Il podio della vita

Sono le 5:30 del mattino.
Il sonno va e viene.
I gatti giocano con la pallina che fa rumore. Ambulanze e polizia giocano a guardie e ladri, con le loro sirene che si fondono, quasi orchestrali.
Ma sono solo un piccolo disturbo rispetto il rumore che fanno i miei pensieri.
Mi metto così a sfogliare il podium, per leggere, per leggerVi.
Come un pupazzo di pezza, sfoglio le pagine delle vostre vite.
Inerme, vi guardo nudi come vi mostrate. Senza paura.
E vi scopro così diversi eppur simili a me.
Condivido le esperienze di Marco, il coraggio di vivere nonostante l'esperienza pesi.
Rileggo le sue considerazioni, così simili alle mie, i momenti belli e quelli brutti. La perdita di un amico. E la vita che non si ferma. Mentre le rughe avanzano, e il mal di schiena a volte ti costringe a chiedere uno sforzo a cui non puoi facilmente far fronte.
Ma io sono solo un pupazzo di pezza, e la sua esperienza sono le mie paure.
Come nel mago di Oz, sono un leone senza coraggio, ed un leone senza coraggio è solo un pupazzo di pezza che viene trascinato a forza dalla vita.

Ma il sonno non arriva e continuo a leggere.
E allora incontro i racconti di persone che hanno perso non un amico, ma un amore.
Una, due, tre, che importa se un giorno inizia con la luna storta?
Vedo persone rincollare i cocci di una vita, senza sapere come, quando, perchè.
Eppure nei miei viaggi da pupazzo di pezza ho visto dei cinesi riparare i cocci rotti con delle saldature in oro. Dicono che l'esperienza è il dono più prezioso e che non va dimenticata.
E continuo allora a leggere, e scopro infanzie dissacrate da carezze non desiderate, da giochi non voluti.
Ma di nuovo, non leggo la sconfitta, leggo la vittoria di chi buttato a terra più volte si rialza. Con qualche livido, con qualche graffio.
Anche con delle ossa rotte.
Ma nonostante ciò, di nuovo in piedi.
Nel frattempo mi rendo conto che non sono più un pupazzo di pezza che legge delle storie.
Mi accorgo che accanto a me ne sono arrivati altri.

Pensavo di essere un pupazzo di pezza, uno solo, e invece ce ne sono altri come me.
Gli faccio spazio, ma non mi distraggo, non mi lascio distrarre da loro, voglio ancora leggere, voglio ancora vivere avventure.
E allora scopro che qualcuno si è creato un simulatore di volo.
Qualcuno prende la moto e gira il mondo.
Qualcun'altro crea storie, e qualcuno ama cucinare piatti deliziosi.
Qualcuno disegna, qualcuno dipinge.
Qualcuno voleva diventare un musicista di successo, come sognavo anche io.
Qualcuno si sente solo.
Ma mi rendo conto che sono un pupazzo di pezza, e che vengo preso per un braccio e portato in giro senza la mia volontà.
E che il mio ruolo è tutto là.

Ma non smetto di leggere. Continuo a farlo.
Leggo, leggo, leggo, e più leggo di voi, più leggo di me.
E allora mi rendo che sono un pupazzo di pezza, ma che mi sono perso un dettaglio per strada.
Un dettaglio grosso. Tanto grosso.
Perchè se è vero che sono un pupazzo di pezza, se è vero che la vita mi prende per un braccio e mi porta dove vuole, è anche vero che la vita mi tiene stretta a se.
Mi cerca. Vuole la mia compagnia.
E che anche se sono un pupazzo di pezza buttato a destra e sinistra, quel pupazzo di pezza è tanto di più.
E non c'è bisogno che mi sforzi più di tanto, che rinneghi il mio ruolo.
Perchè a leggere i racconti di ognuno di voi, mi accorgo che anche voi siete stati trattati come pupazzi di pezza.
Gettati a destra e sinistra dalla vita.
Dimenticati sotto la pioggia, maltrattati quando si stancava di voi.
Ma vedo anche che da quella vita avete preteso. E avete ottenuto.
E ho capito allora che non è così male essere un pupazzo di pezza sballottato dalla vita.
A patto che quel pupazzo di pezza, questa vita, prima o poi, la faccia un pò innamorare di se.
Giusto un pò.

Tutte le immagini sono CCO da www.pixbay.com