Racconto: Marionetta - Parte 1

in #ita7 years ago

Buona sera a tutti, prima di postare la parte finale del raccointo "Storia di un accendino", vi vorrei proporre un'altro raccontro che sarà suddiviso in tre parti. Anche questa volta ci rifacciamo ad un sempice oggetto di tutti i giorni che in qualche modo è in grado di apprezzare la vita ed esserne partecipe.

cc0 immagescc0 immages

Marionetta - Parte 1

Una marionetta di legno senza occhi e senza orecchie uscì dal suo tepore e affrontò il più grande passo della sua vita. Fare il primo passo. Non c’era una direzione, anche sbattere contro il muro sarebbe stato fantastico, l’importante era il passo, fatto. Si sporse troppo e cadde dallo scaffale, circa un metro e mezzo d’altezza ricoperto in meno di un secondo, rimbalzando per circa due secondi. Nessun dolore, solo gioia, aveva fatto quel passo. Il cane udendo il rumore accorse abbaiando dalla stanza affianco, entrò con la coda scalpitante, e prima con il naso, e poi con gli occhi vide l’oggetto di legno che all’olfatto aveva subito aperto mille situazioni ed immagini mentali che ripercorreva nella sua testa quando sognava di sgranocchiare il tronco di un albero. Lo mise tra i canini possenti ed iniziò a sgranocchiare e dissezionare. I primi a venire meno furono proprio quegli arti che lo avevano messo tra quelle mascelle, le gambe ed i piedi scomparirono nello stomaco del buon cane. Il piacere che provò la bestia fù ancestrale, ricordava la necessità primaria di staccare la carne dal corpo immobile della preda ormai a terra, lì, per nutrire il corpo di colei che aveva vinto quella lotta alla sopravvivenza.
La marionetta di legno non provava dolore, il suo cuore non batteva, i suoi neuroni non creavano interconnessioni che davano vita alle stesse emozioni che provava il cane in quell’istante. Era ferma, immobile, come lo era sempre stata. Lei era fatta di legno, non di muscoli ed ossa.

Dieci centimetri di diametro e un metro e mezzo di lunghezza, queste erano le fattezze del tronco dal quale erano stati intagliati i pezzi che la componevano. Anni prima un seme era caduto da un albero della sua stessa specie, ed un coniglio curioso e dopo aver sentito il tonfo si era fiondato per mangiarlo. Il coniglio era malato e prima di morire decise di purificare il suo corpo e solo dopo si lasciò andare. A qualche metro di distanza un seme germogliava nello sterco, le radici con delicatezza costante dopo aver sfruttato buona parte delle energie presenti in quella pallina marrone ebbero il coraggio di addentrarsi in una piccola feritoia nel terreno. Nessuno lo fermò più, anche se forse non era mai partito effettivamente. In pochi anni diventò robusto e florido, iridescente nelle giornate primaverili, cupo e orgoglioso nelle notti invernali. Immobile nonostante neve, sole pioggia o fuoco. Le radici avanzavano nella profonda terra cercando l’acqua e la chioma cresceva verso l’alto con l’obiettivo di raggiungere la palla infuocata. Nel mezzo tra aria e terra ballava senza cuffie, gli strumenti naturali suonavano una melodia che alimentava il suo continuare. Non aveva necessità di farlo, ma non c’era assolutamente nessun motivo per fermarsi e smettere di bere acqua e scaldarsi con il sole.

Un vecchio signore compositore inconsapevole della melodia , vide l’albero e spezzò il tronco più sporgente per farne un bastone ed affrontare la salita con un sostegno ed un arma per proteggersi dalle fiere che avrebbe incontrato. Arrivò in cima al monte senza problemi, nessuno gli diede fastidio, anzi, una lieve brezza soffiava delicata alle sue spalle ed accompagnava la sua andatura come una mano che poggiata sulla schiena indica la direzione da percorrere ed infonde fiducia. Erano soli: Lui, il mondo ed il bastone. Da lì potevano essere tutto. Il vecchio sentì la vita scorrergli, attraversò le gambe, salì per il busto, e si soffermò per qualche battito nel cuore, seguendo il flusso del sangue arrivò alle braccia per finire sulle dita che stringevano il bastone. Materia diversa che pur si fonde, molecole che lottano per la sopravvivenza della specie, ma è una lotta senza senso, perché la vita ha il sopravvento. Il bastone subisce l’influsso magico della continuità e scarica quel momento nella stessa terra da dove tutto non era mai iniziato e mai finito.

Sort:  

Bel racconto.
Pubblicare o leggere i racconti su questa piattaforma è molto impegnativo. Il tempo che gli si dedica è sempre così misurato e l'attenzione corre veloce da un post all'altro...
Ma stavolta mi sono fermato. Ne valeva la pena. Complimenti.

Grazie, anche io seguo i tuoi progetti con piacere, domani pubblicherò la seconda parte.

Coin Marketplace

STEEM 0.17
TRX 0.13
JST 0.027
BTC 58906.05
ETH 2666.51
USDT 1.00
SBD 2.44