Capire.

(immagine da activiteparanormale)

Qualche giorno fa è successa una cosa che mi ha spaventato molto.
D’altronde ognuno di noi ha paura di qualcosa no?
La vita prende strade che spesso non vogliamo, e i bivi in cui potremmo decidere dove svoltare sono in fondo un 50 a 50 che non è detto vada bene.
Un pò come una roulette russa, la vita spesso è una pistola puntata alla tempia, e sta a noi quando e come sparare quel colpo che ci può uccidere o salvare la vita.
Dicevo mi sono spaventato.
Tanto.
D’altronde ognuno di noi si spaventa per qualche cosa no?
La vita quando prese strade che spesso non volevamo, ci costringeva a voltarsi e recriminare su quei bivi dove il 50 a 50 non è andato bene.
Come un roulette russa, la vita è diventata una pistola puntata alla tempia, e abbiamo sparato il colpo che ci ha ucciso anziché salvare la vita.
Dicevo mi sarò spaventato?
Forse.
D’altronde chissà di quante altre cose avrò ancora paura.
La vita chissà quale strade prenderà, e quante volte mi troverò a valutare quale bivio prendere, sapendo che potrei prendere il 50 buono anziché il 50 cattivo, o che magari non è manco un 50 a 50.
Come una roulette russa la vita potrebbe diventare una pistola puntata alla tempia, e potremmo sparare un colpo che ci ucciderà o ci salverà la vita.
O potremmo non spararlo proprio.
Potremmo tornare indietro, correndo senza guardare al futuro, prenderci il bivio che ci piace e godercelo finché non ci avrà stancato. E pensare che anche se ognuno di noi si spaventa per qualche cosa, in fondo siamo in buona compagnia.

(foto da pbs.twimg.com)

Dicevo qualche giorno fa è successa una cosa.
E’ successo che ho capito che a 35 anni si può avere paura e tanta.
E' successo che ho perso tempo a chiedermi "quando e come?" e mai "perché?"
E' successo che minchia quanto è difficile far male a qualcuno, o quanto è facile. Dipende dai giorni.
E che spesso la paura è solo un modo di dirti a te stesso di non fare cazzate che la vita è una sola. Solo che appunto perché è una, alla fine a tutta sta paura di viverla devi farle prendere la strada opposta alla tua, il bivio che non prenderesti te, e goderti una vita come fosse un colpo di pistola: spararlo quando ti senti pronto e goderti la traiettoria che fa.
Dicevo qualche giorno fa è successa una cosa.
Ma poi ne è successa un altra.
E' successo che ho accettato il gioco.
Non che non abbia più paura. Anzi.
Mandela diceva:

(foto da repstatic.it)

Controllare la paura. Rendersi conto di cosa si ha paura. Come entrare in una casa degli orrori e farsi spaventare da attori vestiti da mostri. Perché?
La paura è una cosa simile. Pulsa, ti avverte della possibilità di un rischio, ma quale rischio?
Come fare ad evitarlo? Come capirlo?
Eppure la gente muore e se ne fotte, come fa?
La porta è chiusa, è buio dentro, ho paura di muovermi. Ho paura di aprirla perché non so cosa c'è dietro.
Prendo tutto il coraggio del mondo, la apro. Entra la luce. Nella camera non c'è nulla oltre a me, fuori tutto il resto che sognavo. Perché avevo paura di aprirla? Perché?

(foto da pinimg.com)

Ecco dicevo, qualche giorno fa è successa una cosa. Poi ne è successa un altra.
E poi un altra ancora. Forse l'ultima cosa è la più importante.
A 35 anni, dopo aver girato il mondo, sofferto e riso, suonato e cantato, studiato, letto libri, fatto tanti bagni, aver pensato di essere sfortunatissimo, aver pensato di essere fortunatissimo, aver pensato che quella ragazza doveva essere mia, aver pensato che io non dovessi essere suo, essermi detto "cambia", essermi detto "cresci", non essere cambiato né cresciuto per niente, aver perso cari, aver acquistato cari, aver visto nascere nuove vite, aver cambiato pannolini, essermeli fatti cambiare. Ecco dopo tutto questo ho capito una cosa importantissima.

Che a questa età, nonostante tutto, della vita ancora non ho capito un cazzo.

E che in fondo è bello così.