Come diventare un musicista di successo (CDUMDS). Capitolo 4 - Perchè?

Ero fottuto. Di nuovo.

Avevo le mie distrazioni da adolescente, riuscivo a gestire il mio tempo, lo studio, e lo sport.
Ma ero fottuto, non c’è un modo più dolce per dirlo.
Avrei iniziato le lezioni di Sax.

Voglio stilare una mia personale descrizione degli strumenti, in base al loro appeal che scatenano sui non addetti al settore.
Facciamo finta che non conosca la musica, che chiami i musicisti “quelli che suonano”, e guardando uno strumento musicale, senza sapere nulla di niente, ne descriva l’utilità secondo me.

LA BATTERIA

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Bella, bellissima, sotto tutti i punti di vista. Non bisogna conoscere la musica per suonarla, basta tirare colpi da qualche parte, qualcosa succede, e quello è sufficiente. Uno strumento che da soddisfazioni alla vista, al tatto e all’udito. Dal primo momento.
Si può suonare da soli, e fingere di essere una rockstar, o in gruppo, ed essere l’elemento cardine. Come si fa a non amarla e a non desiderare di essere un batterista?

LA TASTIERA/PIANOFORTE

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In un caso, o nell’altro, visti così non sono male. Noiosi da ascoltare, potrebbero dare alcune soddisfazioni. Specialmente le tastiere con i loro suoni spaziali, e il volume regolabile fino a +infinito, fanno passare il musicista per uno che se la diverte.
In generale però sanno di noioso.

ARCHI

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Per archi intendo viole, violini, violoncelli, contrabbassi e robe del genere, arpa compresa.
Deprimenti da vedere, da sentire, da imparare, così altezzosi con la loro forma, adatta solo alle grandi orchestre dal rigore inattaccabile.

OTTONI

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Gli ottoni, sono quegli strumenti di cui non si ha ben nota la provenienza, e il perché. Probabilmente evoluzioni del corno di rinoceronte usato nelle tribù, fanno molto banda di paese. Guardarli ed immaginare processioni e balere è un attimo.
E poi hanno nomi buffissimi: tromba, trombone, tuba, bombardino, sassofono*.

LEGNI

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Per legni si intendono invece strumenti ancora più ghettizzati: clarinetti, fagotti, e robe simili. Nemmeno li conosco tutti. Nemmeno chi li suona li conosce tutti, ma se hanno scelto di suonare uno strumento piuttosto che un altro, ci sarà un motivo. Che nessuno però ha mai saputo spiegare.
Di base non sono riconoscibili. Gran parte degli esseri umani, di fatto, non ne conosce l’esistenza, un po’ come per gli ottoni, che tolte un paio di eccezioni restano strumenti sconosciuti.

CHITARRA

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Regina indiscussa dei falò, esercita il suo fascino su tutti. Ma proprio tutti. In versione classica o elettrica è sempre bella da vedere e da sentire. La chitarra la sanno suonare tutti, la possono suonare tutti, e tutti ne hanno almeno una dentro casa. E’ uno strumento che probabilmente per questo motivo non va studiato, la si sa suonare e basta. La puoi suonare da solo, ma rende molto di più in compagnia. Specialmente nelle compagnie che conoscono “la canzone del sole”, “Gianna”, e “questo piccolo grande amore”.
Le ragazzine adorano i chitarristi, le mamme adorano i chitarristi, i chitarristi adorano i chitarristi e le chitarre. Le femmine di essere umano vorrebbero tutte accoppiarsi con il chitarrista, il quale però è impegnato a suonare, e quella deve accoppiarsi con un altro. Il chitarrista ad ogni modo, tra quelli che suonano, è il più figo. E se qualcuno si accoppia è spesso merito suo, come è colpa sua se non si accoppia lui.

BASSO

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Nessuno sa cosa è un basso. Il basso viene comunemente identificato con “chitarra”. Il bassista non esiste, è un chitarrista pure lui. Ci guadagna però in donne, che trovando il chitarrista troppo impegnato a suonare, si buttano su di lui. Per le ragazze è comunque un chitarrista, per tutti se il basso non suona è la stessa cosa.

