Giudicare non possiamo,
se davvero noi,
abbiamo mai davvero amato,
e un istante,
di debolezza,
non ci rende peggiore o migliori.

Controllo i sentimenti da troppo tempo, soffoco le mie emozioni, non posso più farlo. Eric in cima al promontorio guardava la città, risplendere di artificiose luci, accese alla tarda ora di un tramonto d'inverno. Le cuffie, musica fargli da compagnia, distrazione dei pensieri, forse risonanza degli stessi. Quando una lacrima non riesce più ad uscire, le note, il ritmo, la vera tristezza riesce nello scopo. Piangeva Eric, ascoltando musiche tristi, mentre la notte prendeva rapida il posto che le spetta, alla vista di quei colorati palazzi, sentiva che forse era arrivato il momento.

Controllo i miei sentimenti da troppo tempo, soffoco le triste emozioni, per quanto ancora? Un mantra triste. Lacrime copiose, perché lei lo faceva sentire vivo, era pura felicità, quando la mano esile del suo amore carezzava dolce i suoi capelli. Ogni ricordo come una melodia, quasi fosse capace di ricordare persino gli odori, Sara era questo e molto altro. Era anche il corpo, che non aveva trovato la forza di piangere. Perchè ora poteva riuscire in questo?

Ripensava alle parole di quel prete, Faith, bisogna avere fede. Che altro? Fate, il fato che ci porta alla morte, ci uniamo nel saluto a questa giovane anima, prematuramente ci ha abbandonato, lasciando dolore nei suoi cari. Dolore? Io non provo alcun dolore pensò, quel che sento, è solo buio. Io, non riesco più a provare nulla. Solo i ricordi, alimentavano il respiro del ragazzo, tanto vicino, troppo, a quel passo indefinito posto fra il giusto e l'immorale.

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Ricorda Eric,
lui ricorda,
le parole della sua Sara:

Ti spiace se ti stringo forte?
Mi piace accarezzare i tuoi capelli..
Quanto ti amo..

Tutto quello che posso dire, un sorriso poi la disperazione, un ricordo vive di proprie logiche. Risponde solo al richiamo dei sentimenti, può mutare, idealizzarsi ma è comunque puro desiderio, voglia, necessità vera. Come appariva seducente quel vuoto, sullo sfondo poi gli altri e luci riflesse da lacrime che accecano. Tutto si mischia, gli occhi di Eric erano lacrima, calda, era ormai perso. Di qui il proseguo del suo mondo, andato in pezzi con la morte di colei che amava.

Gli amori non muoiono, non quelli veri. Ti amo Eric, Ti amo Sara, poi solo baci e carezze infinite fra due giovani ragazzi che sapevano solo amarsi. Lui le toccava il seno, Sara baciava il suo petto, lasciandosi andare fra le braccia di quel piccolo uomo che aveva saputo rubarle il cuore. Stringersi forse inevitabile, passione sincera, lingua e sessi guidati dal vero amore. Orgasmi senza padroni, il tempo non si contava, lo scopo era guardarsi, ed è questo che Eric non poteva sopportare di perdere. Colei, che voleva solo continuare a guardare..

Cosa volete che vi dica? Ha gridato il suo nome, si è disperato colpendo pietre e imprecando ogni divinità. L'umanità come il senso della vita aveva abbandonato definitivamente il suo essere, esisteva solo per quel passo. Vengo da te, senza troppa scena, Eric si lanciò da quell' artificioso dirupo. Canticchiando a mezza voce la loro canzone preferita.

Sara..

E' quello che hanno sentito i passanti, prima del tonfo.
Qualcuno giura, che quel ragazzo,
stava sorridendo felice, prima di esalare l'ultimo respiro.

Ora vai,
lascia questo racconto
e corri ad abbracciare
chi ami davvero.
Stringilo forte,
bacialo fino a perderci il fiato.
Abbandonati ad esso,
sono sicuro sai,
che saprà ricambiare..

♥

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