, Basilicata e Puglia. 'Na sfacchinata!

Mamma campana, papà calabrese. In cilento ti sei fermata a Santa Maria di Castellabate? Puglia hai visto la grotta della poesia?

La grotta della poesia è spettacolare!!!!!

eheheheheh già! Se sei riuscita a fare il bagno da sola ancora meglio. Io ci andai tipo alle 7 di mattino per riuscirci!

Belle riflessioni, difatti mi sento già quasi un tossico di Steemit...ahahah
A differenza di faccialibro, almeno qui hai uno scopo.
In effetti ho tutti questi canali digitali a cui sono iscritto ma ne uso pochi per mia fortuna...una volta era tutto più easy...bei tempi! Ci tocca adeguarci mi sa, purtroppo...

Credo ci si possa adeguare anche in maniera personale... Fb ormai lo odio. La gente lo usa per lagnarsi.

Noi siamo la "social generation", ma è tutta una realtà virtuale. Quante persone che su facebook sembrano cosi estroverse e sicure di se, per poi rivelarsi l'esatto opposto nel confronto faccia a faccia. Gran bel post, innparte simile all'ultimo che ho scritto io, per lo meno sul piano dei concetti esposti. Grande Mad😬

vado a leggermi il tuo! Grazie mario

Beh i vecchi tempi quando i raduni erano utili , parlavi della vita , storie horror e giocavi o i più grandi rimorchiavano per poi vantarsi.
Io ho conosciuto prima del cellullare mirc e odigo. Dato che ai tempi non si ricevevano i messaggi se non si era entrambi online ti dovevi mettere d'accordo prima. Poi il cellullare icq altri social non elencati poi facebook. Uno dei primi telefoni era il Nokia che io lo usavo quando serviva a me e basta. Cioè facevo la chiamata che dovevo fare o inviavo il messaggio poi toglievo sim spegnendo di tutto il telefono e lo mettevo nel cassetto . Ho iniziato ad usarlo solo dopo quando tutti che conoscevo mi rompevano che ero sempre introvabile.
Ora anche se esci fuori ti trovi sempre la persona che non si stacca mai dal telefono o che parla solo di cosa fa o vede sui vari social.
Qualche volta avrei preferito nascere nel 1800.

mia madre se lascio il cell spento chiama la polizia ahahahahah

tutto molto vero: e io trovo anche di una tristezza enorme notare le tavolate di persone al ristorante o in birreria in cui tutti guardano e scrivono al cellulare invece che chiacchierare tra loro... poi postano il selfie, magari di gruppo, e le foto dei bicchieri...

Facebook per me è una finestra per affacciarmi al mondo, dove vedere cosa fanno gli altri e osservare dinamiche tra le persone. Ho più amici virtuali che reali, nella mia zona fatico a trovare persone con cui discutere dei miei interessi e se ce ne fossero sono troppo ipocrite per ammetterlo, devono mantenere la loro facciata reale secondo gli standard della società. Nei social invece puoi comportarti come vuoi, difficilmente ci si conosce nella realtà.

Si ok, però vedi che c'è qualcosa che non quadra :-D

Bellissimo post. Mi trovo assolutamente d'accordo con te.

Il problema non è tanto di chi ha attraversato i due mondi (analogico -> digitale | pre internet -> post internet) come me e tanti altri, ma piuttosto di chi è "nativo" digitale e che quindi si adegua alla tecnologia perdendosi, a mio avviso, le emozioni vere.

Quanta verità!

A mio avviso serve fare delle differenze fra tecnologia ed usi. Ad esempio penso che Facebook amplifica dei comportamenti che prima si osservavano meno, tipo farsi 2 foto al giorno.
Detto ciò Facebook mi fa risparmiare tempo su diverse tematiche, prima su tutte la ricerca di informazioni.

È l'uso distorto il problema..

chi decide il distorto?

ottima domanda!

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Mi ero perso questo bel post. Sai cosa penso? Ho allacciato il mio primo modem nel 1997 e riflettendo sui miei venti anni di attività sul web, il peggioramento è avvenuto decisamente con l avvento di Fb. Il colpo di grazia con la diffusione degli smartphone perché laddove prima quando uscivi di casa dopo aver spento il pc, tornavi a fare la serata al. Pub come ai vecchi tempi, ora non è più così : ti porti quel pc di casa nel taschino del giubbotto. E non guardi in faccia i tuoi reali compagni della serata al pub/pizzeria %casa di qualcuno. Internet non guastava ai tempi della chat ICQ, C6 Mirc ecc ecc. È stato l abuso selvaggio, l imposizione della società a non distrarti mai dai social. Nemmeno quando esci di casa

Esatto. Fb ha un potenziale enorme, ma la gente ormai lo usa solo per cavolate. Il problema reale è educare a se stessi. L'immediato è il vero problema, ovvero la possibilità di non ragionare, di avere tutto subito. Prima per poter apprendere dovevi comprare, investire. Oggi ti basta aprire internet per leggere di tutto e tutto senza approfondimenti. E' una volontà precisa di far finta di educare...

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