CANTANTE

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E’ il più figo. Sempre. Indistintamente. Ma non suona, canta. Che ci vuole a cantare? Non serve mica studiare.
Se suonasse sarebbe più figo del chitarrista, ma siccome non suona è il più figo in assoluto perché riesce a essere il più figo anche non facendo qualcosa che l’altro più figo (il chitarrista) deve fare per essere figo. Solo per questo concetto così complicato è e sarà sempre il più figo.

STRUMENTI SCONOSCIUTI

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Nella categoria di strumenti sconosciuti, ci finisce la fisarmonica, l’organetto, l’organo, l’armonica, e tutto ciò che emette un suono ma non fa parte delle categorie su citate. O ne fa parte in minima parte, talmente trascurabile da poter essere trascurata.

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E ora, fatta la descrizione nuda e cruda di come vengono visti i musicisti da chi musicista non lo è, cerchiamo di capire perché i miei genitori, che musicisti non erano, avevano fatto quella scelta.

BATTERIA
Neanche a parlarne. Troppo casino, a sei anni come a quattordici. Suonare è una cosa, fare rumore è un’altra.

TASTIERA/PIANOFORTE
E’ stata una scelta obbligata sia per loro che per me. Se il maestro Graziano avesse insegnato flauto traverso, mi avrebbero fatto studiare flauto traverso. (Ed è probabile che se gliel’avessero chiesto, lui avrebbe risposto di poterlo insegnare!)

ARCHI
Se la prima scelta era la fisarmonica, indispensabile per animare le riunioni di amici, di certo l’ultima era il violino. Che ci fai col violino? In che occasione si suona?

OTTONI
La tromba. Fabio l’aveva comprata e ce l’aveva, ma i miei genitori non amavano molto il rumore che essa produceva. Forse perché Fabio non la sapeva suonare, o perché i miei genitori non sopportavano il rumore di ogni strumento? Il sax, l’avevano comprato per Massimo, ma non avevano mai sentito che suono avesse.

LEGNI
Non credo sapessero cosa sono, non credo sappiano ancora oggi cosa siano. I miei genitori i legni li mettono nel camino.

CHITARRA
Sulla chitarra probabilmente potrebbe essere stato fatto qualche pensiero. Più che altro per lo scopo a cui era destinata, le riunioni degli amici, al pari della fisarmonica. Sono convinto che abbiano immaginato me ad accompagnare mio fratello alla fisarmonica.
Ma poi hanno scoperto che i chitarristi hanno tutti i capelli lunghi e si drogano.

BASSO
Il basso non esiste. Pure gli inglesi lo sanno. Bass guitar.

CANTO
Il canto non si studia.

STRUMENTI SCONOSCIUTI
Avevamo due fisarmonicisti in casa, la passione di mio padre poteva ritenersi soddisfatta.

Tirando le somme: i miei non mi avrebbero mai fatto studiare musica. Mai più almeno.
Con la tastiera era andata come era andata, e l’avevano fatto anni prima solo per il desiderio di mio padre. Ma erano ben consapevoli di quale fosse il mio rapporto con la musica: odio. Perché buttare altri soldi?
E non ci sarebbe mai stata, in loro, la pulsione a spingermi verso qualcosa che non potevano né conoscere, né apprezzare. Perché un violino, ad esempio, lo vuole sentire solo un cultore di musica classica.
Ma se sei fan delle tarantelle, ti piace l’organetto e la fisarmonica. Punto.

La colpa perciò, ricade integralmente su Fabio. Sulla sua necessità e sulla sua volontà.
Eppure anche lui sapeva bene come era andata con la tastiera: come cavolo gli sia passato in mente?
Gliel’ho chiesto anche l’altro ieri.

Gli servivo per le serate.

Ero fottuto.

*il sassofono in realtà viene inserito erroneamente nella categoria degli ottoni, a causa del materiale con cui è costruito, ma rispetto alle caratteristiche costruttive, essendo derivato del clarinetto, dovrebbe appartenere ai legni. (n.d.a.)

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