Come diventare un musicista di successo (CDUMDS). Capitolo 4 - Io sono Franco

in #ita6 years ago

Con i problemi alle spalle, i miei genitori avranno pensato che oltre a tutto quel “piacere” (dal loro punto di vista) era il momento di dedicarsi anche a qualche “dovere”. La scuola era un obbligo, non contava.

Il sabato successivo, al primo pomeriggio, imboccò nel vialetto di casa uno sconosciuto a bordo di un Malaguti F-12, Phantom, giallo. Con la marmitta Arrow rigirata all’insù.
Era il 1995, e quello non era uno scooter: era la cosa più figa che potesse esistere.
Chi ce lo aveva diventava di diritto Brad Pitt, destinato a mietere cuori di ragazzine e scatenare l’invidia degli altri ragazzini, che avevano ancora il Si, o peggio ancora l’Aprilia “Amico”.


immagine contrassegnate per essere riutilizzata

Se a quello scooter aggiungevi la marmitta Arrow, bhè, ragazzi miei, qualsiasi adolescente avrebbe eseguito qualunque ordine.
Io non sapevo ancora cosa fosse una Harley Davidson, ma il fascino che quello sconosciuto generò su di me era paragonabile a quello che Lorenzo Lamas con "Renegade" ha suscitato in un'intera generazione.

Sulla trentina, capelli neri tirati dietro con il gel, lucidissimi, senza casco perché non era ancora obbligatorio, parcheggiò lo scooter utilizzando il cavalletto laterale (la ciliegina sulla torta) e si avviò verso di me.
Io, fuori casa col mio pallone, guardando la scena dell’ingresso del tipo, mi immagino immobile come Willy il coyote quando una delle sue invenzioni per acchiappare Beep-Beep non funziona.

Probabilmente lo guardai con aria tipo “e tu chi sei?” e basta.

-“Ciao, c’è Fabio?”- mi chiese.
-“Si, sta studiando”- gli risposi.

Suonò il campanello, e mio fratello uscì.

-“Ciao Franco! Come stai?”- lo salutò Fabio, entusiasta “vieni dentro, accomodati”
Poi si girò verso di me, e mi disse di andare dentro con loro.
Avevo capito, ci avevo messo un secondo a capire.
Altro che figo, mi era appena diventato antipatico. Da morire. E voglio rimanere educato.

Li raggiungo, lentamente, tanto non potevo fare nient’altro. Il mio destino, ancora una volta, mi si stava rigirando contro. E ancora una volta la decisione l’aveva presa qualcun altro.

-“Eccolo qui, il fratellino. Sarà lui il tuo nuovo allievo”- disse Fabio a Franco, guardando me

Io feci un ghigno di sufficienza, di antipatia, una smorfia che voleva dire “ma che cavolo avrete mai da essere così entusiasti, tutti e due”

-“Fabio mi ha detto che già hai studiato musica per molti anni, quindi non sarà difficile partire con le lezioni. Passeremo abbastanza velocemente all’impostazione sullo strumento, dopo aver dato una rapida ripassata alla teoria musicale e al solfeggio”-

Il solfeggio. Di nuovo. Lo stramaledettissimo solfeggio.

-“Faremo lezione il lunedi”- disse.
-“Il lunedi non posso, vado ad allenarmi”- controbattei velocemente.
-“A che ora vai ad allenarti?”-
-“Alle tre”-
-“E a che ora torni da scuola?”-
-“All’una”-
-“Verrò alle due, qualche minuto prima, così alle tre potrai andare ad allenarti”-

Evidentemente, ai maestri di musica, piace fare lezione il lunedi. Ore pasti.

-“Io prendo 80.000 lire al mese”- concluse Franco.
Che equivaleva, mediamente, a 20.000 lire a lezione, il doppio del maestro Graziano. A buon mercato!

Ancora quattro chiacchiere con mio fratello, sul come andassero le serate, sul perché avessero deciso di farmi studiare Sax, insomma chiacchiere di circostanza. Alla fine si salutarono, salutò anche me e risalì a bordo del suo bruttissimo scooter giallo da tamarro.

Stavolta non avevo sei anni, e quello non era mio padre. Perciò con tono arrabbiato mi rivolsi a mio fratello e gli dissi:

-“Ma che cavolo ti è saltato in mente? Io non lo voglio studiare il sassofono. A me la musica fa schifo, e il sassofono, se possibile, mi fa più schifo del pianoforte. Che ti dice il cervello?”
(conversazione riportata apportando la necessaria censura)

Fabio mi rispose con tutta la diplomazia del mondo:

-“Hai studiato con un maestro che non è riuscito a farti appassionare. Franco è molto bravo, è diplomato al conservatorio, prende il doppio di Graziano, ne ho parlato con papà e lui è d’accordo, perché così andremo a suonare insieme e i soldi invece di dividerli con qualcun altro resteranno per noi. Ci rientreremo per una parte.”

-“Ma chi ci vuole venire a suonare con te. Mi fa schifo il sassofono, lo capisci?”

-“Quante storie, dai. Ti piacerà. Basta che stavolta inizierai a studiare seriamente, mamma è preoccupata che non farai niente”

Era un incubo, non stava succedendo realmente.
Non era possibile che mi fossi liberato qualche mese prima, dopo anni di torture, delle mie costrizioni musicali, e che adesso stavano tornando più agguerrite di prima. Con un maestro definibile “professore”, al doppio del costo.

E sovrano, a regnare su tutta la vicenda, il nome della mia preoccupazione più grande: MADRE.

Sort:  

Madre, mi ricorda mai dire gol. ahhahaah

Certo che, a parte tutte le imposizioni famigliari, da piccolo devi essere stato davvero un dito... nell'occhio! :D comunque attendo con ansia due cose nella tua storia:

  1. Quando spiegherai il significato del tuo nick
  2. Quando diventerai informatico

la prima arriva sicuramente, la seconda non interessa a nessuno, nemmeno a me!!

Ma a me interessa! Vabbè, mi accontenterò dello spin-off "Come Diventare Un Noioso Informatico (CDUNI)"

ok, allora diciamo il secondo interessa solo a te, guarda @g-e-m-i-n-i infatti che ha detto?

Eh si suona un pochino noioso il secondo punto!
Peró se ne vale la pena raccontaci tutto!

Mi unisco anch’io soprattutto per quanto riguarda il primo punto. Curiosa come una scimmia!

Sì ma un po' ti interessa anche il secondo no? :( dai che devo fare una raccolta firme

@suryavoice allora tutti e due i punti, su! 😁

Two is megl che one! :D

Giuuuustoooo 😂

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A volte ritornano.

Ed eccoti di nuovo qua ad odiare le lezioni di musica!

e rieccoci!!!

Mmm...La trama s'infittisce!!!

Mamma mia... ma ti incastrano ovunque? 😅

Va bene la presunzione e l'egocentrismo, ma se non fossi stato sicuro che i risvolti sono inaspettati, non avrei mica scritto la storia di uno gnomo gigante qualsiasi.... 😉

Tu stai bene un po' ovunque, pianista, sassofonista, informatico, narratore... 😃

mi stai dando velatamente del nero?

Molto caratteristici ed ironici i tuoi post, a volte sconfini nel surreale, grande!!

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